Continuiamo il nostro percorso
sugli etnonimi ciociari seguendo gli insegnamenti del linguista Giovanni
Semerano. Partiamo dagli EQUI, che non hanno nulla a che vedere con
il mondo equino. Virgilio nell’Eneide disegnò l’indole aggressiva e
selvaggia del popolo degli Equi che abitavano i monti dell’alta Ciociaria
dall’alta Valle dell’Aniene all’Imelia fino al lago Fucino. Ai tempi della
Roma monarchica gli Equi, come ricorda più volte nella sua opera lo
storico Livio, confinavano con i Marsi, i Volsci, gli Ernici e i Sabini.
Il Fiume Licenza, affluente di destra dell’Aniene, doveva probabilmente
segnare il confine con i Sabini, mentre la dorsale sud-est dei Monti
Simbruini dagli Altipiani di Arcinazzo e il territorio di Trevi li
divideva dagli Ernici. Come per gli altri eponimi che mostrano un
substrato linguistico comune risalente a basi sumerico accadiche, il nome
EQUI, richiamando l’antico accadico EQLUM, sta ad indicare
semplicemente "TERRA, REGIONE", gli Equicoli quindi sono gli
"ABITANTI DELLA REGIONE".
Passiamo al "Potente popolo italico dei sassi", gli
ERNICI. Da Virgilio sappiamo che erano abilissimi nel lanciare
frecce, che andavano in guerra con il piede sinistro nudo e il destro
coperto da un calzare, mentre Ovidio ci tramanda che presso il popolo
ernico il mese di marzo sarebbe stato il sesto, quindi per loro l’anno
iniziava nel mese di ottobre, come per gli Spartani ed i Fenici. Lo
storico Tito Livio nella sua monumentale opera finalizzata all’esaltazione
di Roma, nella Prima Decade racconta diversi episodi di guerra tra Romani
ed Ernici dal punto di vista dei vincitori, che comunque per quasi due
secoli si scontrarono con questa popolazione italica, riunita nella Lega
Ernica.
Si tratterebbe di popolazione montana, confinante con
i Volsci e i Sanniti a sud e con gli Equi ed i Marsi a nord, genti che
abitavano il territorio compreso tra i Monti Prenestini ed Albani fino al
fiume Liri, come precisato nel pregevole Latium di Athanasius Kircher
attivo a Roma nella seconda metà del Seicento ("Hernica regio
comprehendit illos populos qui Praenestinorum, Albanorumque montium dorso
utrimque ad Lirim usque fluvium inhabitant"). Alatri, Anagni,
Ferentino,Veroli furono i loro oppia principali, che vissero di
vita propria prima della conquista romana, circondate da quelle mura
pelasgiche di costruzione precedente forse all’ insediamento ernico, che
hanno destato stupore e meraviglia ai numerosi viaggiatori e studiosi
dell’ Ottocento, se Gregorovius, di fronte alle mura di Alatri poteva
affermare: "Allorquando mi trovai dinanzi a quella nera costruzione
titanica, conservata in ottimo stato, quasi non contasse secoli e secoli,
ma soltanto anni, provai un’ammirazione per la forza umana assai maggiore
di quella, che mi aveva ispirata la vista del Colosseo". "Hernici
dicti a saxis quae Marsi herna dicunt", con queste parole il
grammatico latino Festo denomina gli Ernici, la popolazione latina di
razza sabina che deriva il nome dalla stessa base di Carnia, Carniche,
Carnaro, accadico QARNU (punta, letteralmente corno), quindi l’etnonimo
sta ad indicare: IL POPOLO DEI SASSI.
EQUI = ABITANTI DELLA REGIONE
ERNICI = IL POPOLO DEI SASSI
31.1.08
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