Verso la fine del 1800 sulla montagna alle pendici di Campo Lupino, si stabilirono alcune famiglie provenienti da Vallecorsa che diedero inizio ad una piccola comunità che oggi è l'attuale Contrada Macchione. Vista la cultura cristiana questa comunità ha una chiesa e, proprio alla sua storia, è dedicato quest'articolo. Si precisa che tutte le date riportate sono approssimative, acquisite attraverso il ricordo personale e dei cittadini in quanto, sia dagli archivi comunali che da quelli parrocchiali, non risultano notizie utili alla ricostruzione storica del fatto. Nell'anno 1965, probabilmente nel mese di maggio, la nostra parrocchia di Santa Maria Assunta in Ciclo ebbe l'onore avere in pellegrinaggio la statua della madonna di Fatima. L'allora parroco Don Luigi Falconi, vedendo che al Macchione, ormai si stava formando un vero e proprio nucleo di persone, decise di far salire dal paese la statua della Madonna. In mancanza di una chiesa, in accordo con l'Amministrazione Comunale, la manifestazione si svolse nella locale scuola materna; i cittadini entusiasti preparano il luogo con pulizie straordinarie arredi ed addobbi degni di un importante evento. Don Luigi soddisfatto dall'entusiasmo dei macchionari decise di dare anche un tocco di solennità all'avvenimento invitando nella contrada l'allora Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Costantino Caminada, e l'evento ebbe un vero e proprio successo. Si racconta che il Vescovo, intrattenendosi a parlare con la gente, ad un certo punto chiese: "Il Macchione di che cosa ha bisogno?" Tra i presenti si alzò un leggero mormorio fino a che si fece coraggio la signora Anna Altobelli che, con una frase rimasta nella memoria di tutti, rispose: "Eccellenza Reverendissima c'è tanto bisogno di una Chiesa". II Vescovo entusiasta del grande fervore di quella piccola comunità, di lì a poco dispose per la costruzione della Chiesa. Alla fine del 1966, come impresso sulla campana, la nuova chiesa venne consacrata e fu dedicata alla Madonna con il titolo di Regina del Santo Rosario. La costruzione, realizzata con blocchi di tufo e pietra locale, era molto semplice ma adatta alle necessità della comunità. Dal 1966 al 1975 circa, le celebrazioni furono affidate al Parroco Don Luigi. Con l'avanzare dell'età il caro Don Luigi, non riuscendo più a soddisfare l'esigenze delle quattro chiese presenti a Villa Santo Stefano, cercò di trovare una soluzione affinché potesse essere celebrata la messa anche nella chiesa del Macchione. Iniziò cosi l'avvicendamento di vari sacerdoti. Ricordiamo con piacere Padre Flaviano, Padre Marcello, Padre Riccardo, Padre Salvatore ed, infine, il fervente Frate Agostiniano Padre Giovanni Foschi che arrivò al Macchione nel 1979 e vi rimase fino al 1992. Padre Giovanni, oltre che alla pastorale, inizia a pensare alla sistemazione e all'abbellimento della Chiesa. Il primo grosso intervento consistette nel rifacimento totale del tetto, seguì la sistemazione e l'abbellimento della nicchia sopra l'altare dove fu posta la statua della Madonna e venne completamente restaurato l'abside. In seguito fu demolito il vecchio altare in tufo e fu realizzato l'attuale dove fu riposizionata la pietra consacrata e l'ambone in legno venne sostituito con uno in ferro battuto. Più tardi, in occasione di una visita pastorale, il Vescovo Monsignor Angelo Cella, intrattenendosi con alcune persone, disse: "Caro Padre Giovanni complimenti per questa bella comunità giovane e sorridente, ma quelle pareti della Chiesa non andrebbero abbellite?". Senza perdersi d'animo si decide di realizzare l'intonaco interno e con l'aiuto morale e materiale dei macchionari iniziarono i lavori che furono affidati ad un artigiano locale, Adriano Cipolla. Con l'occasione venne completamente potenziato l'impianto elettrico e si installò anche una piccola amplificazione. Nel 1992 Padre Giovanni fu richiamato dal suo Ordine e lasciò il Macchione. Nel frattempo a Villa Santo Stefano era arrivato un giovanissimo Parroco Don Guido, il quale come l'illustre Don Luigi, ricominciò a celebrare la messa domenicale anche nella chiesa del Macchione. Don Guido subito si preoccupò di restaurare il tetto della sacrestia e, insieme ad alcuni arredi sacri, acquistò anche una pianola che sarebbe servita al piccolo coro che si era formato per solennizzare le funzioni. Successivamente Don Guido venne chiamato ad altri incarichi e fu sostituito da Don Tommaso che si fermò per circa due anni. Venne potenziata in quel periodo l'amplificazione interna e venne, inoltre, acquistata una potente amplificazione mobile non solo per l'esigenza della Comunità macchionara, ma di tutta la Parrocchia. Nel 2003 a Don Tommaso succedette Don Cristoforo il quale diede vita ad un progetto molto ambizioso: il restauro esterno della Chiesa. Per realizzare l'opera si organizzò una raccolta fondi ma non si riuscì a raggiungere l'obiettivo. Ci volle un ulteriore sforzo del Parroco per dare inizio ai lavori che furono affidati alla ditta edile di Piero Trapani: si procedette alla realizzazione dell'intonaco esterno, alla sostituzione delle grondaie, all'abbattimento delle barriere architettoniche e alla sistemazione dell'area esterna. Durante i lavori sulla facciata venne scritta la dedica, "VIRGO MARIA SACRATISSIMI ROSARII" realizzata dagli artigiani Franco Cipolla e Massimo Trapani. Sull'area adiacente la sacrestia fu realizzato un piccolo giardino che l'Amministrazione Comunale ha abbellito con una fontana pubblica ed alcune piante ornamentali. Il 29 agosto 2005 anche Don Cristoforo saluta la Comunità e nel mese ottobre arriva Don Paolo, l'attuale parroco, che celebra la messa per la prima volta al Macchione proprio nel giorno della festa della Madonna del Rosario. Nel maggio 2006 è stato realizzato il Tabernacolo e dal giorno della sua benedizione nella chiesa è presente il Santissimo Sacramento di modo che la piccola chiesa del Macchione possa essere visitata dai fedeli anche nei giorni feriali. Adriano Massimo Trapani da: "La Voce di Villa" - Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Villa Santo Stefano |
sett. 2006