Visita ad Arpino per il F.A.I. di primavera

 

Domenica 25 marzo 2007, come di consueto l’Associazione "Gente di Villa" ha aderito alla giornata del Fondo per l'Ambiente Italiano di primavera con la visita alla città di Arpino, protagonista insieme ad Atina della XV giornata del FAI nella provincia di Frosinone, pensando insieme a loro ed al centro guide Cicerone il programma da seguire. (Si parla di circa 4000 persone che nel week-end hanno visitato le due cittadine ciociare).

Arpino: la porta ad "arco a sesto acuto"

Nonostante la pioggia che scendeva su Villa alle 7 del mattino e nonostante l’ora legale tutti hanno voluto sfidare pioggia e vento e partire alla volta di Arpino. Come di consueto Gente di Villa ha abitudine nei suoi viaggi di fare una sosta di qualità per la colazione. Ed eccoli in un noto locale nei pressi della stazione di Frosinone con: sfogliatelle, cornetti alla crema, bombe e … cappuccini. Poi alla volta di Arpino dove erano attesi in Piazza Muncipio al servizio di accoglienza turistica realizzata presso la Pro-Loco di Arpino in collaborazione con la Protezione Civile e con il Centro Guide Cicerone insieme al personale della delegazione Fai Frosinone. Per i musei civici a cura dell’Unione dei Comuni. I volontari hanno fornito ai partecipanti i depliants e la cartina della città con l’itinerario da seguire per visitare i siti aperti per l’occasione dal Fai dove avrebbero trovato le guide che li avrebbero condotti alla visita dei luoghi.

Ricordiamo Arpino, fondata dal dio Saturno, come città dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani, patria di prestigiosi personaggi tra i quali Marco Tullio Cicerone, (la cui memoria si celebra ogni anno in maggio col "Certame ciceroniano Arpinas"), Caio Mario, Marco Vespasiano Agrippa, (edile ideatore del Pantheon a Roma) ed il pittore manierista Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino (famoso oltre che per le sue opere, in particolare gli affreschi nella cupola di S. Pietro, anche per aver avuto fra i suoi allievi Michelangelo Merisi detto "Caravaggio"). Visitata per prima la Chiesa della Pietà del XV secolo dove sono custodite fra l’altro una Deposizione rimasta nascosta per anni, da far risalire alla scuola del Cavalier d’Arpino ed una copia coeva di una pala d’altare di Pietro da Cortona.

Arpino 25 marzo 2007

Molto suggestiva la visita al Monastero Benedettino di S. Andrea Apostolo dove si vive da secoli "l’ora et labora" di S. Benedetto. La tradizione ne attribuisce la fondazione a sua sorella S. Scolastica, avrebbe quindi quindici secoli di vita. Si racconta inoltre che con le leggi del 1800 che decretarono la vita consacrata estinta, le proprietà religiose passarono allo Stato. Il comune però acconsentì alla permanenza delle suore all’interno dell’edificio. Dopo molti anni però il Monastero fu dichiarato dai tecnici inagibile e messo all’asta. Le suore con l’aiuto dei parenti e di altri benefattori riuscirono a riscattarlo per 4.250 lire. In vista del centenario di tale riscatto, che cade nell’aprile 2007, è già stata inaugurata all’interno una mostra fotografica dell’Avv. Giuseppe Felici: fotografo ufficiale dei Papi. In seguito ai lavori di consolidamento e di restauro delle zone più pericolanti si è aperta l’ala più bella ed antica all’ospitalità che è stata mostrata dalla guida Fai, con grande interesse dei bambini la cui presenza numerosa è stata molto apprezzata.

Dopo aver visitato la chiesa di S. Andrea dell’ XI secolo dove sono custodite tele del Cavalier d’Arpino ed ammirato lo splendido lastricato originale dell’antica "strada romana" nel sito dell’antico foro, strada risalente alla preistoria che partendo dall’Isola Tiberina discendeva lungo le valli del Sacco e del Liri, i "turisti sanstefanesi", si sono diretti all’Acropoli preromana di Civitavecchia realizzata dai Volsci, antichi abitatori di questa zona della Ciociaria (sec. VI – IV a.c.). Sul posto erano presenti le guide Fai che hanno illustrato la storia della zona soffermandosi in particolare sull’unica e più antica porta di accesso. Questa, ha spiegato la guida … disposta strategicamente, costringeva chi l’attraversava a presentare ai difensori il lato destro scoperto (gli antichi guerrieri reggevano lo scudo con la sinistra). La porta che si presenta come un "arco a sesto acuto" la cui forma originale ad ogiva è data dalle tre file di blocchi squadrati, di varia grandezza, sovrapposti l’un l’altro senza alcun legame di malta e senza fondazioni e convergono fino a combaciare al vertice, a circa quattro metri dal suolo. L’insieme si rivela singolare non ha confronti con le antiche porte megalitiche degli altri centri laziali … Foto ricordo sotto l’arco di 2.500 anni fa e via, dopo aver ristorato lo spirito a ristorare il corpo in un caldo agriturismo! Ringraziamo Pio Roffi Isabelli della delegazione di Frosinone, Francesca del Centro guide Cicerone per l’ottima accoglienza riservata all’associazione "Gente di Villa" in trasferta.

Franca Colonia

28 marzo 2007

ASSOCIAZIONE "GENTE DI VILLA"

Speciale 1° Congresso di "Gente di Villa"


www.villasantostefano.com

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