LA CANTINA DI Z' CENCIO MANTELLA, RUBRICA A CURA DI GIOVANNI BONOMO

QUANDO RENATO GUTTUSO DORMI’ ALLA CASINA

LE TESTIMONIANZE

 

Nel settembre del 1945 (10-9-45) il Comitato di Liberazione Nazionale di Villa Santo Stefano denunciò, alla commissione di primo grado per l’epurazione, Luigi Bonomo (1902 – 1988) ex Podestà del nostro paese dal 1933 al 1944. Le prove e le testimonianze, tra le quali quelle di Giuseppe Romita, ministro degli Interni, e di Renato Guttuso, pittore, furono talmente favorevoli a "Sor Luigi" da indurre lo stesso C.L.N., con delibera nr.1 del 26 gennaio 1946, a ritirare la denuncia considerandola "non avvenuta perché destituita di ogni fondamento".

La sentenza definitiva non fu di condanna, ma di elogio per l’attività che il Podestà, Luigi Bonomo, aveva svolto nei suoi nove anni di amministrazione.

Uno dei testimoni, come già detto, fu Renato Guttuso che Luigino Bonomo aveva aiutato nella sua attività di partigiano.

 

Luigi Bonomo (1902 – 1988)

Renato Guttuso (1911 - 1987)

Nel 1987, dopo la morte del pittore, seduto davanti alla cantina di Z’ Cencio, suo cognato, Sor Luigi raccontava: "… Me lo chiese l’ing. Poggi, direttore generale della Società Laziale Elettricità per la quale lavoravo. L’ing. Poggi aveva sposato la pittrice Marina D’Angelo, amica e collega di Guttuso … ".

LE TESTIMONIANZE

Dai verbali dell’istruttoria. Ing. Poggi Iolando di Faustino, dichiara:

Durante l’occupazione tedesca, Guttuso Renato, pittore, che allora organizzava le bande partigiane di Avezzano si rivolse a me perché lo aiutassi a fargli raggiungere la zona di Avezzano. Una prima volta tentai con una macchina della Società, ma non si riuscì nell’intento o per rottura della macchina o per l’esistenza di un blocco tedesco lungo la via, sicché il Guttuso tornò a Roma.

Allora pensai di fargli battere altra via e cioè quella che raggiunge Frosinone e poi ripiega Valle Roveto. E questa volta si riuscì allo scopo perché Guttuso, condotto con una macchina a Villa Santo Stefano ove pernottò ricevendo vitto e alloggio da Bonomo Luigi, proseguì poi per Morino e Avezzano.

Il Bonomo è al servizio della Società da molti anni ed io lo conosco da circa dodici anni. Mai egli si è fatto sentire per atti di faziosità, fanatismo od intemperanza. (-Letto conf. firmato.-)

 

Casa del Dr. Matteo Bonomo alla Casina

14 dicembre 1945 in Roma, Dandini Domenico fu Achille, dichiara:

Durante l’occupazione tedesca, verso il novembre o dicembre 1943, ebbi in carico dall’ing. Poggi Iolando in Roma di condurre con una macchina da Roma a Morino una persona, di cui ignoravo il nome.

Partito da Roma, di notte, arrivai a Villa Santo Stefano, ove presentai detta persona a Bonomo Luigi, giusta le prescrizioni dell’ing. Poggi.

Il Bonomo rivelò che quella persona era comandante di bande partigiane. In quella notte egli diede vitto ed alloggio a lui e a me e la mattina del giorno successivo con la macchina trasportai la stessa persona Amorino dove lo lasciai.

14 gennaio 1946 in Roma, Guttuso Renato fu Gioaccchino, dichiara:

Nel periodo nazifascista facevo parte del partito comunista e lavoravo alle dipendenze della Giunta Militare cittadina di Roma, che svolgeva opera di resistenza ai tedeschi.

In epoca, che non posso precisare, mi pare verso la metà di gennaio 1944, ebbi l’ordine di recarmi nella zona di Avezzano per distribuire manifesti e per organizzare la resistenza dei gruppi sbandati, che agivano in quella zona.

Rivoltomi all’ing. Iolando Poggi, questi mise a mia disposizione per detta operazione, una macchina col relativo autista di cui ora non ricordo il nome. Questi mi condusse per la via Casilina a Frosinone e poi a Villa Santo Stefano, dove mi rivolsi a Bonomo Luigi, su indicazione dell’ing. Poggi. Il Bonomo mi accolse in casa sua e mi fornì per un giorno ed una notte alloggio e vitto, pur conoscendo lo scopo della mia gita ed i conseguenti pericoli, ai quali sarebbe potuto andare in corso.

Di lì proseguii con lo stesso mezzo per Morino.

"... Se avessi avuto più interesse per la pittura anziché per la politica avrei potuto chiedergli un quadro invece di una testimonianza …" Concludeva, scherzosamente, Sor Luigi che moriva un anno dopo (1988).

 

Renato Guttuso (Wikipedia)

 
 

27 sett. 2010

www.villasantostefano.com

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