come eravamo |
UNA DOVEROSA
PRECISAZIONE |
per l'amico Antonio
d'Alberta |
di Conte Mancinella
Un tanto banale quanto fastidioso refuso tipografico ha
fatto vacillare un'antica e consolidata amicizia con Antonio d'Alberta.
Nel numero di questa rubrica, nell'articolo intitolato
"La nostra estate" si leggeva,
a proposito di certe pizzettate notturne "...Antonio d'Alberta, modesto
impastatore di improbabili intrugli di acqua e farina..". Niente di più
falso. Nel testo originario c'era scritto invece " Antonio d'Alberta,
tutt'altro che modesto impastatore di...". Come dire prendere lucciole per
lanterne, confondere il giorno con la notte, mischiare il sacro con il
profano, la pancetta con il guanciale, Margherita con Lanticchia.
Del resto, chi non conosce e non apprezza le multiformi e poliedriche
caratteristiche in tutti i campi di Antonio d'Alberta? Era il nostro
indiscusso punto di riferimento, il tuttofare da ammirare ed invidiare,
quello che veniva da Roma (quanti mirabolanti aneddoti ci ha raccontato...
sulla vita nella Metropoli). Pescatore sub di altissimo livello (ora
tenace persecutore di trote e carpe); agricoltore diretto e indiretto da
prendere a modello e con un contratto in nero; architetto dalle idee
sopraffini (vedere per credere il restauro del Palazzo Marchese, ora
abitato dal caro amico Franco il cardiologo, grande esperto di mozzarelle
in carrozza); idraulico, elettricista, falegname, cacciatore di merli e
tordi con cartucce fai-da-te, ricercatore di funghi tra i più celebrati e
apprezzati, inventore di utensili che non servono a niente..., fortunato
giocatore di totocalcio (suor Armida è ancora incazzata)... insomma, per
farla breve, non credo che abbia esagerato chi si è spinto in temerari
paragoni con il passato, definendolo il Leonardo della preta cautata.
Avendo dato a Cesare quello che di Cesare era, spero di aver superato gli
esami di riparazione (senza raccomandazione) e di aver riportato il sereno
nei rapporti con il fratellone della dolce Adriana. Anto', sei soddisfatto
ora? D'altra parte, e per finire in gloria, Antonio può essere definito
così: hai qualche problema in casa? Chiama Antonio; devi montare un tavolo
acquistato da Orizzonte? Te lo monta Antonio; ti si è fulminata una
lampadina? Arriva Antonio; hai un fucile a pallini Diana 35? Ci pensa
Antonio a ripararlo (con susseguente, misteriosa sparizione del medesimo);
devi procedere a innestare un pero con un melo? Innesta Antonio. Un
fornello della cucina a gas singhiozza? Antonio te lo fa tornare a
sorridere; vuoi mangiare del pesce? Devi soltanto fornire il numero di
trote occorrenti: Antonio te le pesca in un batter di canna ultraleggera;
devi impastare una pizza con funghi in una notte d'estate? Lascia stare
Antonio.
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