2° Convegno sull'Islam

UNA TASSA PER ESSERE CRISTIANI

Dopo l’interesse suscitato nella prima conferenza dal titolo "Islam, sfida per un cristiano" venerdì 16 febbraio 2007 si è tenuta presso la chiesa parrocchiale di Villa S. Stefano un secondo incontro con padre Raymond Abdu.

Il parroco di Villa don Pawel ha introdotto la discussione spiegando che <<nel precedente incontro molti temi erano stati tralasciati. Per questo ho deciso di chiamare ancora padre Raymond: grazie a lui ed alla sua obbiettività potremmo aprire gli occhi ed ampliare le nostre opinioni>>.

Padre Raymond ha iniziato il suo discorso facendo un piccolo riassunto dell’incontro svoltosi a gennaio e ha illustrato il suo pensiero sui rapporti tra le religioni e sulle ragioni per le quali diminuiscono i cristiani nei paesi islamici.

Per descrivere il Libano sono state proiettate delle diapositive del paese in cui veniva indicata la sua posizione geografica ed alcune foto sulle sue bellezze naturali. Padre Raymond aveva gli occhi illuminati mentre descriveva il suo paese dicendo <<è bellissimo è come un piccolo isolotto con attorno un mondo desertico. Il suo simbolo è il cedro e ci sono montagne alte fino a 3000 metri. Non è molto esteso circa 10.452 km2. Fino agli anni ’70 i cristiani presenti sul territorio erano circa il 70% della popolazione ed il restante 30% erano mussulmani, oggi queste cifre si sono invertite infatti solo il 30% degli abitanti è di religione cristiana. Prima della guerra la nostra economia era molto sviluppata grazie al sistema bancario infatti il Libano è denominato "la Svizzera dell’Oriente". Per tutelare le comunità cristiane la legge stabilisce che il presidente della Repubblica sia un cattolico e che ci sia una rappresentanza cristiana nel parlamento>>.

Il discorso si è spostato sul laicismo esasperato che ha fatto perdere di vista i veri valori nell’Europa di oggi. A tal proposito padre Raymond ci ha esposto tre testimonianze tra cui quella del vescovo di Sarayevo Vinko Puljic che diceva <<un tempo i cristiani erano circa 820 mila oggi siamo rimasti 400 mila. Temo che l’Europa non conosca bene l’Islam. A Sarajevo è difficile ottenere il permesso per costruire una chiesa e mi chiedo perché l’Unione Europea tace di fronte alla violazione di questi diritti e permette tutto questo>>.

Sul perché, al giorno d’oggi, i cristiani diminuiscono nei paesi islamici, padre Raymond ha citato gli studi di un gesuita egiziano studioso islamista P. Samir Khalil <<i mussulmani ammettono la poligamia e quindi possono creare famiglie con numerosi figli, i cristiani pagano un tassa particolare per essere credenti e la loro vita viene disciplinata dal Corano e poi possono essere umiliati in qualunque maniera da parte dei mussulmani. Le chiese cristiane non possono essere più alte delle moschee e c’è il divieto di propagandare la propria religione. I cristiani vogliono che vengano rispettati i loro diritti per questo motivo lasciano le loro terre>>.

Realtà che molti ignorano o a cui nessuno vuole credere, la libertà di coscienza viene ogni giorno calpestata. Padre Raymond ha raccontato infine un aneddoto <<un giorno ero in strada ed un soldato mi dette una bastonata sulle gambe dicendomi che dovevo andare nella moschea per la preghiera. Io dichiarai di essere cristiano. Lui allora mi dette altre due bastonate, dicendomi che non dovevo dire cristiano ma dovevo dire di essere un infedele>>.

Sara Federici per Villa News

up. 22 febb. 2007

Islam, sfida per il Cristiano / Incontro con Padre Raymond Abdu 12genn.2006

www.villasantostefano.com

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