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Il giorno 17 gennaio 2004, è stata
celebrata nel nostro paese la festività di Sant’Antonio Abate: una delle
più antiche in assoluto. E’ stato un sabato iniziato all’insegna di
condizioni meteorologiche non favorevoli, con cielo coperto e persistente
leggera pioggia. Il focaraccio è stato acceso, nonostante il brutto tempo,
come da antica usanza alle ore 7.00 antimeridiane, ed ha resistito
all’acqua (non incessante) in maniera quasi miracolosa. Il giorno
precedente, è stato inviato nella campagna del paese un mezzo per la
raccolta di legna da ardere, che molti fedeli hanno contribuito
volontariamente a donare in onore e devozione di Sant’Antonio. La Santa
Messa è stata celebrata alle ore 11.00, con la partecipazione di tanta
gente rientrata appositamente in paese: la chiesa di San Sebastiano era
gremita. Per fortuna è uscito un po’ di sereno che ha consentito regolare
svolgimento alla manifestazione. La festa religiosa è proseguita con la
processione, quest’anno non è stata portata la reliquia, bensì la statua
del Santo: erano anni che non accadeva (oltre trenta, infatti l’ultima
apparizione della statua risalirebbe al 1973), e tal evento è stato
salutato con gioia dalla popolazione. La processione si è diretta in
Piazza Umberto I°, e quì il parroco ha impartito la santa benedizione al
fuoco e al pane. Dopo la toccante e seguitissima cerimonia religiosa che
ha visto la presenza di tutte le scolaresche, davanti la chiesa, è
iniziata la distribuzione dei panini benedetti, offerti da persone che
hanno ottenuto da Sant’Antonio la Grazia: guarigione dal male.
Oggi, la differenza con la festa
del passato, risiede nel fatto che, prima, dopo la benedizione si
portavano a casa, legati con un filo di ferro e trascinati da un bastone,
pezzi di legna ancora ardenti; ora invece, molti concittadini preferiscono
stare in compagnia e banchettare, intorno al focaraccio, con bruschetta,
salsiccie, carne di maiale ed altro. L’usanza dell’accensione del fuoco è
d’origine pagana, in seguito il cristianesimo l’ha trasformato in rito
propiziatorio. La tradizione del focaraccio di Sant’Antonio, ha assunto
caratteristiche di festa popolare, civile e religiosa, la quale deve
mantenere un rispettoso legame tra l’universo sacro ed il profano.
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