In un territorio tutto sommato limitato, come quello di Villa Santo Stefano, stretto tra il crinale del Siserno e la riva destra del fiume Amaseno, la considerevole presenza di animali nocivi, come la volpe, crea numerosi problemi non solo per gli allevamenti di polli galline e conigli, i classici animali da cortile, ma anche per l’intero ecosistema naturale. Già messo decisamente a dura prova soprattutto a causa dei criminali comportamenti di incendiari ed inquinatori. Pertanto, ben venga l’iniziativa organizzata dalla locale sezione Enalcaccia "Giuseppe Leo", guidata dal dinamico Alessandro Lucarini. "Domenica 30 settembre 2007" ci spiega il presidente, "i cacciatori santostefanesi daranno vita ad una battuta di caccia alla volpe" Tradizione che solo apparentemente può sembrare "English style". Niente corni che risuonano tra le tenute di lord britannici, cavalieri con sfavillanti divise rosse, lanciati al galoppo al seguito di mute di slanciati levrieri. Ma più nostrani giovani e meno giovani esperti amanti dell’Arte di Diana, impegnati a battere per tutta la mattinata le assolate campagne di Villa Santo Stefano, che comunque, lasciatecelo dire, sono decisamente meglio delle nebbiose e malsane brughiere inglesi. "Al termine" conclude Lucarini "tutti ad un allegro banchetto, ovviamente con piatti tipici a base di cacciagione, per concludere nel migliore dei modi una giornata all’ari aperta, dedicata certamente al proprio hobby venatorio, ma anche facendo qualcosa di utile per l’intera comunità santostefanese" Alle polemiche i cacciatori di Villa Santo Stefano hanno risposto con splendida giornata all’aria aperta in mezzo alla Natura e nel totale rispetto della stessa. Dopo la battuta di caccia alla volpe che "non è certamente un animale protetto ed in via d’estinzione bensì decisamente nocivo" ha spiegato il presidente Lucarini, i cacciatori sono saliti sul Monte Siserno e hanno imbandito alcune tavolate con un luculliano banchetto. Oltre ai soci della sezione Enalcaccia santostefanese sono stati invitati anche amici e semplici amanti della montagna. In una atmosfera di allegria e buonumore sono state cucinate penne con sugo di salsiccia, bufaletta al sugo, trippa e salsicce alla griglia. Vino casereccio e bibite per i più giovani e giovanissimi. Al termine del banchetto è saltata fuori anche una bottiglia di grappa e sono stati degustati alcuni dolci. A riprova del rispetto per l’ambiente, i partecipanti hanno avuto cura di non lasciare la minima traccia, nel senso di immondizia, dell’allegra riunione conviviale. Portandosi via tutti i rifiuti. Nel pomeriggio, mentre il sole si abbassava sull’orizzonte e di suoi raggi dardeggiavano tra i rami della pineta sommatale del Siserno, la comitiva è rientrata a casa, beandosi per la bella domenica appena conclusasi. Il giorno successivo tutti nuovamente al lavoro, immersi nel solito tramtram della vita di tutti i giorni. Vogliamo concludere con una nota di filosofia d’altri tempi, propostaci da uno dei presenti che alla luce della chioma argentea orgogliosamente portata, deve averne viste di primavere sulle montagne della vallata "Lo spirito dei cacciatori santostefanesi" ci ha spiegato questo vero e proprio veterano "non è tanto di andare in giro ad uccidere animali, quanto di stare assieme in allegria. La vita è già abbastanza dura e amara e non si vede perché non si possa ridere e scherzare tutti quanti davanti ad un buon bicchiere di vino ed a qualche succulento piatto tipico". foto e testo di Giancarlo Pavat per VillaNews Apertura della caccia 2007 (di Maurizio Iorio - 4 nov. 2007) |
up. 8 nov. 2007
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