Giancarlo Bonomo, Critico d'Arte |
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Evento collaterale |
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La pittura del Correggio
rappresenta il momento più alto del Rinascimento maturo che prelude la
grande stagione del manierismo italiano. La sua indagine sugli stilemi
compositivi degli illustri contemporanei, da Leonardo a Michelangelo, lo
conduce ad una maniera espressiva di assoluto livello, pur rimanendo quasi
sempre confinato nella sua Parma, ad una certa distanza dalle grandi
capitali dell’arte. La perfetta sintesi sentimentale del Vasari (che vede
le sue pitture pregne di quella ‘candidezza’ e ‘delicatezza’ che suscitano
una ‘stupendissima maraviglia’), contiene in sé la chiave più eloquente
per la comprensione di questo sublime pittore che esprimerà il vertice del
suo genio nella celebre ‘ Assunzione della Vergine’ del Duomo di Parma
(1524). Qui, il Correggio sfonda la cupola e fa apparire un cielo nuvoloso
in cui, con un effetto illusionistico senza precisi riferimenti
geometrici, si librano leggiadre figure sacre che accompagnano il volo
divino della Vergine. Un’opera assoluta senza precedenti che avrebbe
rivoluzionato la concezione decorativa delle volte e delle cupole. Il ‘San
Giovannino con capretto’presente in mostra, evoca i raffinatissimi motivi
della Camera della Badessa del Monastero di San Paolo a Parma (1519), la
cui pregevole esecuzione costituirà la premessa all’impresa monumentale
del Duomo. Questo San Giovannino, di probabile committenza privata,
richiama inoltre la fisonomia e la postura del puttino centrale della
‘Madonna di San Giorgio’di Dresda, pala di raro splendore e vitalismo
cromatico, dipinta intorno al 1530. La dolcezza infinita del puttino
giocoso qui proposto, che reclina delicatamente il capo e volge lo sguardo
verso una visione sublime, contiene in sé una duplice natura – umana e
divina – che travalica il tempo e conserva inalterata la sua originaria
freschezza compositiva. Il capretto, figurina complementare della piccola
composizione, è esplicito riferimento al prossimo martirio del Battista
per ordine crudele di Erode Antipa. |
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