MOTO RADUNO IN PIAZZA

1° RUN DEI FREEDOM

Un centinaio di motociclette tutte allineate in piazza Umberto I non si erano ancora viste. E’ stato necessario il più grande dei moto raduni fin qui organizzato per vederle domenica 6 settembre 2009! Non solo le grandi Harley Davidson, ma anche moto italiane, giapponesi, di altri paesi e di qualsiasi cilindrata, ma tutte con i loro orgogliosi centauri.

Villa Santo Stefano può vantare, forse, la prima moto Harley Davidson o Indian (che inseguito fu acquistata dalla stessa Harley Davidson) della Ciociaria. Erano i primi anni ‘30 quando Giuseppe Palombo, ma per tutti Peppino "lo Spiritista", ritornò dagli Stati Uniti e portò con se il pegno di un prestito: appunto una fiammante Harley Davidson. Alcuni anziani ricordano di quando ancora piccoli seguivano di corsa con un codazzo di altri bambini Peppino che, quando aveva i soldi per acquistare la benzina, partiva con la rombante motocicletta, da via della Rocca per giungere in piazza Umberto, dove faceva un giro completo per tornare subito in via della rocca , nella stanza dove la custodiva. Sempre qualche anziano sembra ricordare che da qualche parte della moto c’era disegnata la testa con piume di un pellerossa americano: ed è questo che fa supporre che fosse in realtà una motocicletta di marca "Indian".

Durante la manifestazione il parroco don Pawel ha preso la parola davanti a tutti i presenti ricordando l’importanza delle buone azioni verso chi è in difficoltà e al termine ha benedetto le moto presenti. In seguito è stato consegnata una targa ricordo al sindaco Giovanni Iorio dai rappresentanti dei motociclisti fra i quali era presente anche il "santostefanese" Roberto Barberini cugino del nostro don Peppe Leo,  il quale era appena tornato a Villa Santo Stefano per una breve "vacanza" dalla sua missione salesiana a Tegucigalpa capitale dell’Honduras.

 

articolo tratto da www.freedomitaliantribe.org

1° RUN DEI FREEDOM

Di solito quando si racconta una festa, i saluti si fanno sempre alla fine del racconto; questa volta invece voglio farli prima perché mi piace che sappiate in anticipo chi sono e cosa hanno fatto per noi i nostri amici.

Mi sembra doveroso, innanzi tutto, ringraziare il Sindaco di Villa Santo Stefano, Giovanni Iorio, per la disponibilità dimostrataci nell’aiutarci ad organizzare il primo Run dei Freedom. Un ringraziamento anche al "prete polacco" Don Pavel che ha benedetto le nostre moto (e anche noi) e che da quando ci ha definiti il "Popolo del Vento" abbiamo, in pratica, adottato. Un abbraccio particolare a Don Peppe (quell’omone con la barba) che oltre ad essere una magnifica persona è anche mio cugino "carnale" (buon sangue non mente).

Grazie agli amici del Pa.Ve Bar di Amaseno che ci hanno offerto l’aperitivo; un abbraccio ad Ivo del ristorante Alle Fontanelle di Amaseno che ci ha fatto mangiare bene e tanto, nonostante lo scherzo del cavolo che gli abbiamo tirato quando ci siamo presentati in novanta mentre avevamo prenotato per quaranta! E ci ha fatto pure lo sconto! E ancora… al gruppo dei Pacchiarotti, che è stato un piacere conoscere. (A proposito… "pacchiarotti" non è un cognome, un nome di paese o chissà cos’altro ma un’ esclamazione locale simpatica che vuol dire "brava persona - galantuomo". E loro lo sono tutti).

