Nel 1965 per la missione a Porto Azzurro chiesi l’autorizzazione ai miei superiori; mai un frate aveva varcato il portone di Porto Azzurro, che a quei tempi era un dedalo infinito di sbarre, gli undici cancelli, le celle di punizione della grande polveriera e l’ancora più famigerata piccola polveriera chiusa nel 1953, ma ancora non dimenticata. Vi erano 680 detenuti tra cui moltissimi ergastolani, Vito Nardiello "il Lupo dell’Irpinia", Peppino Pes e Graziano Mesina giunto da Alghero nell’estate del 1964, Giovanni Ferraroli, al centro di uno dei più intricati casi giudiziari italiani, Aldo Garollo "il Mostro di Vetriolo", Alfredo Bonazzi "la Belva di viale Zara", Biagio Spalto il più giovane ergastolano italiano, tutta la banda Giuliano al completo e poi i Cutolo, i Mammoliti, Badalamenti … Se uno voleva sapere di quali delitti è capace un uomo, a Porto Azzurro trovava il campionario completo. Sebbene avessi solo 22 anni e fossi stato vivamente sconsigliato volli incontrare a tutti i costi a quattrocchi l’ergastolano Benito Lucidi ...
La sua cella blindata era la più disadorna della galera, fornita come era della sola brandina, precauzione resa necessaria dalla sua tendenza all’evasione, qualsiasi pezzo di arredamento poteva tornargli utile per tentare la fuga e quando per qualche ragione bisognava condurlo fuori, la cosa non passava inosservata. Quattro carabinieri lo tenevano al guinzaglio con altrettante catene … Fra’ lupo |
<<< Benito Lucidi, "32 anni, 11 mesi e 20 giorni di onorata galera"
up. 9 dicembre 2008
PrimaPagina | ArchivioFoto | DizionarioDialettale | VillaNews