Su "Itinerari ciociari", guida turistica edita dall’A. P. T. di Frosinone (1998), alla voce Villa Santo Stefano si legge: "La chiesetta, a navata unica, di S. Sebastiano e la Torre dell’orologio sono le cose da vedere a Villa S. Stefano".

Parlando con Ernesto Petrilli, questi, mi faceva notare come la vecchia "Casa del Fascio" con la sua torre, oggi sede del Comune, fos-se una bella testimonianza, nel nostro paese, dell’architettura razionalista degli anni ’30 del XX secolo. Questa architettura, preferita e sostenuta dal regime fascista, si esprimeva sfruttando razionalmente gli spazi esterni ed interni favorendo, così, una maggiore fun-zionalità abitativa a scapito dei canoni dello stile decorativo classico e romantico. La torre, a base quadrata, si stagliava verticalmente per più di 12 mt. con alte pareti rettangolari, due delle quali incorniciavano due lunghe vetrate. Essa si innalzava dall’angolo formato dalle due ali, alte un solo piano, dell’edificio a "L", segnate, anch’esse, da ampie superfici vetrate che si sviluppavano in orizzontale.

7 luglio 1934

L’eleganza del disegno razionalista era dato, proprio, dall’inter-sezione della struttura verticale della torre con quelle orizzontali sotto-stanti. Questa terminava con un torrino quadrato, sul quale erano poste le campane, con i quadranti dell’orologio fissati su tre lati. Sulla facciata principale dell’edificio spiccava, in caratteri di cemento, la scritta "PORTANDO OGNUNO LA SUA PIETRA AL CANTIERE".

durante la costruzione

Nel descrivere la Casa del Fascio, non a caso, abbiamo usato la coniugazione verbale del passato prossimo; infatti le successive sopraelevazioni e modifiche, ne hanno alterato, in peggio, il suggestivo profilo originale.

Questo edificio ideato nel 1936 era inserito nel contesto del piano urbanistico, progettato, per la realizzazione delle "Case nuove", dopo la frana (1932) delle "Case spallate" in largo Gorizia. Il progetto che avrebbe dettato, negli anni seguenti, le linee del nuovo assetto urbano del nostro paese, si realizzò nella metà degli anni ‘30. questo periodo è stato ritenuto, anche dagli storici più critici, il momento migliore del regime fascista.

prima del 1944

1944

anni '1960

La coesione nazionale, la voglia di rinnovamento, di partecipazione che si respirava in tutta Italia, coinvolgeva, notevolmente, anche la nostra comunità. Molte maestranze, infatti, uomini e donne impegnati nella costruzione del nuovo quartiere, protraevano, volontariamente, l’orario di lavoro per l’edificazione della loro "Casa del Fascio".

"Case nove" 1946

Il formidabile clima di quegli anni, documentato da una ricca serie di fotografie, visibili anche sul sito web www.villasantostefano.com, veniva ben interpretato dalle parole degli ultimi versi della "Preghiera del Legionario": "…Faremo grande la Patria, portando ognuno la sua pietra al cantiere…"

Il Municipio oggi (2011)

Verso la fine della Seconda Guerra mondiale le case non furono teatro di avvenimenti bellici di particolare rilievo. Queste, come scrive Marco Felici nel libro "Quando passò la battaglia": "…Per l’essenziale struttura razionalista degli edifici … furono, dapprima adibite a caserma per la Divisione Hermann Goering (ottobre 1943 – gennaio 1944) e, successivamente (febbraio, maggio 1944) come ospedale militare". Per questa occasione, sui portoni delle palazzine, furono scritte, con vernice indelebile, le indicazioni delle varie specialità: JNNERE ABTG – CHIRURGIE HAUT ABTG – HAUFNAHME – MALARIEN. Queste iscrizioni hanno sfidato il logorio del tempo fino ai nostri giorni essendo, infatti, in buona parte, ancora leggibili. La possibilità di far rivivere queste scritte ha suscitato qualche perplessità; l’idea, però, di valorizzare (anche economicamente) questo quartiere, riscoprendone l’identità a partire dalle origini, dall’architettura e dalle vicende belliche non può che essere condivisa e apprezzata. Lo sarebbe, però, ancora di più, se si rendesse omaggio alla memoria di quanti ne favorirono la realizzazione riscrivendo nella Torre dell’orologio:…"PORTANDO O-GNUNO LA SUA PIETRA AL CANTIERE…".

 

 
 
 
up.4 marzo 2013

www.villasantostefano.com

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