… e poi? E poi grazie agli Hog del Chapter Roman Village, capitanati dal veterano Angelone, nostro amico da sempre, agli Undertaker Family di Latina che non sono voluti mancare e un abbraccione anche a tutti i free bikers intervenuti… senza di loro che festa sarebbe? Sono il sale di tutte le feste. Un paio di esempi? Il mitico Loreto da Sora, veterano di mille e più battaglie motociclistiche; Attilio, detto Attila, con la sua incredibile Rat Bike e Tony che ci ospiterà il prossimo 19 settembre a Torvajanica (Roma). Concludo con un saluto e un ringraziamento a tutti gli amici Briganti, senza di loro la nostra festa non sarebbe tale. Primo fra tutti, Tommaso, detto Al Capone, uno dei fondatori del gruppo dei Briganti e icona indiscussa del mondo biker laziale e non solo; Ivo e Gianni Giuseri e i loro figli Samuele e Lorenzo che ci hanno esaltato con i loro organetti e tutti i Briganti intervenuti, peraltro sempre numerosi e compagnoni.

Per la miseria ora che ho finito i ringraziamenti ho quasi finito lo spazio per scrivere.

Faccio mia una frase che mi ha suggerito l’amico Maurizio D’Artagnan: "BUONA LA PRIMA!" Se dovessimo dare un sotto-titolo al nostro primo RUN DEI FREEDOM questo sarebbe il più appropriato.

Nonostante i timori del giorno prima è stato un vero trionfo! Tutto si è svolto nel modo migliore: tempo magnifico (la mattina…), tanta bella gente, buona musica ciociara, pranzo tipico, nessun incidente, buon rientro… meglio di così non poteva andare. Se il buon giorno si vede dal mattino devo dire che lo abbiamo visto subito: sul piazzale dell’autogrill sono arrivate tante di quelle moto che una volta messici in marcia formavamo una fila di cui non si vedeva la fine. Arrivati a Villa Santo Stefano (FR) siamo stati accolti dal Sindaco preoccupato per il ritardo ma subito rincuorato nel vedere tanti motociclisti occupare, con un frastuono terribile, la piazza del paese. Gli abbiamo anche spiegato che poco prima avevamo trovato la strada provinciale completamente ostruita da una festa campestre (ma le feste campestri non dovrebbero svolgersi sui campi?) per cui siamo stati costretti a deviare su una stradina di campagna. Subito dopo il rinfresco offerto dall’Amministrazione, la carovana è scesa al santuario della Madonna dello Spirito Santo dove ha deposto un mazzo di fiori con la Preghiera dei Freedom scritta da Bobo. E’ stato un momento di raccoglimento durante il quale ognuno di noi ha rivolto il suo pensiero alla Madonna che ci ospitava. Una breve preghiera e poi tutti in piazza per la Benedizione delle moto impartita da Don Pavel e Don Peppe. Dopo i saluti di rito abbiamo ripreso il cammino verso Amaseno, costeggiando il fiume che da il nome alla cittadina e dove ci attendeva un altro rinfresco al Pa.Ve Bar. Alla fine siamo arrivati al ristorante esausti e quasi sazi. Quasi.. infatti abbiamo fatto una gran mangiata di prodotti tipici, intervallata da balli, canti e cacchiate di ogni genere. Abbiamo avuto anche il piacere di offrire al piccolo ma grande Samuele Giuseri una medaglia come riconoscimento della sua bravura nel suonare l’organetto e per averci, da sempre, allietato con la sua musica. Ci è dispiaciuto non poterla offrire anche al suo cuginetto di cinque anni, Lorenzo Giuseri, appassionato e sbalorditivo musicista, ma non sapevamo che anche lui suonasse… Sarà per la prossima volta!

In verità devo dire che non pensavamo che la nostra prima festa potesse avere tanto successo anche se, naturalmente, lo speravamo tanto. Ci è dispiaciuto, però, non vedere qualche amico del vecchio club e sì che per loro avevamo anche rinunciato alla titolarità della festa (Benedizione delle Moto)… ma che volete, così è la vita.

(RobiDue)

Le foto le trovate, come al solito, nella Gallery sotto la voce Run dei Freedom: la foto di copertina è di Tatà.

articolo

www.freedomitaliantribe.org/read_news.php?id=218

 

galleria fotografica

www.freedomitaliantribe.org/view_report.php?name=GITAaVILLA&id=109

 

5 ottobre 2009 - Enzo Iorio

www.villasantostefano.com

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