- DIZIONARIO DIALETTALE "Villa Santo Stefano 2000" -
Lettera: S
Sdraià: strillare (trad.es. "Si sente strillare da quella parte!") [esempio]
Spr'scià: spremere [dizione]
Strauèri’: confusione [dizione]
Sb’rz’llà: rovistare [esempio] (trad.es. "Perché stai rovistando là dentro?")
Str’quià: strofinarsi [dizione]
Scazzà: togliere le scarpe o carpire le cose importanti di una persona, i
suoi segreti (trad.es. "Non farti carpire le tue informazioni, i tuoi segreti,
non rivelare tutto ciò che sai") [esempio]
Spr’c’glià: carpire i segreti di una persona, le sue informazioni, quello
che sa (sinonimo di "scazzà") oppure entrare nei dettagli di
un pettegolezzo [dizione]
Sb’c’lìscia: stancare, sgolare [dizione]
S’rìma: serratura [dizione]
Sòrua: tipo di frutta [dizione]
Sd’gnà: sopraggiungere un dolore, il nervoso [esempio] (trad.es. "Mi fa male la
pancia! Mi è venuto il nervoso!")
Scan’sìta: dicesi di persona distaccata, che non frequenta più, che si è
allontanata da un’altra o da un gruppo [esempio] (trad.es. "Quella
persona si è un po’ distaccata")
Sconcià: animale che abortisce [dizione]
Scap’cci’: sfondone, fandonia [dizione]
Sa: mi raccomando [esempio] (trad.es. "Fai piano, mi raccomado!")
Sa: sai!? (rafforzativo) (es.: "Sei proprio bravo, sai?!")
Scatafellà: crollare [esempio] (trad.es. "Attento che crolla tutto!")
Scap’cerà: un modo di cadere malamente
Si’r’: sincero [dizione]
Spal’rg’: ambiente ampio e cupo, non gradevole, non accogliente [dizione]
Spin’ uìgli’: specie di pianta spinosa [dizione]
Strùgli’: pianta della “stramma” [dizione]
Sbracà: buttare giù, demolire, abbattere (riferito a costruzioni edilizie)
Spazz’là: pulire, spazzolare o anche bighellonare [dizione]
Sgarà: scivolare
Salabbion’: dicesi di persona alta e fessa, che non reagisce molto
Strùia: consumare, rovinare, distruggere (trad.es. "Si sta
consumando") [esempio]
Sci'à: scivolare [dizione]
Sciùia: scivola [dizione]
Sgar’zzà: scarrozzare, andare in giro su un mezzo
Span’zzà: sperperare (terre, averi) o anche divulgare (notizie)
Scèrna: vedere, discernere
Stròl’ca: astrologa, maga, fattucchiera [dizione]
St’ccàt': spezzato o anche fatto male [esempio] (trad.es. "Ti sei fatto veramente male")
(St'ccàt' mmi's' : "maritarsi", vedi anche modi di dire)
Sf’zzà: schizzare, uscire con forza e velocità, sbocciare [dizione]
Sfùzz': dissenteria (trad.es. "Gli è venuto un attacco di dissenteria acuta") [esempio]
Sp’ghish’: fiorisce [esempio] (trad.es. "Codesta pianta sta fiorendo")
Scazzaf’gnà’: bighellonare (trad.es. "Vai sempre bighellonando!") [esempio]
Sp’llacchion’: girandolone nullafacente [esempio] (trad.es. "Che cosa fai?
Vai facendo il girandolone nullafacente in mezzo alla piazza!")
Sparagnà: risparmiare
Sbacantà: svuotare
Scotà: ascoltare
Sbèt’ca: bisbetica (trad.es. "Sei proprio una bisbetica!") [esempio]
Sbianùglia: sentirsi mancare (trad.es. "E' svenuto") [esempio]
Spianatora: spianatoia
Sbarià: distrarsi, svagarsi o anche il cielo che si apre e le nuvole vanno via
(trad.es. "Si aprendo il cielo verso il sereno") [esempio]
Sp’là: stappare [dizione]
Stannà: potare le viti (togliere fogli e rami superflui nel mese di maggio)
Spòt’cu’: solitario o anche dicesi di proprietà senza vincoli (trad.es. "Mi hanno
fatto solitario") (rif. a beni, averi, giochi) [esempio]
Str’gàt’: distrutto, morto [esempio] (trad.es. "Codeste piante sono morte")
Stagnàr’: secchio stagnato
Schi’ia: scheggia di legno [dizione]
Stramma: tipo di erba selvatica
Stabbi’: letame
Scùcchia: mento prominente
Sbauttìt’: spaurito (rif. a persona) (trad.es. "Sta tutto spaurito! E' tutto
spaurito!") [esempio]
Scùrt: esaurito, finito oppure esauriti, finiti (trad.es. "Sono finiti i soldi") [esempio]
Scorta: esaurita, finita
Squaqquaràta: appiattita, allargata (trad.es. "E' caduta per terra allargandosi
e appiattendosi") [esempio]
Sparià: spargere
Spar'glià: dividere (rif. solo a "coppie di oggetti" es. scarpe, guanti, calzini ecc..)
