In servizio permanente effettivo per il sociale e in questioni tributarie, sindacali ed economiche. Un consigliere sempre disponibile al servizio della popolazione. Per anni, il decano della vita sociale e politica. Il "Maestro" per antonomasia, nonché sindaco dal 1980 al ’85, un galantuomo nei modi e nello stile di vita, che sapeva usare l’arma dell’ironia con sagacia e come pochi. Ecco il ritratto del "Maestro" Ilio Petrilli. Ilio è nato a Villa S. Stefano il 7 marzo 1916 da Federico Ernesto, morto nella Grande Guerra nel 1917, e da Francesca Iori. Dopo aver frequentato le scuole elementari a Villa, nel 1928 è partito in collegio a Roma, nel seminario dell’ordine dei Pallottini. Subito dopo a Rocca Priora, sempre dai Pallottini, dove ha ultimato gli studi classici e teologici: in pratica era pronto a dire messa. Uscito dal collegio a 24 anni si è trasferito a Milano dal fratello Francesco. E proprio qui gli arrivò la cartolina di arruolamento per la guerra, eravamo nel 1940. Assegnato nel teatro bellico dell’Egeo e precisamente di stanza a Rodi. E solo per un puro caso scampò al pericolo della morte, in quanto venne imbarcato nel secondo scaglione: il primo ebbe cattiva sorte. Dall’Egeo il ritorno in Italia, dove venne assegnato nella caserma di Barletta con il grado di sergente. Al termine del conflitto, tornò a piedi da Barletta a Villa: un tragitto avventuroso, compiuto in un mese. Ilio Petrilli si è sposato con Giulia Iorio il 12 agosto del 1950. Dal matrimonio sono nati tre figli: Ernesto, Franco ed Anna Maria.
Ha iniziato l’insegnamento nel 1947 proprio nel paese natale. Nel 1948, venne assegnato prima a Ceccano nella scuola B. Berardi e poi a Villa capoluogo – scuola popolare. Dal 1949 al ’51 alla scuola della contrada Fontanelle di Villa, dal ’51/52 alla scuola del Macchione. Nel ‘52/53 di nuovo alle Fontanelle. L’anno scolastico 1953/54 fu trasferito a Monte S. Giovanni Campano, in frazione La Lucca. Nel 1954/55 a Giuliano di Roma; nel 1955/56 a Vallecorsa, zona Croce. Dal 1956 e fino al 1977, quando andò in pensione, ha insegnato a Villa S. Stefano.
Da segnalare che Ilio ha assunto i seguenti incarichi: dal 1956 al 1972 è stato dirigente responsabile della refezione scolastica. Inoltre, dal 1961 al 1973 è stato segretario e direttore del patronato scolastico. Impegnato nella vita sociale del paese, anche a lui si deve la realizzazione dell’attuale Monumento ai Caduti, avendone seguito la pratica burocratica passo dopo passo. Il maestro si è distinto nella letteratura storica del territorio con articoli e scritti di spessore culturale; inoltre, è stato per molti anni corrispondente locale del quotidiano "Il Messaggero". Una volta in pensione, il maestro è sceso in politica. Nel 1980 è diventato sindaco del paese, il quarto dell’era repubblicana, con una votazione plebiscitaria. Il suo antagonista è stato un altro personaggio importante del paese: Peppe Luzi. Fu un confronto tra gentiluomini, nel rispetto reciproco. Il contributo nella vita sociale e politica è stato rilevante per le tante cose fatte, molte delle quali non ostentate con il dovuto merito, a dimostrazione del carattere umile e schivo da fronzoli o boriosità. Tra le opere realizzate dalla sua Amministrazione, spicca la via che da Vallerea arriva a Largo Gorizia, resa transitabile alle auto. Il Maestro Ilio è stato il primo in paese ad aprire una sezione dei Coltivatori Diretti. Ha ricoperto il ruolo di presidente della Pro Loco con la quale ha inaugurato la sagra della polenta di San Sebastiano. Per alcuni anni ha organizzato la sagra dell’uva fragola con carri allegorici. Sempre nel suo quinquennio da sindaco, ha introdotto la mensa nella scuola materna. Inoltre, è stato presidente dell’associazione ex combattenti e reduci. Da sindaco, nel 1984, ha ricostituito la banda del paese, in ricordo della gloriosa compagine del 1930 di cui faceva parte come clarinettista. È stato segretario per anni del Centro Anziani che ha costituito assieme ad altri santostefanesi: Violanto Anticoli, Onesto Leo, Domenico Rossi, Giuseppe Tranelli, Giuseppe Ercolani.
Ilio Petrilli è deceduto alle prime ore di martedì 20 gennaio 2009. Il giorno dopo, al funerale erano presenti autorità politiche, civili e militari. Erano inoltre presenti le autorità scolastiche dell’ Istituto Comprensivo, tutti gli insegnanti in servizio e quelli del passato, compresi i vecchi maestri di Giuliano di Roma. La maestra Maria Guadalupi, ha declamato una poesia in suo onore, composta dal Ilio stesso. Villa Santo Stefano, nel pomeriggio di mercoledì 21 gennaio, ha risposto con una partecipazione popolare imponente, a dimostrazione del grande affetto che nutriva nei confronti del suo "Maestro" di vita. Il Maestro Ilio Petrilli ha contribuito molto al progresso civile, sociale e culturale della nostra comunità, di cui ne costituisce un fulgido esempio di rettitudine e moralità: tali da poter esser tramandate ai posteri. Augusto Anticoli
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up. 6 marzo 2010
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