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SCALATE DOLOMITICHE PER UNA SANTOSTEFANESE Non possiamo esserne sicuri al 100% ma è molto probabile che la nostra concittadina Sonia Palombo, sia la santostefanese salita più in alto nella storia del nostro paesino. Escluso ovviamente tutti coloro che hanno viaggiato sugli aerei.
Da anni, appassionata alpinista assieme al marito Giancarlo Pavat, trascorre le proprie vacanze estive sulle Dolomiti cimentandosi in escursioni e difficili scalate. Quest'anno, oltre ad aver raggiunto quota 3.309 metri della Punta Rocca del Ghiacciaio del Marmolada, constatando di persona la situazione disastrosa del manto ghiacciato che si sta riducendo a causa del surriscaldamento del pianeta, ha anche effettuato varie impegnative ferrate.
La ferrata non è altro che una "via" in parete lungo la quale è stato fissato un cavo d'acciaio al quale ci si assicura con il moschettone e l'imbrago. Generalmente il cavo viene usato solo per sicurezza ma nei punti più esposti può capitare di dovercisi tenere. Una "Alta Via" (con questo nome si intendono quei sentieri riservati ad esperti e provetti alpinisti, tutti a quote superiori ai 2.500 metri e particolarmente duri ed esposti) caratterizzata da numerose ferrate è stata quella "Bepi Zac" nei pressi della Val San Pellegrino. Percorso interessante anche perché si snoda tra fortificazioni e gallerie della Prima Guerra Mondiale, toccando varie cime tutte superiori ai 2.700 metri. In un picco completamente scavato all'interno e trasformato in osservatorio per le artiglierie Austroungariche, durante gli anni dal 1915 al 1917, è stata allestita un piccola mostra permanente sugli orrori di quel conflitto. Che servono a far meditare su quelli di tutte le guerre anche di quelle più vicine a noi. E delle quali apprendiamo svogliatamente notizia, seguendo i notiziari e sfogliando i giornali durante le nostre vacanze estive. luglio 2006 |
