COMMEMORATO CON UNA TARGA IL CARDINALE DOMENICO IORIO

 

Cerimonia sobria quella svoltasi nella mattinata di venerdì 21 ottobre 2005 nel centro storico, via della Rocca, dove è stata posta una targa marmorea sulla facciata del palazzo dell’illustre Cardinale Domenico Iorio.

A prendervi parte cittadini e scolaresche locali che, con vivo interesse, hanno seguito questa lodevole iniziativa. Presente l’amministrazione comunale e il nuovo Parroco, Don Pawel, che ha benedetto la targa. Toccante è stato il discorso del sindaco Enrica Iorio che ha raccontato ai bambini e riportato nella memoria dei più grandi la storia del personaggio che più ha dato lustro al paese: <<In occasione del cinquantunesimo anniversario della morte del nostro illustre concittadino, Cardinale Domenico Iorio, avvenuta il 21 ottobre 1954, per mantenerne vivo il ricordo ad "imperitura memoria" abbiamo ritenuto doveroso l’affissione di questa targa nella sua casa nativa>>.

Lo stesso Cardinale Iorio ha quasi raggiunto la più alta carica religiosa nel periodo in cui il conclave doveva eleggere il nuovo Papa. Il nostro Cardinale era in prima linea per la successione ad Achille Ratti, Papa Pio XI; era, infatti, in "odore" di Pontificato uno dei candidati più probabili al soglio pontificio quel pomeriggio del 2 marzo 1939. Il paese era in febbrile attesa della classica fumata bianca che annunciava il fatidico "Habemus Papam". Tutto il popolo era radunato in Chiesa a pregare e a recitare il Santo Rosario aspettando il momento storico della proclamazione. Speravano, ovviamente, che il futuro Sommo Pontefice della Chiesa di Roma fosse il nostro Cardinale. Fu una giornata davvero storica per il paese. Pochi minuti dopo le diciotto, il Cardinale Dominioni annunciò "urbi et orbi" che il nuovo Santo Padre era il Cardinale Eugenio Pacelli, divenuto Papa Pio XII. Si diffuse una certa naturale delusione per la mancata elezione del Cardinale Iorio. Ma, subito dopo, prevalse la letizia che trasmette qualsiasi elezione di un nuovo Pontefice.

Anche i santostefanesi sono unanimi nel giudizio positivo sul Cardinale Iorio, data la sua forte personalità, austerità e meticolosità nell’esercizio delle sue funzioni. Uomo di Chiesa, ciò che dalla stessa riceveva restituiva ai bisognosi. Una certa riservatezza era da interpretare come difesa da chiacchiere e polemiche, che non amava affatto. Preferiva i fatti ai fronzoli. Per questo non dava risalto all’innata disponibilità umana che si traduceva in solidarietà verso il prossimo.

Pamela Bonomo per VillaNews

 

 

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