Villa S. Stefano ricorda.. a cura di Giovanni Bonomo e Giuseppe Leo. Articolo inviato dal M.Ilo Maggiore C.C. Antonio Bonomo. I NOSTRI EROI Vincenzo Bonomo
Non ci sono "eroi" in quell'elenco in rigoroso ordine alfabetico; non si ricordano sensazionali imprese che durano lo spazio di una subblime follia per trasformarsi, poi, in perenni riferimenti storici; non c'è traccia di medaglie di nobile caratura. Dietro quei nomi c'è la dignità della nostra gente, la fierezza dei nostri padri e, forse, gli angosciosi interrogativi dei nostri ragazzi sulla moltitudine dei perché di una guerra scellerata che li aveva scaraventati tra le roventi dune dell'Africa settentrionale, negli afosi acquitrini delle indie inglesi, nelle tormentate vallate della Grecia, nel terrificante gelo delle praterie russe, o nelle desolanti contrade della nostra terra. Ma erano usi a "obbedir tacendo" e tacendo, hanno affrontato, per anni, per mesi, per interminabili minuti, sofferenze indicibili, privazioni di ogni sorta e poi la morte, irrigiditi in quelle divise sdrucide, con le mani rattrappite sulle fotografie delle mogli, dei figli, delle fidanzate, e i volti rivolti all'insù a scoprire il colore del vento.
Anni non facili, scanditi da una sofferenza sempre crescente per la lontananza dai suoi cari, per le incerte vicende di un conflitto che volgeva inevitabilmente al peggio, per le disumani condizioni di vita e di sostentamento che prevedevano l'assunzione prolungata di cibi mal conservati e l'ingestione di acqua filtrata di mare. L'epilogo era fin troppo prevedibile: epatite virale. Nel 1946, finalmente , viene rimpatriato con una nave ospedaliera, ma il suo destino era già segnato, il suo tributo - e che tributo ! - alla Patria già interamente versato. Il suo dopoguerra lo trascorrerà tra le fredde mura dell'ospedale militare Celio di Roma, dove si spegnerà il 30 ottobre del 1951. Le suo spoglie vennero traslocate il 2 novembre nella
sua adorata Villa S. Stefano con una toccante e significativa cerimonia
organizzata dall'Arma del Carabinieri, con la presenza delle più alte
cariche del
Una storia semplice, una vita di grande dignità, un martire di guerra, un eroe non immortalato nei libri di storia, ma un vero eroe, come gli altri nostri Caduti scritti in ordine alfabetico nella stele del monumento del nostro paese. Vogliamo, dobbiamo onorare questi nostri eroi, perché un popolo che non ha la memoria storica del passato è destinato a non avere futuro. In epoca in cui alle ideologie succedono gli ideali e sull'equilibri del terrore va affermandosi sempre più un inarrestabile movimento per la sacralità della pace, questi nostri eroi hanno saputo indicarci, con il loro sacrificio, le coordinate etiche di una nuova frontiera incardinata in quella "cultura dei valori" che ha rappresentato, nel passato, un comune patrimonio e un comune terreno d'incontro della nostra tradizione e della nostra unità nazionale. |
da: "La Voce di Villa" - Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Villa Santo Stefano