In una giornata molto fredda ma assolata, si è svolta
la festa di Sant’Antonio Abate. Alle ore 7.00, come da tradizione, davanti
al Monumento, è stato acceso il grande fuoco che ha riscaldato i presenti
intirizziti dal gelo. La Santa Messa è stata celebrata alle ore 10.30 ed
ha visto la partecipazione di una gran folla di fedeli, nonostante il
giorno feriale. Terminata la funzione religiosa, è iniziata la processione
con la statua del santo, proseguita fino in Piazza dove il parroco ha
impartito la benedizione al "Focaraccio": il sacro fuoco, quale simbolo di
purificazione dai mali che affliggono l’umanità. Subito dopo, sono stati
benedetti gli animali: altra usanza che si tramanda nei secoli e che è
bene preservare. Al termine, la processione si è diretta davanti la chiesa
di San Sebastiano, dove è stato benedetto il pane, che è stato poi
distribuito alla popolazione come segno di devozione al Santo.
L’amministrazione comunale ha voluto anche pensare a coloro che per cause
di forza maggiore sono costretti a rimanere nelle loro case, facendogli
portare a domicilio il pane benedetto. Quella delle pagnotte è stata
un’iniziativa voluta, oltre che dall’amministrazione, anche da sette donne
del paese, che a loro spese hanno portano avanti e sostengono questa
tradizione.
In serata, attorno al fuoco, la festa civile ha assunto
i connotati di un happening gastronomico con una partecipazione popolare
mai vista prima. Vari gruppi di avventori si sono organizzati ed hanno
cucinato e consumato la cena attorno a quel che restava del focaraccio,
con bruschette, salsicce, carne di maiale ed altro. Il tutto accompagnato
dall’ottimo vino locale. La gelida serata è trascorsa in allegria,
allietata da musica folk d’organetto eseguita da alcuni concittadini.
L’appendice gastronomica-popolare è una recente tradizione che ha
conquistato spazio e importanza. La manifestazione è stato un momento
importante di aggregazione sociale: ed è ciò di cui il paese, attualmente,
ha bisogno.
17 gennaio 2005