Schiacchià: spezzare
Scàuzz’: scalzo
Scazzàt’: scalzato ("z" dura)
Scr’tà: pulire, togliere il fango [dizione]
Scalinci’: dicesi di persona magra
Scòrcia: buccia
Sagliòcca: nodo intrecciato o protuberanza, posta all’estremità di un bastone
di legno o anche protuberanza in generale (trad.es. "Ha portato una
protuberanza (spesso del bastone) indurita!") [esempio]
Sagli’ccon’: dispregiativo riferito a persona (alto, secco, stupido e fesso)
Scungi’cat: disturbato [dizione]
Stantìu’: stantìo, raffermo [dizione]
Schinèlla: nullafacente, fannullona
Sb’tt’: caduta rovinosa [esempio] (trad.es. "E' caduto rovinosamente per terra")
Siccu’ arangàt’: molto secco [esempio] (trad.es. "Guarda guarda, sei molto secco,
mangia un po’!")
Straccu’: stanco (trad.es. "Oggi mi sento proprio stanco!") [esempio]
Sm’c’nàt’: smosso [dizione]
Sm'rci'nàt': troncato in modo sommario, spezzato in modo approssimativo,
impreciso, grezzo [dizione]
Strénga: striscia di stoffa
Scal’cagnàt’: indeciso, insicuro [dizione]
Strapp’ll’r: rumore da confusione, da trambusto, in particolar modo
nelle ore notturne e nei pressi di abitazioni [dizione]
Scumm’rdà: sporcare, impiastrare [dizione]
Sèrta: filone [esempio] (trad.es. "Un filone di salsicce")
St’nn’tùr’: matterello [dizione]
Scagazzàt’: schizzato
Schif’gnòrgi’: schifezza [dizione]
Scorzà: togliere la scorza
Scorzàt’: rovinato (aspetto estetico) (deriva da "scorza", togliere la scorza)
Sgrign’: smorfie brutte, boccacce (trad.es. "Gli ha fatto le smorfie brutte e si è
messa a piangere!") [esempio]
Schiaùn’: crescioni (pianta) [dizione]
Scannon’: tavolato per letto [dizione]
Spasa: recipiente da cucina tipico per contenere l’insalata
Scampìn’: attrezzo per pulire le fratte
Scampafràtt': attrezzo taglia-erba, decespugliatore [dizione]
S’ll’tron’: caduta rovinosa (trad.es. "E' caduto rovinosamente per terra!") [esempio]
Spr’gli’: buccia di cipolla [dizione]
Sciòrgna: stupida
Sganganàt': malridotto e non in equilibrio, claudicante, rotto (trad.es. "Questo
tavolino è tutto malridotto!") [esempio]
S’l’cà: pulire gli agli [dizione]
Sd’i’nà: togliere il digiuno [dizione]
Scambi’gli’: sgabello [dizione]
Sp’ncià: penzolare [dizione]
Sp'lacìt': aggettivo rif. a persona che non ha forze, che non ce la fa, che è un buono a
nulla (vedi esempio nel vocabolo "Ndà", lettera "N")
Scauzzacàn’: dispregiativo riferito a persona, utilizzato quando si vuole disprezzare
qualcuno per il suo aspetto e modo di fare (sinonimo di trasandato,
brutto, sporco e dai modi di fare grezzi e tarpani) (trad.es. " Sono
venute certe persone! Non ti dico che aspetto pessimo che avevano!
