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Quarto appuntamento primaverile di Gente di Villa con la giornata del FAI di primavera… Quest’anno la meta scelta dal Presidente Franca Colonia di concerto con il direttivo, tra le proposte della Delegazione Fai di Frosinone che proponeva anche una interessante visita di alcuni luoghi culturali nella città di Veroli (fra cui anche i celeberrimi Fasti Verulani), è stato il sito di Posta Fibreno e più precisamente l’oasi dell’omonimo lago noto per le sue acque limpidissime.
Una quarantina di partecipanti si sono ritrovati nella nostra piazza Umberto 1 in abbigliamento primaveril-campestre ansiosi di allargare l’orizzonte della loro conoscenza della terra ciociara. All’arrivo pronti ad accoglierli il personale del FAI preventivamente contattato dalla Presidente che aveva anche ottenuto dal sindaco Mele la piena collaborazione dei guardiaparchi per una visita guidata, L’Ingegner Bartolomucci del Fai appassionato cultore e divulgatore della storia locale ha condotto il "Gruppone" di fronte al "Casino della Pesca " (Villa la Gallia), sul fiume Fibreno che il cardinale Tolomeo Gallio aveva acquistato ancora in costruzione nella seconda metà del 500 dal Notaio ebreo Lecce, costretto a svendere la sua proprietà a causa di un editto restrittivo che prevedeva la confisca agli ebrei dei loro beni. Il cardinale acquistò la villa perché gli ricordava i luoghi della sua infanzia vissuti sul lago di Como (Cernobbio). L’acquisto riguardò anche il feudo di Alvito che comprendeva ben 11 comuni della Valle di Comino. Il casino di pesca è oggi internamente alquanto fatiscente, tanto che il Fai vuole, con i fondi raccolti, intraprendere i lavori di ristrutturazione al fine di restituire il bene alla fruibilità dei visitatori. Nel salone di rappresentanza ( la parte meglio conservata) sono riprodotti sulle pareti in stucchi tridimensionali gli undici paesi del feudo, così come erano alla fine del cinquecento prima che i terremoti ed i bombardamenti ne alterassero la fisionomia. La visita è proseguita con una passeggiata lungo il
Fribreno fino alla confluenza del fiume con il lago dove è stata visitata
la cosiddetta "pescheria" delle trote che permetteva di pescare in grande
quantità le pregiatissime trote del Fibreno che, grazie alla neve
ghiacciata portata dai pastori dall’Appennino, potevano raggiungere ancora
freschissime le case della nobiltà a Roma e Napoli. Nelle acque del lago
si trovano anche facilmente spinarelli, anguille, carpe, tinche,
alborelle, barbi. Ciò che ha sempre suscitato grande interesse sono però
due salmonoidi: la trota macrostigma, (detta così per una grande macchia
sopra l’occhio) ed il carpione fibreno, una sorta di piccola trota che
vive nelle cavità delle sorgenti carsiche che sgorgano nel lago,
identificato dagli ittiologi come un endemismo proprio del lago di Posta
Fibreno e che l’associazione
Il Presidente soddisfatto per la partecipazione in particolare dei numerosi ragazzi, ricorda che l’associazione, nella sua programmazione ha dedicato il 2008 all’ambiente e rinvia tutti al prossimo appuntamento culturale, quello dell’11 maggio all’Oasi di Ninfa che effettuerà in quella data una apertura straordinaria per Gente di Villa. Ernesto Petrilli e Franca Colonia
up. 14.4.2008 |
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