Bisogna essere matti per fare tutto questo. In quel maledetto pomeriggio di sabato 16 febbraio 2008 non riuscivo a pensare a nient’altro, bisogna essere matti per entrare in questo Caffè ed esibirsi nella presentazione di un libro che non sia un trattato di psicanalisi del testo letterario. Insomma, in questo posto sedevano Joyce e Svevo, in questo locale sarà passato Angelo Maria Ripellino e chi siamo noi per osare tanto? Quando ho incrociato con lo sguardo l’artefice del tutto ho capito che in effetti bisogna essere matti, come il matto intrecciato al bagatto nei tarocchi. A mia discolpa, preoccupatissima mentre assistevo al riversarsi di tante persone, di età varia, nel locale, potevo solo balbettare "non è stata colpa mia, mi ci hanno portato fin qua".
Il caffè San Marco, con le sue luci che mi si confondevano tra gli occhi, si riempiva a mano a mano di gente, c’era attesa, almeno sembrava, nella platea, di momento in momento sempre più folta. Nei miei compagni di ventura non traspariva il minimo segno di imbarazzo, ma solo io mi lascio preoccupare dagli eventuali difetti di pronuncia in questa città che parla attraverso gentili e morbidi sussurri? Ad un certo punto, mentre mi sentivo come un gattino sul paracarri di un tir, arriva il segnale: tutti ai propri posti e lo spettacolo ha inizio. Il nostro ospite, questo matto e bagatto insieme, di Giancarlo Bonomo introduce e modera la presentazione di "Valcento", opera prima di Giancarlo Pavat, il nostro mentore per l’intero soggiorno triestino. Il tempo scorre in fretta, improvvisamente mi sento tranquilla, non sento ostilità, osservo la platea farsi attenta seguire le dichiarazioni del sindaco di Villa Santo Stefano, Enrica Iorio, poi assistere con interesse all’introduzione del consigliere con delega alla cultura, Alessandra Leo, nessuno a replicato nemmeno all’intervento di me medesima, in un crescendo fino all’intervista narrata di Giancarlo Pavat, unico triestino seduto al tavolo dei relatori. Incredibilmente, per me che non ho mai avuto fede, la presentazione del volume "Valcento" ha riscosso un grande interesse in un luogo sacro della letteratura mitteleuropea. Al termine della manifestazione, tripudio dei presenti e assalto all’autore. Che ha avuto l’onore di autografare molti volumi, ricevendo le congratulazioni di tutti i convenuti. di Paola Caramadre
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up. marzo 2008
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