Una
notte bianca
scritto
diretto e interpretato da Gabriele Pignotta
con Fabio Avaro, Veruska Rossi
aiuto regia e supervisione tecnica Luca Carnevale
personaggi e interpreti
GABRIELE PIGNOTTA Andrea
VERUSKA ROSSI Camilla
FABIO AVARO Davide
“Una notte bianca”
è l’incredibile avventura umana di tre ragazzi
(tutti trentenni) rimasti chiusi in un ascensore durante il
lungo black out del 2003, quando a Roma sotto il diluvio,
debuttava la prima indimenticabile edizione della “Notte
bianca”.
Dentro la cabina dell’ascensore, durante quella notte
surreale, i tre protagonisti ci regalano un mix straordinario
di comicità ed emozione. E’ solo lontani da tutta
quella tecnologia generata dalla corrente elettrica infatti,
che i tre personaggi ritrovano paradossalmente la voglia di
confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere,
ma soprattutto ritrovano la voglia di cambiare vita e di recuperare
la grinta per diventarne protagonisti!
Infatti, dopo ore passate chiusi dentro i tre ragazzi prendono
una decisione incredibile, paradossale provocatoria: vivranno
in quell’ascensore per tutta la vita, finché
improvvisamente ……..
Una commedia straordinaria che vi farà tanto ridere
e che, magari, aiuterà a cambiare la vostra di vita…
(così la stampa) Una
Notte bianca sbanca il botteghino ed è subito cult
(IL MESSAGGERO)
(così il pubblico) …una commedia impedibile nuova
emozionante e troppo divertente!!!
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NOTE DI REGIA
E’ proprio la voglia di cambiare vita
e di sentirsi finalmente realizzati , infatti che trovano
i tre protagonisti della commedia quando rimangono chiusi
per diverse ore in un ascensore, la notte del famoso black
out del 2003 quando a Roma sotto un diluvio, debuttava la
prima indimenticabile edizione della “Notte bianca”.
Solo lontani da tutta quella tecnologia generata dalla corrente
elettrica infatti, che si ritrova paradossalmente la voglia
di confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere,
di recuperare insomma quella dimensione umana che stiamo perdendo
insomma in una parola che si trova la voglia di CAMBIARE VITA
e di recuperare la grinta per diventarne protagonisti!
Ed il pubblico deve averlo percepito davvero bene questo messaggio
positivo, visto che per soddisfare le continue richieste degli
spettatori, il Teatro De’ Servi ha deciso di ospitare
questa commedia rivelazione nel cartellone della stagione
teatrale 2006-2007 .
Ma non di meno questa commedia, ha impressionato la stampa
,le televisioni e gli addetti ai lavori , che hanno regalato
a questo innovativo ed originalissimo spettacolo, recensioni
e servizi esaltanti. Per non parlare della Tv tedesca che
ha addirittura inviato una troupe in Italia per fare un servizio
su questo straordinario evento e sul suo artefice,il promettente
Gabriele Pignotta (già protagonista del pomeriggio
di RAI 2 in “Al posto tuo” (nella versione D’Eusanio)
e artefice, sempre in veste di ideatore e attore principale,
della sit com “I &G” che quest’anno
è diventata un vero e proprio cult su Canal Jimmy,
ottimamente diretta da Ermanno Corbella ( regista di MATRIX).
“Una Notte Bianca di Gabriele Pignotta sbanca il botteghino
ed è subito cult” (Il Messaggero) Basterebbe
questo titolo per sintetizzare il successo che ha riscosso
questa commedia, ma al Teatro De’ Servi Gabriele Pignotta,
assicura una versione ancora più emozionante, oltre
naturalmente ad assicurare il grande divertimento che ha già
fatto impazzire dalle risate migliaia di romani!
Una colonna sonora davvero emozionante e una sapiente regia
dal gusto cinematografico completeranno un opera davvero imperdibile!
Come è nata l’idea.
È sabato 27 settembre, il giorno della
“Notte Bianca” e del Black out più lungo
del nostro Paese.
La mia compagna, ed io, come la maggior parte dei romani,
ci troviamo in giro, sono circa le 3 e 20 quando decidiamo
di tornare a casa.
Arrivati sotto casa faccio scendere la mia compagna dall’auto
e vado a parcheggiare.
sono le 3 :30, solo il tempo di girare l’angolo e “track”,
black out totale.
Parcheggio velocemente, il mio pensiero è uno solo:
Veruska avrà preso l’ascensore?
Si, lei aveva preso l’ascensore e li era rimasta, che
fare…?
Per farla breve, per tutte le difficoltà della serata,(amministratore
e portiere irrintracciabili, vigili arrivati dopo 4 ore, temporale,
traffico impazzito) Veruska è costretta a rimanere
dentro l’ascensore per un bel po’. Non potendo
fare molto di più, e sapendo che soffre di attacchi
di panico inizio a chiacchierare con lei da fuori, per distrarla.
Naturalmente per deformazione professionale, la situazione
abbastanza “scomoda” diventa, uno spunto per immaginare
la trama di uno spettacolo teatrale.
E più chiacchieriamo, più questa idea mi coinvolge,
stimola la mia fantasia.
Ed così che in quelle ore di quella notte surreale
del 27 settembre, nasce l’idea di: “UNA NOTTE
BIANCA”, la storia di tre ragazzi che, come Veruska,
passeranno tutta la notte dentro un ascensore.
Gabriele Pignotta
LA TRAMA
Ve la ricordate “La Notte Bianca”
del 27.settembre 2003, quella del “lungo Blak out”?E
chi può dimenticarla.,E’ proprio questo lo scenario
dove si svolge “una notte bianca” la storia di
tre ragazzi che si trovano casualmente (o forse no) nello
stesso palazzo a prendere lo stesso ascensore, ma improvvisamente
vengono colti da un Black out.
Dopo i primi tentativi di uscire cercando aiuto, i ragazzi
realizzano di essere gli unici nell’edificio, la loro
permanenza in ascensore quindi sarebbe durata a lungo. Prima
delle nove di mattina ,infatti, non riusciranno a ricevere
nessun tipo di soccorso.
Questo incidente del tutto casuale, si trasformerà
in una divertentissima avventura in cui i tre protagonisti
illuminati solo dalla sola luce di emergenza, “ne approfittano”
per affrontare ogni sorta di argomento e riflessione dando
vita ad una serie di situazioni comiche, paradossali e molto
coinvolgenti che non daranno tregua ad uno spettatore coinvolto
dall’inizio alla fine.
Insomma i tre ragazzi rimarranno chiusi per 6 ore dentro l’ascensore
fino a che improvvisamente…. Beh questo non ve lo posso
raccontare sarà una bella inaspettata sorpresa da scoprire
a Teatro!
Dopo aver assistito a questa divertentissima commedia una
domanda comunque vi sorgerà spontanea: quanto ci hanno
tolto la tecnologia e il progresso (generati dalla corrente
elettrica), se basta un lungo black out per recuperare paradossalmente
la voglia di confrontarsi, di riflettere,di stare insieme,di
ridere, di ritrovare insomma quella dimensione umana che stiamo
perdendo?
Ma soprattutto quanto sono pronti oggi i giovani a cambiare
la loro vita per diventare finalmente protagonisti e non spettatori
passivi?
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