LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI Apocalisse sulle Montagne "La Montagna ha poteri infiniti: ha poteri evocativi, perché quando ci si trova alla presenza delle sue rocce, si è inevitabilmente chiamati a immagini di eternità; ha poteri naturali, perché i boschi che crescono alle sue pendici hanno da sempre rappresentato un prodotto di uso diretto ed indiretto delle Genti che la abitano; ha poteri mentali, perché forgia i caratteri, rendendoli resistenti ai ghiacci ed alle difficoltà della vita; ha poteri aggregativi , perché crea un senso di appartenenza al suo abbraccio, infondendo identità culturale. La montagna è magica perché non è materialmente possibile che della semplice pietra abbia tutti questi poteri" Montagne, che sembravano eterne, si sgretolano, laghi grandi come mari, si prosciugano, ghiacciai, che hanno visto mammuth e rinoceronti lanosi, si sciolgono. Cosa sta succedendo alla Natura del nostro Pianeta? La colpa è dell'Umanità che non riesce più a vivere in armonia con tutto ciò che la circonda, inquinando e distruggendo il nostro Mondo? La scorsa estate (luglio 2006) ho potuto vedere con i miei occhi la situazione in cui versano i ghiacciai alpini. Durante un escursione sulle Dolomiti ho raggiunto la cresta sommitale della Marmolada. La possente montagna al confine tra Trentino e Veneto. La più alta delle Dolomiti con le sue due cime, quasi gemelle, di Punta Rocca (3.309 m. slm.) e Punta Penìa (3.343 m. slm.). Tutto il versante settentrionale, quello che guarda al Lago d Fedaia è ricoperto da uno splendido, immenso ghiacciaio. E' oppure era? Infatti, ormai da alcuni anni, l'immane distesa di ghiaccio si sta ritirando. Inesorabile si sta sciogliendo come un qualunque gelato al sole d'estate. Fenomeno comune a tutti i ghiacciai del Pianeta. Altrimenti nel 1991 non sarebbe emersa, da un sonno durato millenni, la Mummia preistorica del Similaun, in Alto Adige. Sulla Marmolada continuano, invece, a tornare in superficie i resti degli spaventosi combattimenti della Prima Guerra Mondiale. Comprese le salme di tanti poveri soldati di entrambi gli schieramenti. Oggi, sotto il ghiaccio della Regina della Dolomiti, si scorgono tranquillamente le rocce, cosa un tempo impossibile. Quest'estate, ad una quota superiore ai 3.200 metri slm., ho visto un laghetto d’acqua purissima. Un laghetto a quella quota! Dove tutto dovrebbe essere di ghiaccio. Lassù i ramponi di ghiaccio non servivano, in quanto lo scioglimento aveva creato un sottile strato di neve farinosa, sulla quale facevano buona presa le suole in "vibram" che scarponcini da trekking. Ho visto ampi crepacci apertisi proprio lungo i tracciati che, solitamente, gli alpinisti percorrono attraverso il ghiacciaio, per arrivare alla vetta. Militari del Soccorso Alpino delle Truppe Alpine, controllavano attentamente e con apprensione, lo stato disastroso del manto di ghiaccio. La cresta sommitale, simile ad un onda congelata in procinto di riversarsi sul versante sud, quello veneto, si sfaldava. Facendo precipitare, per centinaia di metri, blocchi di ghiaccio. Che, fortunatamente, si sbriciolavano in mille pezzi prima di arrivare a fondovalle. E’ proprio la rapidità di questo scioglimento dei ghiacciai che spaventa. Nel giro di poco più di 100 anni, quelli delle Alpi e della Montagne del Caucaso si sono dimezzati. Sugli Appennini non ne rimane nemmeno uno. E nel Mondo milioni di persone dipendono dalle riserve idriche dei ghiacciai. Per non parlare dell’innalzamento del livello dei Mari. Conseguenza anche dello scioglimento delle Calotte Polari. Tutto questo può essere normale? Naturale? Per qualcuno si. Leggendo i libri di storia apprendiamo che, qualche anno prime del Mille, gli Antichi Vichinghi arrivarono in Groenlandia, e la chiamarono così (letteralmente Terra-Verde) in quanto stupiti dai ricchi pascoli erbosi. Oggi su quell'isola grandissima pascolano foche e trichechi. Nel XIX il Tamigi, il fiume di Londra, d'inverno ghiacciava. Permettendo di attraversarlo a piedi. Tutto ciò, sembra indicare come, l'aumento o la diminuzione della temperatura complessiva del Pianeta, sia un fattore ciclico e naturale. Quello che oggi sconvolge è che mutamenti che un tempo duravano eoni (cinque secoli) oggi si compiono in pochi decenni. O anche meno. Invece secondo molti climatologi ed ambientalisti non sono altro che i primi inquietanti segnali del surriscaldamento della Terra, ovviamente, per colpa dell’Uomo. Scorrendo anche velocemente pubblicazioni sulla tematica, i dati sono agghiaccianti. "I modelli elaborati dagli scienziati che studiano il clima prevedono un aumento della temperatura media da 1 a 3,5 °C entro il 2100, se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare con il tasso attuale". Con conseguenze degne di Films "catastrofici", facilmente immaginabili. Non solo innalzamento degli Oceani, ma distruzione di delicati ecosistemi. Erosione del suolo, frane e crolli di vette e guglie. Presenza di animali, soprattutto insetti non riscontrabili a determinate quote, con il rischio di nuove malattie. Per non parlare poi dell’economia delle aree d’alta quota. Che verrebbe trasformata per sempre. Ecco perché proprio le montagne sono tenute d’occhio dagli studiosi. Perché sono i campanelli d’allarme. Sta a tutti noi cercare di fare qualcosa. E il primo passo è la consapevolezza dei rischi a cui andiamo incontro. Le Montagne c’erano prima di noi e, bene o male, ci saranno anche dopo. Resta da vedere se anche la nostra Razza Umana si aggiungerà alla lunga lista di specie estintesi per sconvolgimenti climatici ed ambientali. Solo che in questo caso saremo noi i responsabili della nostra stessa fine. "Resta con te a lungo, quasi fosse un tatuaggio della memoria. Forse perché sono le montagne più belle del Mondo. O perché la Natura, accogliente e forte, ti rigenera e ti restituisce i tuoi sensi. Una presa dopo l’altra, un passo dopo l’altro, metro dopo metro, il cielo, il sole. E le montagne ti parlano. Di te. E una volta tornati alla vita di tutti i giorni, ti rendi conto che sei cambiato. Che ora ti conosci davvero". Sonia Palombo per VillaNews 22 settembre 2006 |
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