Villa S. Stefano ricorda …

I personaggi che hanno fatto la storia della festa di San Rocco negli ultimi 50 anni

di Giovanni Bonomo e Pino Leo

Domenica 13 agosto 2006 alle ore 10,30 presso la sala consiliare, l’Amministrazione Comunale, ha ricordato il 50° anniversario della prima elezione a sindaco, del Gr. Uff.le Luigi Bonomo che rimase alla guida del paese per venticinque anni, fino al 1980.

Villa Santo Stefano - Processione San Rocco 1957

Il ’56, fu l’anno fondamentale nel quale vennero apportate innovazioni alla manifestazione più attesa dell’anno: la festa di San Rocco e La Panarda. In una pergamena donatagli nel 1974, dai componenti del Comitato, si legge tra l’altro"…trasformando una semplice festa locale, in un avvenimento sacro e folcloristico di interesse provinciale…". Da allora, adeguate ai tempi, si seguono ancora le linee guida fissate cinquant’anni fa.

Tutto ciò, fu possibile, grazie alla collaborazione di un gruppo di persone appassionate delle nostre tradizioni, delle quali, nel corso degli anni, Sor Luigi fece tesoro.

Sarebbe troppo lungo citare tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita della festa; ci limiteremo, quindi, a ricordare solo le persone scomparse, di cui abbiamo memoria.

Dopo aver espletato tutte le varie formalità di rito, la prima domenica di luglio, la Commissione di San Rocco iniziava la questua.

Di buon mattino, Sor Luigi, con Gigi Bonomo il cugino, Domenico Patrone, Angelo Iorio "Z’ ‘ngeluccio", Antonino Palombo (Giacomino) accompagnati da altri membri del comitato, dai Capo Panarda e dai Servitori, iniziavano il giro del paese per la raccolta del denaro e di offerte in natura (grano, ceci, olio, granturco, fagioli ecc.).

Grande attenzione veniva data ai Santostefanesi residenti all’estero, i quali puntualmente venivano raggiunti dalla lettera che Peppino Planera, inviava per ricordare l’ arrivo della festa patronale.

Assaggio ufficiale della Panarda, anno 1958

All’estero, cerano persone di buona volontà che si incaricavano di raccogliere le offerte; vogliamo ricordare Antonio e Giuseppe Lucarini per l’Argentina, Armandino e Antonio Iorio, figli di"Z’ ‘ngeluccio" per l’America, e Giuseppe Iorio per il Canadà.

Verso le undici, il comitato si riuniva presso la sede comunale per la rendicontazione delle somme e delle derrate; a volte, tali riunioni, si tenevano o alla cantina di Vincenzo Bonomo (Cencio mantella) o sotto l’ombra delle enormi acace, che allora facevano bella mostra davanti al bar di Palombo Agenore "Z’ M’chèl’":

Il coordinatore delle varie attività, era Elio Iorio. Organizzazione le manifestazioni pirotecniche, con la consulenza tecnica di Filippo Bonomo (Pippo), referente in loco della premiata ditta di fuochi artificiali Cav. Giuseppe Francazzi.

Elio, con altri membri del comitato, si occupava, anche, della scelta della illuminazione, della banda e dell’orchestra.

Il creativo della compagnia era Alfredo Anticoli che si prodigava nell’organizzazione dei tradizionali giochi popolari.

Augusto Colini e Gabriele Bartoli, erano delegati all’organizzazione delle processioni e per tale motivo tenevano i contati con il parroco Don Luigi Falconi. Essi davano disposizioni ad Emilio Palombo "Z’ ‘Miliuccio" , a Romeo Bonomo di Santino ad Arcangelo Gabrielli, e Saturnino Bonomo "Z’ ‘rnestino ", circa il percorso della processione e i vari punti della sosta; in un frenetico andirivieni, provvedevano ad incolonnare i fedeli davanti alla statua, mentre ai fanciulli dell’Azione Cattolica provvedeva Suor Armida, coadiuvata da altre consorelle.

Benedizione della Panarda, foto anni '50

La sera della vigilia dell’Assunta, nella piazza principale, di solito si proiettava un film, possibilmente un "kolossal" di prima visione, consigliato dal parroco e normalmente di genere stotorico/religioso; per il riperimento della pellicola da 16 mm presso la San Paolo Film di Roma e la proiezione della stessa, si incaricava l’operatore locale Armando Zomparelli.

