DA DON LUIGI FALCONI A DON THOMAS
27 febbraio 2002
Domenica 3 marzo, ricorrono dieci anni dalla scomparsa di Don Luigi Falconi, noto sacerdote della parrocchia S.Maria Assunta in Cielo di Villa S.Stefano. Verrà celebrata una messa in ricordo, officiata da Don Giuseppe Leo. Don Luigi, è nato a Pisterzo nel 1916, venne destinato a Villa nel 1951. Ha compiuto nel nostro paese, ben 41 anni di missione sacerdotale. Lo ricordiamo come un prete al servizio della gente, sempre disponibile nei confronti delle persone bisognose, è stato un benefattore.
Ha aiutato famiglie che versavano in cattive condizioni economiche, ha salvato diversi matrimoni in crisi, appianando le divergenze tra coniugi. Ha "accompagnato" i giovani del paese nella crescita civile e morale, anche nell’inserimento al mondo del lavoro. La sua, è stata un’opera sociale meritoria, per tutto ciò, era molto apprezzato dai santostefanesi, era invitato nelle cerimonie classiche: matrimoni, cresime, comunioni, feste di compleanno.
Una partecipazione attiva e totale nell’organizzazione sociale del microcosmo paesano. Ricordiamo le numerose generazioni di chierichetti che hanno aiutato Don Luigi nelle celebrazioni delle funzioni ecclesiastiche. Un’altra caratteristica importante: è sempre stato prodigo di consigli nei confronti di coloro che si rivolgevano a lui in cerca di un sostegno morale, o per problemi di natura varia. Ha saputo gestire bene i rapporti umani.
Dopo la sua scomparsa, il vescovo della diocesi di Ferentino, ha inviato un giovane parroco: Don Guido. Costui si è rivelato un buon prete, era portatore di nuove idee che si scontravano con la tradizione consolidata dell’universo religioso locale. Don Guido era contrario ai fuochi artificiali nelle manifestazioni, ritenendoli un inutile spreco di denaro. Ha cercato di inculcare nel popolo dei fedeli una mentalità più propensa alla solidarietà, la gente del paese riteneva che si dovessero risolvere prima le problematiche locali. Don Guido, era ritenuto un innovatore, era circondato da un gruppo di giovani che lo aiutavano costantemente nella sua missione, costoro sono stati coinvolti nelle numerose attività sociali e civili di cui il parroco era promotore. Questo fatto: togliere i ragazzi dalla strada per utilizzarli ad aiutare le persone in difficoltà, come disabili, malati, sofferenti, è stato apprezzato. Lo scorso anno, Don Guido è stato trasferito. Al suo posto è arrivato un giovane parroco polacco: Don Thomas. Inizialmente i fedeli si sono trovati in qualche difficoltà per la sua pronuncia, ma ora la situazione è migliorata, infatti, Don Thomas ha affinato la sua dizione della lingua italiana, rendendola perfettamente comprensibile, anche alle persone anziane che non lo riuscivano a capire nelle omelie. La gente, lo ha accolto positivamente, Don Thomas, si è reso disponibile alle richieste dei fedeli, cercando di venire incontro alle singole esigenze. Spesso, viene invitato a pranzo dai parrocchiani, e lui si presta volentieri, anche per capire meglio l’ambiente e scoprire gli aspetti culturali del paese. Ha uno spirito d’adattamento particolare, caratteristica questa, che lo ha reso popolare. Si comporta con semplicità, come una persona "alla mano".
Ogni giorno che passa, aumenta il suo bagaglio di conoscenze, e l’ambientamento alla nuova realtà, si sta integrando nel tessuto sociale del paese. Auguri Don Thomas!