UN INVERNO RIGIDO
La mattina del primo marzo, Villa Santo Stefano si è svegliata sotto una leggera coltre di neve. È la seconda volta che accade in questo rigido inverno. Una stagione così, con un freddo intenso e prolungato, era da anni che non si verificava. L’aria gelida proveniente dal nord ha investito l’intera penisola, con la colonnina di mercurio scesa ben al di sotto dello zero termico: condizioni che provocano neve e gelo anche a bassa quota. E così è stato per l’alta Valle dell’Amaseno con colline e montagne imbiancate. Il vento gelido di tramontana - per i santostefanesi la cosiddetta "strina" - ha inoltre acuito la sensazione di freddo polare. Conseguenza di tutto ciò: camini e impianti di riscaldamento sono in funzione quasi ininterrottamente. Oltretutto, tanto per "gradire": il quadro sanitario è stato assolutamente consono al clima. C’è da considerare, infatti, che nelle scorse settimane sono proliferati i virus influenzali che hanno messo a letto indistintamente bambini, adulti e anziani. Sono stati diversi i ceppi epidemici che hanno colpito a più riprese, nonostante molte persone si siano cautelate, vaccinandosi in tempo. Sono i disagi della stagione fredda. Ora, avvicinandoci alla primavera, le temperature certamente saliranno, anche se non sono esclusi eventuali colpi di coda dell’inverno, come insegna la storia meteo recente. Il vero periodo di freddo invernale a Villa, a parte qualche sprazzo a dicembre e inizio anno, è iniziato lunedì 17 gennaio. Da allora, l’andamento termico al ribasso non ha dato tregua e l’inizio di marzo, finora il periodo più freddo dell’anno, lo conferma. Un avviso per i santostefanesi e ciociari che vivono nell’emisfero sud, se è vero che la meteorologia per le previsioni a lungo termine si basa su quanto accaduto all’altra parte del mondo. 5 marzo 2005 |