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Un’estate, quella trascorsa, all’insegna della paura e soprattutto della più totale disperazione; questo è quanto si è e si sta verificando in paese. Episodi mai accaduti prima stanno spingendo i santostefanesi a denunciare, ora anche fatti di poca rilevanza, come semplici schiamazzi notturni, dato che dopo semplici richiami, non si sono ottenuti buoni risultati ma solo continui dispetti. Nell’andare con ordine possiamo citare i più recenti: alcune sere addietro alcuni gruppi di persone hanno spezzato in due le condotte di scolo dell’acqua piovana di un’abitazione privata, in Piazza Umberto I°, rotto con una pietra un’insegna di un locale e tagliato, con un coltello, interi rami di una pianta rampicante, Vite del Canada, sita nella proprietà privata di un negozio in Via S. Antonio.
Di particolare rilievo sono due episodi; il primo riguardante i giardinetti pubblici attrezzati, un tempo, con due tavoli e quattro panchine in legno dove solitamente i ragazzi e non solo si riunivano a fare due "chiacchiere". Quei tavoli e panchine sono ora un ricordo lontano sbiadito visto che, con il solito disprezzo per le pubbliche utilità, alcuni hanno pensato bene di romperli ed addirittura rubarli.
Il secondo episodio ha interessato invece la nuova piazzetta, sita nel centro storico in Via del Giardino, dove, i soliti ignoti, si sono divertiti nel fare a pezzi i vetri dei lampioncini che illuminavano questo caratteristico borgo. Al disprezzo per questi atti vandalici si aggiunge anche l’angoscia della famiglie dopo aver saputo del ritrovamento, da parte dei carabinieri, di una siringa, ancora sporca di sangue, infilata tra le vecchie mura di alcune abitazioni del centro storico, e altre due nei giardinetti pubblici. Ci si è accorti troppo tardi che bisogna trasmettere ai giovani il senso del rispetto della cosa pubblica, pubblica proprio perché appartiene a tutti e tutti hanno il dovere di salvaguardarla e tramandarla nel modo migliore ai posteri. Pamela Bonomo per VillaNews
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