IL DISCORSO DI FRANCA COLONIA |
"Si tratta della
festa di tutti gli Italiani e così come altrove, anche Villa ricorda
gli eventi del periodo che portarono, tramite un referendum, alla
nascita di una nuova forma di governo, la Repubblica. In
quell’occasione anche le donne furono ammesse al voto e furono
iscritti 28 milioni di italiani nelle liste elettorali. I risultati
del Referendum furono: 12 milioni e 700 mila, circa, a favore della
Repubblica e 10 milioni e 700 mila, circa, a favore della monarchia.
Ho il piacere di ricordare, un nostro caro concittadino, il Cav.
Giuseppe Luzi, amministratore comunale per vari anni che si adoperò
in prima persona a favore della Repubblica, per questo in segno di
omaggio dedichiamogli un caloroso applauso. Con la nascita della
Repubblica venne ostituito un gruppo di lavoro, l’Assemblea
Costituente", che avrebbe dovuto lavorare alla nuova Costituzione
Italiana, quella che sarebbe entrata in vigore il 1 gennaio 1948.
Una Costituzione che tutti ci invidiano, garantista, immodificabile
nella prima parte dove si tratta dei diritti inviolabili dell’uomo".
Ha poi proseguito sostenendo che quei valori, per i quali anche i
nostri Concittadini hanno dato la vita affinché si affermassero,
vanno trasmessi ai nostri figli, ai nostri nipoti così come lo hanno
fatto con noi i nostri padri e i nostri nonni.
Ha quindi voluto
che partecipassero alla cerimonia anche due giovani Alessia e
Daniele Bonomo ai quali ha passato la parola. Alessia ha ricordato
la visita del Prefetto Cesari agli studenti della Scuola di qualche
hanno fa, venuto per spiegare il valore della Costituzione che è
alla base della nostra civile convivenza, ricordando una sua frase
"la Costituzione è come un campo di calcio. Se la palla esce fuori
dai bordi tracciati, il gioco non più valido. Allo stesso modo le
leggi che non rispettano i principi fondamentali sono
incostituzionali, non possono essere valide e decadono". Daniele ha
invece letto l’art 1 della Costituzione, l’art. 2 e l’art. 11
soffermandosi su quest’ultimo che, nonostante il richiamo al ripudio
della guerra, prevede l’intervento dell’Italia per riportare,
insieme agli organismi internazionali, la pace nel mondo. Infatti
attualmente 9 mila militari italiani, uomini e donne, sono impegnati
in 21 paesi in 33 missioni di pace. |