IL GIORNO DI SAN ROCCO
Il 16 agosto, è la giornata più importante ed attesa da tutti i santostefanesi, è la festa di San Rocco protettore. Anche quest’anno la mattinata è stata annunciata dalle note liete della banda musicale.
Poi nel monumento è stato reso omaggio ai caduti di tutte le guerre, con una cerimonia toccante. Un’iniziativa lodevole, ricordare il giorno del patrono tutti i nostri paesani reduci di guerra, ed i combattenti purtroppo deceduti sul campo di battaglia: tanti concittadini partiti in giovane età e mai più tornati, e coloro che hanno sacrificato anni della loro vita per difendere la Patria. Il consigliere comunale Giuseppe Luzi ha pronunciato un breve discorso, questo il testo integrale: "Onore e gloria ai caduti di tutte le guerre, i loro nomi sono scritti in questo storico monumento. Dal primo conflitto mondiale 1915-1918, all’Africa orientale e all’Abissinia 1935-1936, la guerra civile in Spagna 1937-1938, ed infine il disastroso conflitto mondiale 1940-1945, con noi reduci di guerra, che abbiamo combattuto nelle lontananze sconfinate riportando ferite, con i nostri morti che hanno dato il loro sacrificio, il loro eroismo e sepolti nella nuda e gelida terra, la nostra Patria ha colto i fiori della giovinezza. Roma ha una più grande storia nel mondo: il Sacro Romano Impero, Roma portatrice di civiltà nel mondo, va il lontano ricordo ai nostri caduti e alle famiglie dei caduti. Saluti a tutti." Grande commozione, ed applausi finali della folla presente.
Subito dopo, come da antica usanza, c’è stato l’assaggio dei ceci da parte delle autorità.
La processione ha fatto il percorso che abbiamo segnalato nell’articolo del 4 agosto, a causa dei lavori nella chiesa di S.Maria e nella parte bassa del centro storico. Una gran folla di fedeli ha preso parte al corteo, segno tangibile dell’attaccamento dei santostefanesi agli eventi di carattere religioso.
Dopo la processione con benedizione della Panarda, è iniziata la distribuzione dei ceci e pane benedetti.
Coloro che vivono in campagna ed i forestieri hanno affrontato lunghe file (senza alcun problema logistico) per prendere i ceci, invece gli abitanti del paese li hanno ricevuti a casa dai servitori, come da secolare tradizione. I ceci come sempre cotti con maestria, erano buoni, prelibati ed appetitosi, teneri e fragranti, al punto che si scioglievano in bocca, emanavano un aroma ed un sapore gradevoli al palato dei buongustai.
Dopo una attesa dovuta a problemi tecnici, in serata si è svolto l’attesissimo concerto del celebrato Toto Cutugno... segue
16 agosto 2002