La statua della Madonna dell'Acqua

In legno policromo di fattura molto fine: la Vergine siede con le ginocchia leggermente divaricate coperte dal panneggiamento del manto stellato che dal capo le ricade sulle spalle e sulle braccia.

In piedi, sul ginocchio sinistro, un vispo Gesù Bambino, solleva il braccio destro verso il petto della mamma benedicendo, e sorridendo. Sotto l’ampio manto di un turchino intenso, con risvolto d'oro e tutto trapunto di grandi stelle d'oro, che le copre quasi tutto il corpo, una tunica, anch'essa color oro attillata sul petto e con marcata scollatura, si restringe alta sotto i seni per ricadere poi pieghettata sulla vita. Dal manto che le copre il capo sfuggono i capelli neri che le incorniciano con due lunghi boccoli il viso ovale dalle sopracciglia arcuate, gli occhi socchiusi e la bocca quasi atteggiata al sorriso.

La Madonna dell'Acqua Il viso della Madonna dell'Acqua

 

La composizione, la finezza del lavoro e la forte carica umana che sprigiona rivelano una mano d'artista sicuro e che era a conoscenza di simili Madonne in legno dell'arte gotica: la Madonna dell'Acqua si schiude già verso il Rinascimento.

Nella nuova parrocchia non ebbe altare proprio, ma veniva spostata qua e là per le navate e, messa sopra una macchinetta, veniva portata in processione in tempi di siccità; non di rado veniva rimessa nel magazzino dietro la sagrestia. In questo deposito di suppellettili sacre c'era, una volta, tutta una documentazione della storia sociale della comunità: vessilli di confraternite e associazioni, gonfaloni, croci e crocifìssi, statue di legno, candelieri, lanternoni, macchine processionali ed accessori per le varie funzioni liturgiche tra i quali la bercia ad tenebras, il candelabro triangolare a 15 candele usato dai canonici per il canto del mattutino delle tenebre durante la Settimana Santa.

La maggior parte di queste cose sacre facevano parte del corredo ordinato per la nuova ed imponente chiesa parrocchiale e per l'uso corrente delle funzioni religiose, mentre tutto quanto non era in uso o utilizzabile venne mandato in deposito alla chiesa di S. Pietro, allora poco usata.

Ora si trova nella Chiesa di San Sebastiano insieme a San Rocco.

www.villasantostefano.com

PrimaPagina