La mattina dell’Assunta, Augusto Olivieri prima e, successivamente, Gigi e Angelomaria Lucarini, aspettavano, la banda per accompagnarla nel consueto giro del paese. Questa, a volte, veniva rafforzata dalle note del clarino di Stefano Planera e del trombone di Innocenzo Iorio (Cencio),:

Durante il percorso, alla "Préta cautata", ( in fondo a Via Lata, n.d.r.) i musicanti venivano puntualmente attesi da Alberta De Santis, che offriva, loro, un rinfresco a base di caffè, pasticcini e bevande varie.

Nel primo pomeriggio iniziava l’allestimento della Panarda; ricordiamo le persone addette a questo tradizionale rito: Umberto Lombardi, Emilio Leo, Luigi Bonomo fu Antonio (rappresentati del Comitato), Vincenzo Sebastiani, Vincenzo Giovannini, Angelo Lucarini, Augusto De Filippi, Natalino Sebastiani (Capo Panarda o responsabili). Tra i Servitori della Panarda ci tornano in mente Pio Iorio,Giovannini Pietro, Sebastiani Angelo, Cristini Cesare, Luigi Lolli, Truini Vincenzo, Luigino Sebastiani, Angelo Renzitelli, Antonio e Angelo Leo fu Michele, Giuseppe Giovannini Jr. Questi curavano la preparazione dei ceci che nei giorni precedenti erano stati "capàti" da Maria Lucarini di Muzio, Virginia Lucarini (Flaviuccia) , Flavia Lombardi (Juccia), Filomena Iorio, Giuseppina Vittoria Iorio.

Dopo la mezzanotte, venivano accesi i fuochi con la legna raccolta dai servitori, nei giorni precedenti; la raccolta nelle campagne, avveniva utilizzando il "Lupetto", che Giuseppe Pantoli guidava e metteva a disposizione gratuitamente.

(I più anziani del paese raccontano che, una volta, la legna veniva recuperata nel bosco comunale, dai servitori, e trasportata in paese con la "barrozza" di Romeo Bonomo o di Paolo Lucarini).

La mattinata del 16 era dedicata ai Caduti delle varie guerre, alla memoria dei quali, veniva deposta una corona di fiori al monumento. Tale cerimonia era organizzata e coordinata da Genesio Biasini.

Prima della processione di San Rocco, il Sindaco, con i rappresentanti del comune e del comitato, procedeva all’assaggio ufficiale dei ceci.

Alfonsina Lombardi, (Za’ ‘Ssunta) personaggio ancora vivo nella memoria dei Santostefanesi, all’interno della sua tabaccheria provvedeva a cingere con la fascia tricolore il Sindaco, che seguiva la processione per tutto il suo percorso, scortato dal gonfalone comunale portato con autorevolezza dall’ indimenticato Angelomaria Iorio, guardia comunale.

Durante la messa solenne, i canti erano affidati alla voce di Domenico Lucarini e la musica, alle note dell’organista Stefano Planera.

Arcangelo Rossi, (Z’ Arcangelo) si prendeva cura, durante la processione, della statua lignea di San Rocco e della "Macchina" trasportata dagli "incollatori" tra i quali ricordiamo Ernesto Leo, Giacomo Americo Bonomo, Giuseppe Anelli e Giuseppe Bravo.

Dopo la benedizione dei ceci, Angelo Trapani e Pietro Massaroni provvedevano al trasferimento, a spalla, delle caldaie davanti al sagrato della chiesa. Qui iniziava la distribuzione regolata dagli organizzatori della Panarda. Tra questi vogliamo ricordare Domenico Rossi (Z’ Memm’), scomparso da meno di un anno.

Tra queste righe, abbiamo ricordato tante persone scomparse, e tant’altre forse ne abbiamo dimenticate e di ciò ce ne scusiamo. Persone a noi tutti care, e che hanno fatto la storia della festa di San Rocco.

Ci permettiamo, tuttavia, una sola eccezione, per una persona che con la sua presenza fattiva ed ininterrotta, da quegli anni ad oggi, rappresenta la continuità di quella organizzazione.

Roberto Toppetta con un maestro di Mensa

Si tratta di Roberto Toppetta, che incontrandolo in piazza a fare la questua, ci tiene a precisare:

"Prima, i’ correua a dà i cic’; dopp’, da quand’ nel 1964 sor Luigi m’ mess’ i bl’cchett’ n’ mano, non s’ più mancat’ agl’ Com’tat’ d’ Sa’ Rocqu’; uann’, fa quarantadu ann’".

 

agosto 2006

da: "La Voce di Villa" - Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Villa Santo Stefano

 

www.villasantostefano.com

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