Facevano proprio una brutta impressione!") [esempio]
Sbugli’: subbuglio, clamore [dizione]
Spin’ sant’: virgulto di rovo commestibile [dizione]
Scurpìcc’: pezzo di carne "scarnita", con prevalenza di osso (solitamente "scurpìcc"
viene utilizzato per indicare una parte ben definita del pollo) [dizione]
S’lléccula: botta secca (trad.es. "Ti do una botta secca in faccia e ti faccio vedere
io!") [esempio]
Scìfa: contenitore dove mangia il maiale
Sapr’con’: sapiente [dizione]
Squìzz’r’: chiocciola piccola [dizione]
Sfi'nnà: gettare, fiondare, slanciare [dizione]
Str’ncon’: sega di boscaiolo [dizione]
Sin’: segno fatto con erba di sambuco che limitava le pezze di ordito
Scarti’cci’: foglie secche della pannocchia [dizione]
Sàr’ca: camicione usato generalmente durante la trebbiatura [dizione]
Scars’llon’: ramarro, lucertolona [dizione]
Sul’cu’: solco [dizione]
Si’lia: crine equino a mo’ di cappio per la cattura di uccelli (trad.es. "Ha preso il merlo
utilizzando la si'lia!" - Dicesi anche per prendere in giro una persona dopo che
è caduta per terra!) [esempio]
Si’gna: strutto
Sùbbia: arnese da calzolaio
Sbal’mént’: svenimenti (trad.es. "E' svenuto ed è caduto") [esempio]
Sci'rn'mìnt': svenimenti, mancamenti [dizione]
Scul’mar’gli’: mestolo (trad.es. "Portami quel mestolo") [esempio]
Séta: setaccio per farina
Scuànn’: scanno [dizione]
St'uà: pulire [dizione]
Scannéla: piccolo scanno
Scamp’tambi’gli’: oggetti fuori uso che servono lo stesso [dizione]
S’ricchi’: falcetto a mezza luna [dizione]
Sgarauaion’: calabrone [dizione]
Stron’: canestro
S’r’gli’: mestolo [dizione]
Sìlu’: fungo [dizione]
Spal'vi’r’: attrezzo da muratore [dizione]
Sd’ll’ngàt’: disteso, sdraiato [dizione]
S’ruétta: salvietta, tovagliolo
Sbal’cà: valicare, scavalcare
Sponga: tosse stizzosa
Sp'zzìgli' gli' pèt': tallone (trad.es. "Mi duole il tallone") [esempio]
Sd’ll’ggià: sparlare di una persona (trad.es. "Ne hanno sparlato molto") [esempio]
Spannàta: nominata in senso negativo (trad.es. "Quella si porta dietro una
nominata! Si dicono di lei cose molto negative!") [esempio]
Spann'ra: (accento sulla ') donna che parla e sparla tanto, troppo, che non sta mai
zitta, pettegola, (contrario di "riservata") (trad.es. "Amico mio, quella donna
è una pettegola! Uhm...sapessi quanto!") [esempio]
Scialon': tipo sempre allegro, spensierato, compagnone
Scannap'cìn': furetto (lett. "scanna-pulcini") [dizione]
St'rzà: ingoiare, mangiare oppure strozzare (trad.es. "Mangia, cavolo! Che
diamine!") [esempio]
St'rpìgna: stirpe, razza (trad.es. "Questa è proprio di razza!") [esempio]
Sg'r'nàta: rif. a persona fiaccata nei reni (sderenata), che gli duole [dizione]
Sp'nnazzàta: (deriv. P'nnàzze") dicesi di donna coi capelli sconvolti e
aspetto trasandato (trad.es. "Sei tutta in disordine e con
i capelli sconvolti!") [esempio]
Scolòstra: primo latte dei mammiferi
Sb'ndaliènn': girandolare senza pensieri (dicesi riferito a persona
girandolona) [dizione]
Sàlta la quaglia: gioco
Sf'tt'zzà: fare le fettucce (es. alle lenzuola), strappare e ridurre a fettucce
un tessuto [dizione]
Sèrpa u'ttàra: tipo di serpente che mangia i rospi [dizione]
Sèrpa s'r'ciàra: tipo di serpente che mangia i topi [dizione]
Scòcciapignàt': radice del ciclamino (tubero)
Scòcciapìgna: picnic (per gli abitanti di Villa è Pasquetta) [dizione]
Scallal'tt': scalda-letto [dizione]
S'luòtta: selvotta, piccolo bosco
Strìna: vento gelido secco (trad.es. "Spira un vento gelido!") [esempio]
Sm'ccià: controllare, guardare [dizione]
Scan'cciàta: debole, fiacca dalla stanchezza [dizione]
Sb'llacchià: svolazzare [dizione]
Scugliàta: dicesi di persona che ha fatto uno sforzo eccessivo, talmente grande che gli
è uscita l'ernia (in senso figurato) (deriv. da cuglia)
(es. "Si è sforzata talmente tanto a caricare tutti quei sassi, che gli è
uscita l'ernia !) [esempio]
Scugn'rà: esorcizzare [dizione]