CONCLUSO CON SUCCESSO IL TOUR DI CONCERTI NATALIZI DEL CORO POLIFONICO

Sin da quando l’Uomo ha cominciato ad interrogarsi sui grandi misteri della Vita e della sua stessa Esistenza, la musica ha rivestito un ruolo privilegiato per tentare di entrare in contatto con il Trascendente, con Dio. Per i Greci, il suono ed il canto erano la manifestazione del Principio Divino che aveva creato l’Universo. Un principio che il Rinascimento definì come Harmonia mundi. Se la musica deriva dal Cielo, in quanto manifestazione del Divino, allora può anche ricondurre a Dio. Funzione riconosciuta anche dal Cristianesimo.

Il Quarto Vangelo, quello di San Giovanni, comincia con il famosissimo passo:

"In Principio c’era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio,

e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio,

tutto è stato fatto per mezzo di lui,

e senza di Lui niente è stato fatto."

Ebbene, il termine "Verbo" è la traduzione della parola greca "Logos". Che effettivamente vuol dire "parola", ma sino al XVIII secolo è stato tradotto anche con "suono". Quindi mediante un Suono sarebbe stato creato l’Universo.

L’idea dell’esistenza di "suoni primordiali" è presente in molte civiltà ed antiche religioni. Che alcuni suoni e determinata musica potessero elevare al trascendente, avvicinare a Dio, venne più volte, nel corso dei secoli, ribadito dalla Chiesa Cattolica. Nel 1316 il Concilio di Colonia, nel Sacro Romano Impero, stabilì che esistevano anche dei suoni e dei brani musicali che era meglio non intonare, se non dietro speciale dispensa da parte del Papa. Questo perché potevano arrecare sofferenza agli ascoltatori. Se esistono canti che avvicinano a Dio, quindi volti al Bene, giocoforza ne esistono altri, che tendono al Male.

Ecco perché la Chiesa di Roma incentivò sempre il Canto Sacro. Che, per Sant’Agostino (1), era la "voce unanime del Popolo di Dio".

Il concerto a Castelliri

La musica religiosa cristiana annovera dei capolavori assoluti, come, solo per fare alcuni esempi, il "Requiem" di W.A. Mozart, oppure la "Missa Solemnis" di Beethoven. O i sublimi Canti Gregoriani, che prendono il nome da Papa Gregorio I (2).

Dobbiamo al Medio Evo, che evidentemente non è stato quel periodo buio, governato dalla superstizione e dall’ignoranza, che ancora si vuol far credere, il moderno sistema di notazione musicale basato sul rigo, con le note scritte sulle linee e sugli spazi e persino i nomi delle note stesse. L’inventore è considerato un monaco benedettino italiano; Guido d’Arezzo. Vissuto tra 990 ed il 1050, per tutta la sua vita si dedicò all’insegnamento ed elaborò un sistema di apprendimento della musica poi chiamato "solmisazione". Metodo che semplificò di molto lo studio e l’apprendimento della musica e del canto. Per indicare la corretta altezza della scala, Guido d’Arezzo utilizzò un celebre inno a San Giovanni Battista, attribuito addirittura allo storico longobardo nato a Cividale del Friuli, Paolo Diacono, appartenente al repertorio Gregoriano e dotato di una particolare caratteristica. Ogni verso cominciava con una nota progressivamente crescente della scala.

UT QUEANT LAXIS

RESONARE FIBRIS

MIRA GESTORUM

FAMULI TUORUM

SOLVE POLLUTI

LABII REATUM

SANCTE IOHANNES

Pertanto i suoni e le iniziali dei versi vennero uniti da un legame che utilizziamo ancora oggi. A parte l’UT che venne sostituito dal DO.

Una musica particolare quindi, quella Sacra; che suscita emozioni non solo di apprezzamento estetico ma anche spirituali.

Un campo artistico e culturale, certamente non semplice ed impegnativo, nel quale, però, si stanno cimentando, ormai da sette anni, i cantori del Coro Polifonico Comunale di Villa Santo Stefano.

Composto dai Soprani: Lucia Cimaroli, Alessandra Leo, Sonia Lucarini, Caterina Malizia, Angela Palombi, Iolanda Palombo, Margherita Russo; dai Contralti: Anna Antonetti, Marina Bonomo, Grazia De Filippi, Maria Teresa Planera, Antonella Rossi, Fernanda Toppetta, Leandra Tranelli; dai Tenori: Augusto Iorio, Amedeo Mansueti, Luigi Rogellini, Antonio Rossi, Sandro Tricca; e dai Bassi: Antonio Iorio, Marcello Iorio, Pio Scantonato, Silverio Spaziani Testa.

"Inoltre ne fanno parte in pianta stabile il tenore Enrico Talocco, il baritono Massimo Cedrone e Emanuele Igrandi. Particolari menzioni per la soprano Cinzia Cristofanilli, la mezzosoprano Fabiola Mastrogiacomo" ci spiega il Maestro Guido Iorio, direttore del Coro, sin da quando è stato fondato il 1 marzo del 2000, e che conferma come si tratti di una "musica non semplice, non solo per chi la esegue ma anche per chi la ascolta. I brani sono in latino. Va proposta in determinati luoghi, perché crea particolari suggestioni ed atmosfere".

