"Non una sfida all’Islam, ma una sfida a noi stessi, a noi Cristiani sul modo con il quale rapportarsi ad una realtà sempre più presente nella società Occidentale" con questa parole del parroco Don Pawel, si è aperto venerdì 12 gennaio 2007, presso la Parrocchiale di Santa Maria Assunta a Villa S. Stefano, l’incontro con il Padre carmelitano libanese Raymond Abdu. "Un tema, quello dell’Islam" ha proseguito Don Pawel "su cui si sa molto poco e su cui, spesso, non viene detta tutta la verità e si scrivono inesattezze". Argomenti e temi forti. Di pregnante attualità. Che Padre Raymond, nella sua doppia veste di sacerdote ma anche di cittadino libanese, quindi di un paese a maggioranza islamica, ha squadernato, senza ipocrisie o acrobazie linguistiche dettate dal "politicamente corretto", ad una navata piena, oltre le aspettative, di un pubblico curioso ed attento ad una tematica per molti certamente nuova ed inconsueta.
Una verità che fa rumore, perché come ha detto lo stesso Gesù Cristo "Et veritas vos liberavit" Solo la verità può rendere gli Uomini veramente liberi. Le menzogne, le falsità o semplicemente le deliberate omissioni, non portano nulla di buono. Anzi possono essere foriere di guai peggiori. "Amo il vostro Paese, l’Italia, trovarmi in una chiesa cattolica mi fa sentire a casa. Non avete idea che cosa voglia dire sentirsi libero di parlare come un cattolico". Già l’incipit del discorso è un sasso che sconvolge il tranquillo stagno del buonismo e del quieto vivere. Già soltanto la prima frase di padre Raymond dovrebbe far meditare sulla fortuna che si ha a vivere in un paese in cui ci si può esprimere liberamente. Ma la libertà e la democrazia sono dei Valori assoluti che vanno difesi ogni giorno, come, prima di noi, ci sono stati molti che hanno combattuto, sofferto, fino all’estremo sacrificio, per conquistarli e lasciarli in dono alle nuove generazioni. "In molti paesi islamici, compresa la tanto decantata "moderata" Arabia Saudita" spiega Padre Raymond "non solo non esistono chiese, ma è semplicemente impensabile parlare di Cristo e del suo Messaggio di Salvezza". "In Egitto, nel Parlamento composto da 600 membri, soltanto 5 sono i rappresentanti Cristiani a fronte di oltre10 milioni di fedeli". Cifre, numeri, aspetti della vita reale, nel XXI secolo, esposti con forza, la Forza della Ragione e della Fede, dal Carmelitano Libanese. Che non si è fatto pregare nel narrare anche episodi personali e della sua famiglia. "I Paesi Musulmani, in cui non è stata accettata nemmeno la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. In cui le donne non hanno alcun diritto." ha spiegato il carmelitano Libanese. Il quale non lancia crociate, anzi. Invita al dialogo con chi professa un’altra Fede. Ma per poter dialogare è necessario conoscersi e conoscere. "De hoc pirusquam scribimus, haec paecipienda videntur lectoribus, ne alienos mores ad suos referant, neve ea, quae ipsis leviora sunt, pari modo apud ceteros fuisse arbitrentur" Duemila anni fa, uno scrittore latino, Cornelio Nepote, mentre si accingeva a scrive la vita di personaggi storici illustri, dichiarava che non bisogna giudicare gli usi degli altri alla stregua dei propri e di non pensare che le cose reputate di scarsa importanza per gli uni, lo siano altrettanto per gli altri. E viceversa. Un invito alla tolleranza ma nel rispetto delle reciproche tradizioni e culture. Questo duemila anni fa! Conoscere l’Islam ma conoscere anche e soprattutto la propria Fede Cristiana e praticarla. Bisogna sgombrare il campo da velenosi pregiudizi ma anche dal deleterio permissivismo. Padre Raymond ha proiettato interessanti diapositive, con le quali ha ripercorso la storia dell’Islam, dalla nascita di Maometto, il Profeta dei Musulmani, fino ai giorni nostri. Ha illustrato i principi cardine di questa