Luigi Bonomo nasce a Sonnino il 2 maggio 1902 da
Elisabetta Grenga da Sonnino e Matteo Bonomo, primo laureato in
medicina e chirurgia di Villa S. Stefano, e all’epoca, medico condotto a Sonnino
in provincia di Latina.
Vive in Sonnino fino all’età di quindici anni. Intorno al 1915 viene a Villa S. Stefano e risiede con la
famiglia nella casa paterna in Contrada Casina.
Iscritto al Partito Nazionalista Italiano fin dal 1919,
confluisce nel Partito Nazionale Fascista quando ci fu la fusione tra i due
Movimenti. Ricoprì la carica di Segretario Politico del P.N.F. della
locale Sezione, dal 1929 al 1936.
Dal 1936 al 1943 fu Podestà di Villa S. Stefano e
contemporaneamente dal 1939, anche di Amaseno, dove ancora oggi viene ricordato per
la sua amabilità e cordialità .
Dopo l’evento franoso del 1932 verificatosi in Villa S.
Stefano nella contrada Gorizia, fu protagonista, con altre personalità locali e
autorità governative, della ricostruzione con la redazione di un Piano
Regolatore nella parte alta del paese denominata "La Vigna" dove vennero
costruiti cinque fabbricati per civile abitazione.
In quella occasione, con i residui dei materiali e con lavoro
volontario e gratuito delle maestranze, venne realizzata la "Casa del Fascio"
che oggi restaurata, è la sede del Comune. A ricordo di tale evento, sulla
facciata dell’edificio fu incisa la frase "Portando ognuno la sua pietra al
cantiere", oggi purtroppo scomparsa.
Dopo gli eventi bellici del 1945, per le cariche ricoperte
durante il periodo fascista, fu sottoposto a processo di epurazione, dal quale
né uscì assolto con una sentenza addirittura elogiativa per le favorevoli
testimonianze dei cittadini di Villa Santo Stefano e Amaseno .
Importanti furono le testimonianze del pittore Renato
Guttuso che il 14 gennaio 1946, così testimoniava: "Nel periodo
Nazifascista facevo parte del Partito Comunista e lavoravo alle dipendenze della
Giunta Militare cittadina di Roma, che svolgeva opera di resistenza ai
tedeschi….. verso la metà del gennaio 1944, ebbi l’ordine di recarmi nella zona
di Avezzano per distribuire manifesti e per organizzare la resistenza dei gruppi
sbandati che agivano in quella zona. Rivoltomi all’ing. Iolando Poggi, questi
mise a mia disposizione una macchina con relativo autista………… Questo mi condusse
per la via Casilina a Frosinone e poi a Villa S. Stefano, dove mi rivolsi a
Bonomo Luigi, su indicazione dell’ing. Poggi. Il Bonomo mi accolse in casa sua
e mi fornì per un giorno ed una notte alloggio e vitto, pur conoscendo lo scopo
della mia gita e conseguenti pericoli, ai quali sarebbe potuto andare incontro.
Di lì proseguii con lo stesso messo per Morino".
Ancora più importante fu la testimonianza dell’Ing. On.le
Giuseppe Romita del PSDI e Ministro degli Interni che interpellato
dal tribunale si precipitò a Frosinone per testimoniare a favore di Luigi
Bonomo, da lui conosciuto quand’era confinato politico negli anni trenta ad
Amaseno e con il quale aveva stretto viva amicizia durata fino alla sua morte.
Dal 1952 al 1956 fu consigliere di minoranza
nell’amministrazione di Panfili Baldassarre. Nella primavera del 1956 divenne sindaco e ne rimase
ininterrottamente fino al 1980.
Nei venticinque anni della sia amministrazione, fu artefice
della ricostruzione del paese, con la realizzazione di circa trentacinque
chilometri di strade rurali, dell’elettrificazione delle campagne quali furono
raggiunte anche dalla rete idrica.
Il simbolo di questa ricostruzione può essere la contrada
Macchione, che in quegli anni fu unita al paese con la strada carrabile,
raggiunta dall’acqua potabile , dall’elettricita, dal telefono, e dalle scuole (
costruzione di due edifici scolastici: scuola materna ed elementare).
Successivamente fu costruita una chiesa. Il tutto confortato anche dai
suggerimenti dei consiglieri della contrada Angelo Trapani e Pietro Massaroni.
Nel centro storico, furono costruiti gli edifici scolastici
per la scuola materna, elementare e media, la piazza principale fu abbellita con
una "moderna" illuminazione e in una parte di essa venne realizzato il
monumento
ai Caduti, inaugurato dall’allora Ministro delle Finanze dott. On.le Giulio
Andreotti.
Nel 1971 inaugurò la Elkron oggi Flag s.p.a. fabbrica di materiale
sintetico e importante punto di riferimento dell'attività lavorativa santostefanese.
Durante il suo mandato, tutte le opere pubbliche furono
realizzate con il contributo a totale carico dello Stato.
Particolare attenzione dedicò alla festa di San Rocco fin dal
1956, con l’ideazione della processione serale del 15 agosto realizzata in modo
spettacolare con la collaborazione del Comitato festeggiamenti coordinato dal
caro e fidato braccio destro Elio Iorio .
Tale ricorrenza, con la Panarda del giorno 16 agosto,
ancora oggi, è oggetto di massima attenzione da parte delle amministrazioni
comunali e comitati festeggiamenti che si sono susseguiti, sono punto fermo per
le festività di mezz’agosto, non solo per i cittadini di Villa, ma anche per i
tanti cittadini dei paesi limitrofi.
Ritiratosi a vita privata nel 1980, termina i suoi giorni di
vita terrena il 15 novembre 1988.
Nel decennio della sua morte, l’Amministrazione Comunale,
Sindaco Maurizio Iorio, lo ha voluto ricordare con l’intestazione a suo
nome del largo antistante la sede del Comune.
di Pino Leo e Giovanni
Bonomo, 5 settembre 2003