Quando la tradizione si intreccia con leggenda Era il 1643 quando per la prima volta a Villa Santo Stefano in Ciociaria, per l'occasione della festa rivolta a San Sebastiano, prese il via l'antico rito dedicato allo "Sfamo del popolo" destinato all'offerta di un piatto caldo di polenta alla popolazione. Questa manifestazione rappresenta ancora oggi come ieri un momento di aggregazione e riscoperta delle proprie tradizioni e della buona cucina per la comunità "Santostefanese". La tradizionale Sagra della Polenta, giunta alla XXXVI edizione, apre come sempre l'anno "festarolo" della Pro Loco. Così il 20 gennaio tutti in piazza per assaporare un piatto che rappresenta la storia del paese fin dalle 8 del mattino quando verranno accesi i fuochi tradizionali per la cottura. La polenta è il cibo contadino per eccellenza, ha nutrito le generazioni passate fino a tempi non molto lontani, costituiva la dieta principale degli abitanti del paese, semplice da preparare non richiedeva particolari ingredienti, ma solo farina di granturco e raramente era condita con sugo di carne, salsicce o verdure. La preparazione necessita di una tecnica affinata, unita a tempi piuttosto lunghi. Così il "mastro polentaio" che lavorerà per la sagra, sarà inflessibile nel concedere anche solo una porzione del suo "tesoro biondo" che non abbia almeno due ore di bollitura. La polenta, piatto della gente del luogo e radicato nella tradizione popolare per la sua economicità, attraverso le manifestazioni, è entrata nelle tradizioni della nostra cucina ed anche i ristoranti limitrofi l'hanno nobilitata e proposta con nuovi accostamenti. La nostra sagra, le nostre feste ricordano le fatiche, i disagi, le sofferenze di una vita lontana, ma l'occasione viene vissuta in allegria con la felicità di una comunità in festa. Chi era San Sebastiano che ha dato origine alla festa? Confusa tra storia e leggenda, ama anche per questo affascinati i fatti che riguardano questo Santo originario di Narbona, tribuno delle guardie pretoriane, subì il martirio a colpi di freccia, durante la persecuzione di Diocleziano (304); sopravvissuto e curato dalla matrona romana Irene, fu nuovamente arrestato e morì flagellato. Il suo corpo si conserva a Roma in una delle sette basiliche minori, a lui dedicata. Nella Deposito Martyrum è commemorato il 20 gennaio, giorno conservato pure nel nuovo calendario liturgico. Chi vuol dedicare un po' di tempo alla scoperta della cittadina, dell'entroterra ciociaro, può visitare la Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo (Chiesa Parrocchiale a tre navate in stile barocco romano del 700), la Chiesa della Madonna dello Spirito Santo (del 1721), il massiccio torrione circolante del XIII secolo detto Torre di Re Metabo e il monumento ai caduti con lo splendido panorama che si affaccia sulla Valle dell'Amaseno La 38° Sagra della polenta di Villa Santo Stefano è realizzata in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e con il Patrocinio della Banca Credito Cooperativo di Anagni - filiale di Amaseno e della Banca Popolare del Frusinate. 14.1.2013 |
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