Di
solito quando si racconta una festa, i saluti si fanno sempre alla
fine del racconto; questa volta invece voglio farli prima perché mi
piace che sappiate in anticipo chi sono e cosa hanno fatto per noi i
nostri amici.
Mi sembra doveroso, innanzi tutto,
ringraziare il Sindaco di Villa Santo Stefano, Giovanni Iorio, per
la disponibilità dimostrataci nell’aiutarci ad organizzare il primo
Run dei Freedom. Un ringraziamento anche al "prete polacco" Don
Pavel che ha benedetto le nostre moto (e anche noi) e che da quando
ci ha definiti il "Popolo del Vento" abbiamo, in pratica, adottato.
Un abbraccio particolare a Don Peppe (quell’omone con la barba) che
oltre ad essere una magnifica persona è anche mio cugino "carnale"
(buon sangue non mente).
Grazie agli amici del Pa.Ve Bar di
Amaseno che ci hanno offerto l’aperitivo; un abbraccio ad Ivo del
ristorante Alle Fontanelle di Amaseno che ci ha fatto mangiare bene
e tanto, nonostante lo scherzo del cavolo che gli abbiamo tirato
quando ci siamo presentati in novanta mentre avevamo prenotato per
quaranta! E ci ha fatto pure lo sconto! E ancora… al gruppo dei
Pacchiarotti, che è stato un piacere conoscere. (A proposito… "pacchiarotti"
non è un cognome, un nome di paese o chissà cos’altro ma un’
esclamazione locale simpatica che vuol dire "brava persona -
galantuomo". E loro lo sono tutti).
… e poi? E poi grazie agli Hog del
Chapter Roman Village, capitanati dal veterano Angelone, nostro
amico da sempre, agli Undertaker Family di Latina che non sono
voluti mancare e un abbraccione anche a tutti i free bikers
intervenuti… senza di loro che festa sarebbe? Sono il sale di tutte
le feste. Un paio di esempi? Il mitico Loreto da Sora, veterano di
mille e più battaglie motociclistiche; Attilio, detto Attila, con la
sua incredibile Rat Bike e Tony che ci ospiterà il prossimo 19
settembre a Torvajanica (Roma). Concludo con un saluto e un
ringraziamento a tutti gli amici Briganti, senza di loro la nostra
festa non sarebbe tale. Primo fra tutti, Tommaso, detto Al Capone,
uno dei fondatori del gruppo dei Briganti e icona indiscussa del
mondo biker laziale e non solo; Ivo e Gianni Giuseri e i loro figli
Samuele e Lorenzo che ci hanno esaltato con i loro organetti e tutti
i Briganti intervenuti, peraltro sempre numerosi e compagnoni.
Per la miseria ora che ho finito i
ringraziamenti ho quasi finito lo spazio per scrivere.
Faccio mia una frase che mi ha
suggerito l’amico Maurizio D’Artagnan: "BUONA LA PRIMA!" Se
dovessimo dare un sotto-titolo al nostro primo RUN DEI FREEDOM
questo sarebbe il più appropriato.
Nonostante i timori del giorno
prima è stato un vero trionfo! Tutto si è svolto nel modo migliore:
tempo magnifico (la mattina…), tanta bella gente, buona musica
ciociara, pranzo tipico, nessun incidente, buon rientro… meglio di
così non poteva andare. Se il buon giorno si vede dal mattino devo
dire che lo abbiamo visto subito: sul piazzale dell’autogrill sono
arrivate tante di quelle moto che una volta messici in marcia
formavamo una fila di cui non si vedeva la fine. Arrivati a Villa
Santo Stefano (FR) siamo stati accolti dal Sindaco preoccupato per
il ritardo ma subito rincuorato nel vedere tanti motociclisti
occupare, con un frastuono terribile, la piazza del paese. Gli
abbiamo anche spiegato che poco prima avevamo trovato la strada
provinciale completamente ostruita da una festa campestre (ma le
feste campestri non dovrebbero svolgersi sui campi?) per cui siamo
stati costretti a deviare su una stradina di campagna. Subito dopo
il rinfresco offerto dall’Amministrazione, la carovana è scesa al
santuario della Madonna dello Spirito Santo dove ha deposto un mazzo
di fiori con la Preghiera dei Freedom scritta da Bobo. E’ stato un
momento di raccoglimento durante il quale ognuno di noi ha rivolto
il suo pensiero alla Madonna che ci ospitava. Una breve preghiera e
poi tutti in piazza per la Benedizione delle moto impartita da Don
Pavel e Don Peppe. Dopo i saluti di rito abbiamo ripreso il cammino
verso Amaseno, costeggiando il fiume che da il nome alla cittadina e
dove ci attendeva un altro rinfresco al Pa.Ve Bar. Alla fine siamo
arrivati al ristorante esausti e quasi sazi. Quasi.. infatti abbiamo
fatto una gran mangiata di prodotti tipici, intervallata da balli,
canti e cacchiate di ogni genere. Abbiamo avuto anche il piacere di
offrire al piccolo ma grande Samuele Giuseri una medaglia come
riconoscimento della sua bravura nel suonare l’organetto e per
averci, da sempre, allietato con la sua musica. Ci è dispiaciuto non
poterla offrire anche al suo cuginetto di cinque anni, Lorenzo
Giuseri, appassionato e sbalorditivo musicista, ma non sapevamo che
anche lui suonasse… Sarà per la prossima volta!
In verità devo dire che non
pensavamo che la nostra prima festa potesse avere tanto successo
anche se, naturalmente, lo speravamo tanto. Ci è dispiaciuto, però,
non vedere qualche amico del vecchio club e sì che per loro avevamo
anche rinunciato alla titolarità della festa (Benedizione delle
Moto)… ma che volete, così è la vita.
(RobiDue)
Le foto le trovate, come al
solito, nella Gallery sotto la voce Run dei Freedom: la foto di
copertina è di Tatà.
articolo