Dopo aver comunicato via radio al caposquadriglia le sue intenzioni, il Mar. Gaspare Anticoli, virando lentamente a sinistra si lasciò dietro di se Frosinone e i suoi compagni e puntando deciso su Monte Siserno iniziò la manovra per compiere il suo personale gesto di amore per Villa Santo Stefano. Senza modifiche alla rotta, lievemente, planò per sorvolare il paese natio consapevole di essere riconosciuto da chi avrebbe alzato il naso al cielo. Al primo passaggio, picchiando volutamente, sorvolò la piazza per poi proseguire dolcemente sulla verde Valle dell’Amaseno ricamata dall’argenteo filo del suo fresco corso.
Superato Pisterzo virò per il secondo passaggio che sibilando lo portò sopra il Palazzo del Marchese, casa sua, ma mentre completava la manovra scomparendo dietro i monti per un ultimo passaggio, un brusco inatteso rumore e alcune minacciose macchie nere d’olio sulla carlinga attrassero la sua attenzione persa nei ricordi d’infanzia. La sua grande esperienza di aviatore gli fece capire immediatamente la gravità del guasto al motore, quindi con freddezza, senza perdere tempo, decise di effettuare un atterraggio di fortuna, destinazione il neo aeroporto di Frosinone. Si diresse così velocemente verso il capoluogo che ben conosceva ma la situazione già critica divenne improvvisamente disperata quando i cilindri del motore iniziarono a perdere violentemente colpi. Tra il fumo nero levatosi, Anticoli, notò un enorme prato a sinistra davanti a se, non ci pensò due volte: virò disperatamente e cercando di rallentare al massimo i giri del motore, ormai impazzito, cabrando tentò l’atterraggio. Vi riuscì ed un attimo dopo, sospirando sentì il morbido tappeto d’erba sotto le ruote del carrello; il fumante Macchi saltellò per parecchi metri quando, quasi fermo, un maledetto invisibile dosso lo fece rovesciare, nonostante l’abile manovra l’incidente imprevisto gli fu fatale. Così il 10 Agosto 1940 si spegneva <<l’Uomo dell’Aria>> di Villa Santo Stefano, Gaspare Anticoli. Il 10 Giugno 1902 a Villa Santo Stefano, rendendo felici papà Luigi e mamma Margherita Maiella, nasceva "Gasperino" come era amichevolmente chiamato, irrequieto bambino che si sfiniva in incessanti giochi con i fratelli Mario, Luigi e Duilio vicino la Chiesa di S. Sebastiano, oppure con la sorellina Carolina amava perdersi tra i mille passaggi del natio palazzo incantato. Terminati gli studi, una volta adulto, incoraggiato fortemente dal padre intraprese la carriera militare che lo avrebbe portato a pilotare in seguito le più sofisticate macchine volanti dell’epoca. Il 10 Ottobre 1921 Gaspare varcò il portone della caserma del 6° Deposito dei Zappatori e Telegrafisti del Genio in Firenze, vi rimase fino al 14 ottobre 1922 anno in cui superò il concorso di allievo volontario della Guardia Regia prima nella Legione Territoriale di Roma, successivamente in quella di Caserta. La Guardia Regia fu un organismo costituito a cavallo tra le due guerre antesignano dell’odierna Polizia di Stato, tuttavia ebbe vita abbastanza breve e nel gennaio del 1923 il Corpo fu sciolto per cui Anticoli fu riassegnato, il 10 Marzo 1923, come allievo sottufficiale di Fanteria a Pola; dove, dopo essere stato promosso caporale il 5 Giugno 1923, cessò il servizio per abbracciare definitivamente la neo costituita Aero Nautica Militare. Da quel momento in poi l’Arma Blù lo accompagnerà fedele fino agli ultimi giorni della sua intensa vita. La sua prima sede fu Capua presso le Officine Operaie d’Aviazione dove nel marzo del 1924 viene promosso sergente, trasferito a Ghedì ottiene il conseguimento a brevetto di pilota: Primo Aviere presso il locale Centro Aviazione Caccia il 28 Aprile 1924. La nomina a Pilota viene perfezionata, con denominazione n. 21729, il 19 Giugno 1924, su un aereo Harriot HD di fabbricazione inglese residuato della prima guerra mondiale. La neo costituita aviazione iniziò dal 1924 in poi ad adottare moderni velivoli sempre più efficienti per migliorare le proprie squadriglie, Gaspare valente pilota fu abilitato al volo prima sull’aereo Spad VII, il 9 dicembre 1924 presso il 1° Stormo Caccia a Brescia, poi come Sergente Maggiore il 19 Febbraio 1927 sull’aereo Caccia Ricognitore Fiat 20 "Asso", con cui il 15 Settembre 1927 si specializzò nel Servizio Coloniale, svolgendo successivamente servizio presso l’Aeroporto di Gura in Somalia.
