DENOMINAZIONE INIZIATIVA PER L’ANNO 2008: "Alla riscoperta del codice linguistico ciociaro: sottocodice santostefanese" Questa associazione attraverso lo studio del modo di espressione dei giovani d’oggi, ha rilevato che il dialetto o meglio "la parlata locale" tipica del paese di Villa Santo Stefano è andata sempre più regredendo di fronte all’espansione dell’italiano, favorita da diversi fattori di natura socio-economico e culturale che hanno avuto notevoli riflessi linguistici, indirizzando in genere la popolazione verso l’uso di una lingua comune. La situazione ideale sarebbe stata, invece, la coesistenza di più tradizioni linguistiche, il cui dialetto non fosse una lingua esclusiva vista come "barriera all’intercomunicazione", ma in cui l’apprendimento della lingua e della cultura comune fosse indispensabile per una crescita civile senza significare alienazione del patrimonio linguistico culturale di provenienza. Gli articoli 3 ,6, e 21 della nostra Costituzione tutelano gli idiomi delle minoranze ed il diritto per tutti alla libertà di espressione e stabiliscono che non debbano esservi nel nostro paese discriminazioni per ragioni linguistiche. Tutelare quindi i dialetti e le parlate locali non significa incentivare particolarismi etnici,ma garantire pari dignità e possibilità di espressione ad una pluralità di forme espressive, considerevole patrimonio culturale per il nostro Paese. Riteniamo quindi che l’affermazione della lingua e della cultura nazionale non debba necessariamente avvenire a scapito delle lingue e culture locali così come sostengono illustri linguisti e semiologi. Oggi infatti, al rischio di una eccessiva standardizzazione si risponde con la riscoperta e la valorizzazione delle lingue altre. I segnali del rinnovato interesse a vari livelli per le parlate locali provengono da poeti contemporanei che utilizzano proprio le lingue dialettali per le loro opere come buone forme di espressione, dall’uso del dialetto nel nuovo teatro di ricerca , da esperienze musicali, dalla costituzione dei musei della civiltà contadina e marinara, dall’insegnamento nelle università di "dialettologia", "tradizioni popolari" e dalla produzione editoriale. Abbiamo notato che nel piccolo paese a cui apparteniamo, il numero di coloro capaci di parlare e capire il dialetto è in diminuzione costante, in particolare i giovani che stanno via via perdendo il ricordo delle tradizioni dei loro genitori, dei loro nonni. Questo fenomeno è la conseguenza della negazione avvenuta in un passato non troppo lontano, delle parlate locali considerando il dialetto nocivo all’apprendimento della lingua nazionale e quindi da estirpare o da ignorare. L’obiettivo infatti dei programmi didattici era quello di far conseguire ai ragazzi la capacità di comunicare correttamente in lingua nazionale a tutti i livelli. E’vero che (come afferma Umberto Eco) che l’Italia negli ultimi anni ha dovuto lottare a lungo contro la permanenza dei dialetti che impedivano alla maggioranza dei cittadini di adire alla conoscenza della lingua nazionale, strumento indispensabile per una crescita civile. I dialetti in tal senso rimanevano elementi di una divisione di classe. Tuttavia grazie anche all’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, la lingua nazionale si è imposta ed a questo punto il problema è quello di recuperare le tradizioni dialettali e del dialetto come lingua di base capace di favorire la comunicazione dei valori locali. Il dialetto è stato una condanna per chi non ha mai potuto impadronirsi della lingua nazionale, ma deve oggi essere una possibilità positiva per chi lo può scegliere come secondo strumento espressivo senza doversene in alcuni casi, vergognare. L’Associazione Gente di Villa vuole, attraverso questo progetto, recuperare almeno parte della cultura popolare santostefanese con il coinvolgimento dei giovani, in primis con l’aggiornamento del primo vocabolario dialettale realizzato in passato da Arturo Iorio, già autore di una pregevole storia del paese. Il vocabolario non è mai stato pubblicato, ma è liberamente scaricabile dal sito www.villassantostefano.com. Sempre nel medesimo sito web è possibile consultare il "Dizionario Dialettale" dove, oltre che leggere, si possono ascoltare migliaia di lemmi, frasi, coniugazioni verbali che lo rendono straordinariamente unico nel suo genere.Gente di Villa si propone di coinvolgere diverse figure professionali di alto profilo, appassionate del dialetto appartenenti al mondo della scuola e non, che hanno dato la loro disponibilità ad insegnare ai giovani "la parlata della loro terra" e che potranno coordinare le varie fasi del lavoro (lettura della Costituzione, interviste agli anziani, ricerca di parole dialettali ormai desuete, di proverbi, modi di dire, di racconti di vita, traduzione di poesie dialettali….) affinché tornino a capire ed a parlare, "con orgoglio", la lingua dei propri antenati. Il progetto si concluderà con la pubblicazione dei lavori realizzati sotto forma di dispense da divulgare alla cittadinanza a sostegno della bontà dell’iniziativa, nel corso di un convegno che si terrà in prossimità dell’estate del 2008. Persone coinvolte nel progetto: Prof. Toppetta Natale Carlo, Maestro Carlo Cristofanilli, Prof. Ernesto Petrilli ed il patrocinio di www.villasantostefano.com.
29-12-2007 Presidente dell’associazione Franca Colonia up.24.1.2008 PrimaPagina | ArchivioFoto | DizionarioDialettale | VillaNews |