Giancarlo Pavat presenta il libro: | |
VALCENTO |
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GLI ORDINI MONASTICO CAVALLERESCHI NEL LAZIO MERIDIONALE |
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Sala Consiliare del Comune di Villa Santo Stefano, piazza Cardinale Domenico Iorio - Sabato 10 novembre 2007, ore 17,00 | |
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“Valcento. Gli Ordini monastico-cavallereschi nel Lazio meridionale” di Giancarlo Pavat, per i tipi delle Edizioni Belvedere, con la prefazione della dottoressa Alessandra Leo e la copertina di Simone Cipolla. Un libro che nasce da una lunga ricerca e che affronta la tematica della presenza nel nostro territorio, ed in tutto il Basso Lazio, di questi antichi Ordini, analizzando tutta una serie di simboli, manufatti, siti, alcuni misteriosi, molti assolutamente inediti, che sarebbero appartenuti agli stessi. Un libro di storia che può essere anche letto come una guida alla scoperta di località note e meno note di questa ampia parte della nostra regione. Il lettore verrà condotto lungo sentieri affascinanti alla ricerca di rovine, chiesette dimenticate, oscuri castelli, immersi in un paesaggio molto spesso ancora incontaminato. Dal Lago di Paola ai Monti Ernici, dai sotterranei della città megalitica di Alatri alle vette degli Ausoni, dai siti delle scomparse città romane a terre e culture lontanissime da noi. Ma il centro di tutta quest’opera resta, senza alcun dubbio, la Valle del fiume Amaseno. La parte del leone la fanno infatti i centri di Amaseno, Giuliano di Roma ed, ovviamente Villa Santo Stefano. Un libro che “non vuole essere un punto d’arrivo, ma una tappa. Un momento per fare una sorta di rendiconto della ricerca e, seguendo la lezione di San Tommaso d’Aquino, di condividerlo con gli altri”. Una ricerca “tra le nebbie del passato, per trovare risposte a molte domande ed enigmi”. Si analizzeranno “avvenimenti già noti attraverso i manuali scolastici” ma che verranno “sviscerati ed analizzati da prospettive diverse da quelle usuali”. Ma verranno ricordati anche illustri studiosi e ricercatori locali, troppo presto dimenticati da una società come la nostra che va troppo di fretta e non si ferma a guardarsi attorno e dentro se stessa. Qualcuno ha detto guai a quei popoli che non conoscono il proprio passato. E in quest’Epoca di omologazione, di globalizzazione e conformismo, questo libro è una sorta di inno proprio alla conoscenza, tutela e valorizzazione della propria specificità, della propria cultura, delle proprie tradizioni. E Villa Santo Stefano ne vanta alcune decisamente uniche in Italia. (estratto da OutNews la bacheca di VillaNews) |
up. 4 + agg. 6 - 8 - 15 nov. 2007