religione, sottolineando che comunque, esprime anche aspetti positivi. "Esiste però un problema di inserimento dei musulmani nella società occidentale" ha ricordato padre Raymond "E’ giusto, perché rientra nei doveri di un Cristiano, accogliere chi viene in cerca di un futuro migliore ma non ci si deve vergognare della propria Cultura, delle proprie tradizioni, della propria Fede " Ed è proprio questo il pericolo principale per l’Europa. Si rivolge infatti a noi Occidentali, Padre Raymond, a noi cittadini di questa ricca e sazia Europa, che ha dimenticato le proprie radici. E si sa che le piante senza radici non possono sopravvivere a lungo. "Il laicismo esasperato ha fatto perdere di vista i veri valori" Le Nazioni Europee hanno compilato una Costituzione di decine di migliaia di parole ma hanno accuratamente evitato di nominare il termine "Cristiano" o "Cristianesimo". Quella che dovrebbe essere la Carta fondamentale dei Diritti di tutti i cittadini della libera e civile Europa, si è dimostrata un ibrido senza anima. Tanto che, laddove è stata sottoposta ad approvazione popolare tramite referendum, come in Francia, è stata sonoramente bocciata. Cosa sarebbero venti secoli di Arte, Cultura, Civiltà Occidentale senza il cristianesimo, senza alcuna Spiritualità. Dove sarebbero Giotto, Dante Alighieri, Petrarca, Tommaso d’Aquino, Michelangelo, Raffaello, San Francesco d’Assisi. Capolavori Universali di tutta l’Umanità come la "Divina Commedia", il "Giudizio Universale", le tragedie di Shakespeare, le opere di Milton. Solo per fare qualche citazione! "L’allontanamento dalla Chiesa dalle Istituzioni, dalla vita di tutti i giorni non può portare a nulla di buono" ricorda Padre Raymond, citando gli episodi recentissimi e paradossali di togliere il Crocifisso dai luoghi pubblici, vietare i Canti Natalizi, il Presepe, impedire a sacerdoti e Vescovi di visitare e portare la Parola di Dio nelle scuole. "Il laicismo, frutto delle ideologie dell’ateismo e del comunismo cerca l’alibi a tutto ciò, affermando che la rimozione e l’occultamento di immagini, aspetti esteriori o semplici citazioni del Cristianesimo, è necessaria per non offendere i sentimenti dei musulmani" prosegue Padre Raymond "Quando a spaventare costoro non è Gesù, che comunque rispettano anche se non lo considerano Figlio di Dio ma solo un Grande Profeta, ma proprio questa assenza di Dio, questo neopaganesimo" Parole che echeggiano quelle di Papa Benedetto XVI. "E come recita il Corano, ai pagani, agli Infedeli, (che non sono, comunque, i cosiddetti Popoli del Libro, ovvero Cristiani ed Ebrei) può essere offerta una sola alternativa, o la Conversione all’Islam o la morte". Nella Collegiata di Santa Maria Assunta, Padre Raymond ha rammentato come sia dovere di ogni Musulmano impegnarsi finché ogni angolo del Pianeta non sarà convertito. "La migliore difesa contro l’esistenza di una innegabile volontà di espansione dell’Islam è il confrontarsi con loro, ma forti e corazzati delle proprie certezze della propria Fede. Chiedendo e pretendendo reciprocità. Atteggiamenti remissivi, buonismo, quasi il dover sempre chiedere scusa di qualcosa, sono visti dai musulmani come segni di debolezza". "Ogni Uomo sulla Terra ha il diritto di conoscere Gesù" ha concluso il carmelitano libanese "Quindi non dobbiamo avere timore di far vedere a chi arriva nel nostro paese i Segni, i Simboli, della nostra Religiosità e parlare della nostra Fede in Gesù Cristo. Altrimenti non ci sarà alcuna salvezza per l’Europa". La Storia, quella con la maiuscola, ci insegna che le più grandi Civiltà, tutti i grandi Imperi, sono crollati, non per la forza della Armi, ma, soprattutto, perché non credevano più in nulla. up. 19 genn. 2007 2° Convegno sull'Islam / Una tassa per essere cristiani 16febb.2007 |
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