Proprio sabato 20 gennaio 2007, come da calendario giorno di San Sebastiano, si è svolta la festa religiosa e la sagra della polenta ad essa legata. La Croce astile del Salvatore, la piccola immagine di San Sebastiano portata da don Pawel, una lunga teoria di fedeli salmodianti, in processione dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove si era celebrata la Santa Messa, sino alla chiesa dedicata proprio al Santo legato alla colonna, al centro di Villa Santo Stefano. Con una preghiera collettiva si è concluso l’aspetto devozionale della liturgia legata al ricordo del martire Sebastiano.
Sul lato opposto della piazza, davanti al palazzo comunale, già dal primo pomeriggio, i volontari della Pro Loco, affaccendati attorno ai paioli, stavano preparando la polenta di San Sebastiano, per festeggiare degnamente il Santo nel solco della più genuina tradizione santostefanese <<che risale al 1643, all’antico uso dello "Sfamo del Popolo", in occasione della festività di San Sebastiano, quando veniva erogato alla popolazione un piatto caldo di polenta>> ci spiega il presidente Marina Bonomo, anche lei impegnata con altre signore "vere anime della festa", a preparare il sugo, mentre il mastro polentaio sovrintendeva al proprio compito con la stessa maestria di una volta. Una volta pronto, il saporito piatto popolare e contadino è stato servito in generose porzioni alla folla di buongustai in fila davanti al bancone della distribuzione, con sugo di spuntature e fumanti salsicce di suino. Tutto spolverato con pecorino o parmigiano e accompagnato da un buon bicchiere di vino.
<<La consuetudine della polentata di san Sebastiano, ripresa dalla Pro Loco nel 1978, organizzata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con il patrocinio della Regione Lazio, apre ogni anno la serie di iniziative del sodalizio santostefanese – conclude la signora Bonomo - ormai è diventata un appuntamento fisso>>. up 27 genn. 2007
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