L’ARTISTA MARIO PALLADINI LANCIA L’IDEA DI UN PARCO DI STATUE NELLA MACCHIA DI VILLA SANTO STEFANO

"Voi che per il mondo ite errando vaghi

di veder meraviglie alte e stupende

venite qua dove son faccie orrende

elefanti, leoni, orsi, orchi e draghi"

Chi ha avuto modo di visitare il celeberrimo Parco dei Mostri di Bomarzo, nell’Alto Lazio, avrà certamente riconosciuto questi versi, che si trovano quasi all’ingresso.

Nel cuore dell’antica Tuscia, tra Orte e Viterbo, a circa ottanta chilometri da Roma, si trova questa straordinaria e misteriosa realizzazione, frutto della multiforme cultura di un principe del Rinascimento Italiano del XVI secolo; il duca Vicino Orsini. Membro della potente famiglia Laziale, acerrima avversaria dei Colonna.

Il giardino di casa Palladini

Definito dal pittore Salvador Dalì "vera fantasmagoria proiettata nella realtà", il Parco è famoso per le decine di statue, alcune enormi, rappresentanti animali mostruosi, giganti, divinità olimpiche, antri oscuri, tempietti classicheggianti, addirittura una casa inclinata al cui interno è difficile mantenere l’equilibrio, che sapientemente celate nel verde lussureggiante, ispirano strane ed inquietanti atmosfere. Un luogo magico, fuori dal tempo. Molto si è detto e scritto sul Parco di Bomarzo e sul perché l’Orsini avrebbe realizzato una simile opera. Motivo rimasto comunque sconosciuto, che però ha dato adito a mille ipotesi ed illazioni. Moltissime assolutamente fantasiose. Che hanno però contribuito a creare la fama ed il mito di questo luogo, forse unico nel suo genere. Ma che rimane, prosaicamente parlando, soprattutto una interessante e culturalmente valida attrattiva turistica.

Perché ne parliamo? Perché Villa Santo Stefano, fatte le debite proporzioni con il celebre sito del viterbese potrebbe, a breve, diventare un epigone di Bomarzo. E questo grazie ad un idea lanciata dallo scultore santostefanese avv. Mario Palladini. Noto ed apprezzato come pittore ma soprattutto come scultore. Artefice di gigantesche statue in cemento che ritraggono personaggi mitologici o comunque fantastici. Ma non solo. Nel 2005 realizzò per il plesso scolastico di Villa un busto di Papa Giovanni Paolo II, lo scorso anno donò una grande statua della Vergine al Santuario della Madonna dello Spirito Santo. Mentre recentemente ha realizzato una scultura di cinque metri rappresentante un Carabiniere in uniforme del 1816, esposta nel giardino della Comando della Compagnia dell’Arma di Alatri. Un manufatto ciclopico per la Città dei Ciclopi". La statua è già stata inaugurata dai Carabinieri alatrensi del Capitano Massimiliano Mengasini, ma è prevista un’altra cerimonia che coinvolgerà l’Amministrazione comunale e la cittadinanza. Un ennesimo importante riconoscimento, quindi, per l’arte dell’avvocato Palladini. Ed ora, l’artista vuole creare qualcosa di davvero grandioso anche per convogliare turisti e far conoscere sempre di più Villa Santo Stefano al di fuori della vallata ma anche della provincia.

"Mi risulta che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di sistemare ed attrezzare un ampio settore del bosco comunale noto come Macchia di Santo Stefano, al confine con Amaseno" spiega l’avvocato Palladini "Ebbene, perché non arricchirla con una serie di sculture, da me realizzate, inserite in maniera organica e compatibile con l’ambiente naturale. Le statue sarebbero donate ovviamente a titolo gratuito. Una volta diffusasi la notizia dell’apertura di questo Parco, attrezzato con aree di sosta e picnic e servizi igienici, sentieri e panchine, credo che, se non altro per curiosità, verrebbero in molti a Villa Santo Stefano per vederlo. Diventando un punto di richiamo anche turistico La spesa per renderlo operativo, credo sarebbe comunque contenuta. In ogni caso il Comune potrebbe chiedere un biglietto simbolico". L’idea sembra interessante e va comunque, come sottolineato dallo stesso Palladini, nelle direzione "di una migliore valorizzazione di quell’area verde, che è la Macchia, a rischio degrado e comunque non dotati di particolari spunti di interesse naturalistico". Vedremo quali saranno le reazioni dell’Amministrazione e, soprattutto, della cittadinanza a questa proposta, fatta unicamente in nome dell’amore per la propria terra.

Mario Palladini

Villa Santo Stefano come Bomarzo, quindi? E perché no?! Dopotutto potrebbe essere una simpatica alternativa passeggiare nel verde e qua e là veder fare capolino immagini di folletti, fauni, ninfee dei boschi ed altri personaggi partoriti dalla fantasia di Palladini. Un vero "Libro di pietra", per stupire e stiparci, rendendoci conto di quanto possa essere meravigliosa la Natura attorno a noi. A maggior ragione se valorizzata da manufatti, opere dell’ingegno, che invitano a fermarci un attimo a pensare, a meditare. Cosa rara in un modo convulso e devastato dalla fretta, come quello attuale.

Giancarlo Pavat per VillaNews

www.villasantostefano.com

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