Non si può ascoltare della Musica Sacra, "a volte quasi lirica, come quella di Licino Refice (3)" sottolinea Iorio, in una sala moderna o in una piazza aperta. Chiese, cappelle, siti artistici, sono i luoghi deputati. Come confermano le sensazioni provate nell’ascoltarla nella Collegiata Cistercense di Santa Maria. Eppure, nonostante tutto, provando e riprovando, con fervore e dedizione, aldilà d’ogni differenza anagrafica e culturale dei suoi componenti, è sorto un gruppo affiatato che, concerto dopo concerto, si è fatto conoscere ed apprezzare.

"Certo, all’inizio c’era dello scetticismo, molti pensavano di trovarsi di fronte al solito coretto di paese" prosegue Guido Iorio "Lo stile e la serietà che ci contraddistinguono, si evincono anche dalla cura di determinati dettagli, come ad esempio gli eleganti abiti da sera delle signore. Il Coro ha ormai all'attivo oltre 70 concerti tenuti in tutta la Ciociaria ed anche nelle Regioni limitrofe".

Quest’anno, per le Festività Natalizie, oltre alla consueta esibizione il 26 dicembre, per festeggiare Santo Stefano, compatrono di Villa, sono stati protagonisti di un tour che li ha condotti a Pofi, Amaseno, Pico e Castelliri.

Ad ogni appuntamento il Coro Polifonico, per le elevate qualità artistiche espresse, ha riscosso il sincero e meritato apprezzamento del pubblico e delle autorità amministrative ma anche di esponenti della cultura presenti.

A Pofi, nell’ambito della "Rassegna Coristica", ha primeggiato tra varie. Oltre a quella locale anche quelle di Sezze e Vallecorsa.

Ad Amaseno, invitato a partecipare alla manifestazione "Natale in Musica", organizzata dalla XXI Comunità Montana dei Monti Lepini, Ausoni e Valliva, ha strabiliato l’assessore comunitario Ermanno Sperduti e quello alla Cultura amasenese Antonio Como.

A Castelliri, il vicesindaco signora Maria Palleschi ha salutato i coristi santostefanesi come "esempio di compostezza ed eleganza". Presenti anche il sindaco Avv. Sandro De Gasperis e gli assessori provinciali Ventura e Campanari.

Il Maestro Guido Iorio alla Basilica di San Pietro

Tutti hanno espresso complimenti e soddisfazione per aver assistito ad uno spettacolo di così "eccezionale livello". Soprattutto l’Assessore Provinciale alla Cultura, Danilo Campanari, infatti ha mostrato vivo interesse per un idea di Guido Iorio. Ovvero una kermesse coristica d’alto profilo da tenersi proprio a Villa Santo Stefano.

"Il Coro Polifonico è il biglietto da visita del nostro paese" racconta la dottoressa Alessandra Leo, doppiamente orgogliosa, nella sua veste di soprano e di amministratrice comunale con delega alla cultura "ai cantori va la gratitudine della comunità santostefanese e di tutta l’Amministrazione. Per questo impegnata in una costante opera di incentivazione e valorizzazione, così come per la "Banda Comunale", diretta dal Maestro Rosario Liberti, per il "Piccolo Coro" della Maestra Eleonora De Filippis, e la Scuola di Musica, che vogliamo sia la base, un vero vivaio, per tutte le altre nostre realtà". Sodalizi che stanno a dimostrare come, anche in un piccolo centro come Villa S. Stefano, mediante impegno, sacrificio ma anche tanto entusiasmo, possano sorgere realtà culturali e musicali d’alto profilo.

Giancarlo Pavat per VillaNews

 

 

 

(1) Aurelio Agostino, nato nel 354 a Tagaste, nell’odierna Algeria, una delle province più ricche dell’Impero Romano. Ricevette dalla madre Monica, che era cristiana, un insegnamento basato sui Vangeli, senza però venir battezzato. Studiò filosofia e retorica e aderì alla religione orientale del manicheismo. Sarà Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, a convertirlo e a battezzarlo. Tornato in Africa, divenne prima sacerdote e poi vescovo di Ippona. Ha scritto, in latino, opere immortali come le "Confessioni", il "De Trinitate" e, poco prima di morire nel 430, a Ippona, assediata dai Vandali, il "De Civitate Dei".

(2) Gregorio I° Magno, Papa dal 540 al 604. A lui, grazie alla collaborazione della Regina Teodolinda, si deve la cristianizzazione dei Longobardi. Si occupò anche di quella degli Anglosassoni, inviando in Inghilterra il monaco Agostino da Canterbury. Scrisse numerosissime omelie, trattati morali e opere agiografiche. Santificato, lo si celebra il 12 marzo. Una antica tradizione, oggi messa in dubbio da alcuni studiosi, lo ritiene autore o codificatore del Canto Liturgico Cristiano del Rito Romano. Il Canto Gregoriano, appunto, che ricalca in parte quello degli antichi greci ed è basato su 8 modi.

(3) Licino Refice nacque a Patrica il 12 febbraio 1885. Nel 1911 entrò al Pontificio Istituto di Musica Sacra ove insegnò musica e strumentazione. Fu fecondo autore di numerose opere tra cui il celebre "Martirio di Sant’Agnese", Messe Solenni, Salmi, Inni e lo Stabat Mater. E’ morto nel 1954.

 

Coro Polifonico Comunale di Villa Santo Stefano

up 8 febb. 2007

www.villasantostefano.com

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