SAN ROCCO E LA PANARDA
Il 16 agosto, giorno della festa del Santo Patrono, è il più lungo per i santostefanesi: inizia infatti la notte con l’accensione delle caldaie e prosegue, quasi ininterrottamente, fino all’estrazione della lotteria. Salve di bombe hanno dato inizio alla mattinata, continuata con le note lieti della banda musicale di Villa Santo Stefano. Alle 10.30, la deposizione di un omaggio floreale per i caduti di tutte le guerre, tributo che ovviamente si estende anche ai reduci scomparsi. La tradizione di ricordare, in una giornata di festa, coloro che hanno lottato per la conquista della pace, fa onore al paese. Alle 10.45, l’assaggio ufficiale della Panarda da parte delle autorità. Subito dopo, si è celebrata la Santa Messa in onore di San Rocco alla quale è seguita la processione.Il corteo religioso è giunto in piazza, dove il parroco ha impartito la santa benedizione (che ha valore benagurante) di pane e ceci, tra salve di bombe e commozione generale di organizzatori e fedeli. Terminata la processione è iniziata la distribuzione della Panarda, da parte dei "servitori" in costume, al domicilio degli offerenti che abitano in paese. La fila per prendere ceci e pane di coloro che abitano in campagna e dei forestieri è stata lunga ma ordinata. I ceci, acquistati a Scauri, erano cotti e conditi con la solita e collaudata sapienza gastronomica. Un piatto davvero unico e meritevole di lode. I veri santostefanesi, il 16 agosto, non possono far mancare nella loro tavola i ceci benedetti di San Rocco Protettore: costituisce un rito che ha un alto valore storico e culturale. La forza della tradizione deve essere rinvigorita continuamente: da essa deriva il buon andamento delle feste religiose e civili di Villa Santo Stefano. Alla fine del concerto di Edoardo Bennato, c’è stata l’estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria "La Panarda", con ricchi premi, tra i quali spiccava una autovettura Citroen C3. 16 agosto 2005 |