La carriera militare di Gaspare Anticoli fu strettamente legata alla genesi e alla formazione di una tra le più prestigiose unità dell’Aeronautica Militare: il Primo Stormo Caccia. Costituito il 17 Maggio 1923 a Brescia era inizialmente suddiviso in due gruppi, l’ 80ma Squadriglia, quella di Gaspare, che insieme alla 78ma avevano sede a Venaria Reale, più tardi vi si aggiungeranno la 70ma e la 77ma Squadriglia. Nel Febbraio del 1927 lo stormo fu trasferito nella sua mitica sede di Campo Formido vicino Udine e il settembre successivo ne assunse il comando il Tenente Colonnello Rino Corso Fougier, valente e intrepido aviatore recentemente reduce della nota manifestazione aerea internazionale "Air Display", organizzata dalla R.A.F. sul campo di Hendon in Gran Bretagna. In quella occasione Fougier rimase impressionato dalle evoluzioni acrobatiche delle pattuglie inglesi, per cui con i neo arrivati Fiat cr20 attuò un programma improntato sul volo di coppia dove: un pilota nel tentare di abbattere l’avversario doveva seguirne le diverse evoluzioni, per cui oltre a creare nuove manovre acrobatiche si rinsaldava, con un lavoro quotidiano severo e continuo, l’unità di tutta la squadriglia. Gaspare divenuto abile pilota svolse queste attività insieme a manovre aeree combinate diurne e notturne, crociere di addestramento, esercitazioni topografiche e di collegamento. Nel 1933 vennero adottati i Fiat cr32 e dalla base di Gura in Africa Anticoli fu impegnato in operazioni di guerra fino alla conclusione del conflitto quando rimpatrio nell’ottobre del1936. In Sicilia due anni dopo lo stormo diviso in VI Gruppo (79/81/88 Squadriglia) e XVII Gruppo (71/72/80 Squadriglia) prese parte all’impegnativa esercitazione denominata "H"e alle successive manovre aeronavali sul mediterraneo, fino al luglio del 1939, triste presagio dell’imminente conflitto che avrebbe macchiato di sangue quelle acque.
Infatti immediatamente dopo nel maggio 1940 il 1° Stormo fu distaccato in Sicilia: il VI gruppo CT (squadriglie 79/81/88) a Catania coi Macchi mc 200 "Saetta" appena avuti in dotazione, il XVII gruppo CT (Squadriglie 71/72/80) andò a Palermo ed il Comando prese sede a Trapani con alle dipendenze il 157 gruppo Caccia Terrestre con i CR 42. Da quelle sedi i reparti aerei condussero un’intensa attività bellica, iniziata proprio la notte del 10 Giugno 1940 a poche ore della dichiarazione di Guerra, quando sganciarono il loro primo carico di bombe sulla base Inglese di Malta. Questo fu il primo intervento di molti altri che sarebbero durati più o meno quasi tre anni. Nel 1940 in Sicilia erano presenti 209 aerei bellicamente efficienti tra cui 69 caccia divisi in 26 mc 200, 17 cr42, 26 cr32. La squadriglia di Gaspare si rese attiva effettuando numerose scorte a convogli italiani oltre che pericolose incursioni contro formazioni navali nemiche al largo dell’indomita Malta. La missione assegnata all’80ma squadriglia, 17 gruppo, 1 stormo CT, in quel fatidico 10 Agosto 1940 si inseriva drammaticamente in quel clima di guerra; infatti Anticoli e compagni erano stati comandati ad un volo trasporto di nuovi veivoli, il Macchi 200 "Saetta". Il miglior caccia italiano dell’epoca armato con due mitragliatrici da mm12,7 e con una velocità massima di 500 km/h.
Il trasferimento partiva dall’aeroporto di Lonate Pozzolo, sede della ditta Macchi a Varese fino a Trapani sede di guerra del 17 gruppo. La missione inoltre serviva per addestrarsi in volo alla formazione serrata ed ad altre figure utili al gruppo in combattimento. Poco prima di quell’ultima missione, Gaspare con già 1200 ore di volo sulle spalle, era tornato a Villa Santo Stefano per una breve licenza e come spesso amava fare si era soffermato vicino casa sua alla cantina di Michele Palombo dove, nell’ammirazione generale, narrò agli amici di sempre le sue ultime esaltanti vicende. I bambini rapiti dalle sue parole tornarono a casa simulando a braccia aperte il veloce Saetta, l’ultimo nuovo "giocattolo" di Gasperino. Quella fu la sua ultima visita al paese natale, di lui si seppe drammaticamente alcuni mesi dopo quando allarmato Cesare Palombo di ritorno da Frosinone con la sua corriera riferì di un aereo schiantatosi vicino le cosiddette "Quattro Strade". Immediatamente tutti i presenti collegarono tristemente le ultime manovre del caccia che poco prima aveva sorvolato il paese a quel disastro. Cesare a quelle parole, accogliendo all’inverosimile tutti coloro che fu possibile trasportare, ritornò velocemente nel luogo del disastro. I testimoni dell’epoca narrarono di un aereo quasi intatto, prova della perizia del pilota che anche se immediatamente soccorso si spense da li a poco nell’ospedale di Frosinone. Un degno funerale fu celebrato alla presenza delle più alte autorità provinciali, ad aspettarlo oltre che tutto il paese colpì la calda accoglienza di un esercito di "Piccole Italiane" che attesero la salma all’ingresso del piccolo cimitero di Villa con un mazzetto di fiori di campo nelle mani. Ma quel triste giorno lo spirito di Gaspare non scomparve rimase nella memoria dei suoi compaesani e straordinariamente sopravvive nelle brillanti carriere dei suoi due figli, Sergio ed Ennio, entrambi nell’Aeronautica Militare. Sergio divenne un valido sottufficiale tecnico di terra mentre il fratello Ennio raccolse la "pesante eredità" paterna come straordinario pilota. Se qualche volta alzate lo sguardo al cielo pensate anche a lui a Gaspare Anticoli: l’Uomo dell'Aria di Villa Santo Stefano.
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23 ott.2006 - agg. 15 nov. 2007
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