Il nostro paese, come ampiamente noto a tutti, ha dato figli illustri alla Chiesa, tra i quali si erge la figura di una suora missionaria. Una donna che ha speso la sua vita per aiutare i poveri dell’Africa centrale, continente martoriato da fame e carestia.

È con orgoglio che presentiamo, grazie alla ricerca del nostro collaboratore e grande ricercatore storico Marco Felici, la figura di una "santa in pectore", qual è stata Suor Teresa Margherita Reatini. Una religiosa che fatto del "Bene", tanto che l’etichetta pura e semplice di benefattrice le sta stretta: in merito, la definizione di "beata" sarebbe più appropriata.

La sua opera di "Pace nel Bene" rappresenta l’esempio emblematico di un’esistenza votata ad aiutare i poveri e i bisognosi dimenticati dalla civiltà moderna. La parola di Cristo portata ad alleviare le sofferenze dei malati, gli aiuti umanitari per nutrire gli affamati e l’evangelizzazione di luoghi selvaggi, testimoniano del grande lavoro profuso nel dare se stessi agli altri. La solidarietà, assurta a valore fondante di vita e al di sopra di sacrifici personali, quale migliore dimostrazione della misura morale di Suor Teresa e delle sue consorelle! Quale antidoto migliore alle fatiche quotidiane di una carezza e del sorriso di un malato!

Lo spirito, cimentato da dure prove, si fortifica nell’amore e nella speranza. Il Signore trasmette la sua energia a coloro che si prodigano per gli altri, e da essa si sprigiona la passione per fare opera caritatevole. I missionari, messaggeri di Cristo, assolvono il loro difficile compito con encomiabile e gioiosa abnegazione. Essi provano un’infinita serenità interiore nell’assistere infermi e bisognosi. Meritano ammirazione e gratitudine eterna. Suor Teresa ha onorato degnamente la Chiesa. Ora, il suo posto è accanto a Dio.