LA FESTA DELL’ASSUNTA / FERRAGOSTO 2004
Il giorno di ferragosto, si è aperto con salve di bombe e la tradizionale parata della banda musicale di Castro dei Volsci per le vie del paese, ad annunciare la festa imminente. Dopo la celebrazione della Messa Solenne, si è svolta la processione della Madonna Maria SS. Assunta in Cielo, che ha dato inizio ai festeggiamenti religiosi. In serata, dopo la Messa in onore di San Rocco, il momento tanto atteso dal popolo dei fedeli: la commovente uscita della statua del Santo Patrono dalla chiesa di San Sebastiano, sua dimora. L’emozione che suscita tale evento pervade gli animi di tutti i partecipanti: sensazioni particolari che solo i santostefanesi possono capire, ma che affascinano anche i numerosi forestieri. L’accensione di spettacolari ed artistici fuochi pirotecnici, che annunciava l’inizio della processione notturna, è stato un altro momento importante. Lo spettacolo prodotto dai fuochi artificiali è stato, come sempre, incantevole: giochi di forme e colori hanno illuminato il cielo, destando l’ammirazione generale. La processione è stata molto lunga e assai seguita: una partecipazione popolare da rimarcare. A tratti, una leggera pioggia ha infastidito ma non scoraggiato i fedeli. In piazza l’omelia del nostro concittadino Don Giuseppe Leo è stata incisiva ed efficace. Don Peppe ha ricordato la figura di Rocco che nel ricevere Cristo, si dedicò nella sua esistenza alla solidarietà. Possa San Rocco essere da esempio, soprattutto per i giovani, per i quali l’esortazione a frequentare la Chiesa, in un mondo come l’attuale in preda agli egoismi ed al materialismo. Al termine delle cerimonie religiose, la banda musicale Città di Roccasecca ha allietato i presenti con un concerto bandistico di musica varia. Dopo la mezzanotte, il "Prencipe" dal Palazzo del Marchese è sceso alla volta della piazza, con al seguito figuranti in costume d’epoca, per il rito dell’accensione dei fuochi alle caldaie. Accesi trentasei calderoni di rame, che per l’intera notte, sono stati sorvegliati dai "servitori" in costume tradizionale, i quali sotto la guida dei "Maestri di Mensa", hanno fatto cuocere cinque quintali di ceci. In conclusione, è stato un ferragosto all’insegna della tradizione religiosa e della festa popolare: la gente e i devoti hanno risposto bene. (15 agosto 2004)
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