Villa Violenta, cronache giudiziarie santostefanesi tra '800 ed inizio '900 - Rubrica a cura di Ernesto Petrilli
 

GIUSEPPE LEO

31 dicembre 1865

In nome di Sua Santità Papa Pio IX felicemente regnante.

Oggi lunedì 7 maggio 1866, il tribunale Criminale presieduto dal giudice Onorato avv. Sabelli, si è adunato nella sala delle Udienze per discutere e giudicare la causa contro Giuseppe Leo fu Costantino di anni 19 carrettiere, da Santo Stefano, celibe, detenuto con l’accusa di matricidio.

Introdotto il prevenuto (l’accusato) libero e senza ferri e collocato nella panca dei rei;

Recitate le dovute preci all’Altissimo;

Viste e ponderate le risultanze processuali;

Inteso l’imputato nelle risposte alle fattegli interrogazioni;

Invocato il nome di Dio;

Ha emanato la seguente sentenza:

il giorno 31 dicembre 1865 il carrettiere Giuseppe Leo prese a questionare con Andrea Filippi poiché questi non volle pagargli i liquori presi nella di lui bottega.

Dalle parole passando ai fatti il Leo imbrandì (impugnò) una pistola contro il Filippi. Ciò vedutosi da Angelamaria, madre del detto Leo, accorse a trattenere il figlio con tutta la forza. Scontratasi però con questo caddero ambedue per terra. Allora molte persone fecero di tutto per togliere a Giuseppe la pistola dalle mani ed in questo contrasto uscì il colpo da quell’arma che ferì Angelamaria nella regione addominale, per quale ferita nella successiva notte cessò di vivere.

CONSIDERANDO

In linea generica che dall’autopsia limpidamente risulta che Angelamaria morì a causa della riportata ferita:

CONSIDERANDO

In linea specifica che risultando il fatto su esposto da un coro di testimoni non può dubitarsi che Giuseppe Leo debba rispondere dell’uccisione di sua madre non già per dolo ma solo per colpa, imperocché non diresse il colpo contro di lei, ma questo uscì nel contrasto mentre tentavano di disarmarlo;

CONSIDERANDO

Che non concorde fu l’opinione del giudicante nell’attribuire all’inquisito il grado della colpa imperocchè due di essi la ritennero gravissima; altri due opinarono (ritennero) che la colpa stessa fosse soltanto grave perché gli accorsi vollero continuare gli stessi sforzi per togliergli la pistola, mentre esso gridava "Liberatemi" al che se avessero acconsentito forse il colpo non sarebbe partito né sarebbe avvenuto alcun danno tanto più che il Filippi erasi già allontanato;

CONSIDERANDO

Che dalla fede (registro) parrocchiale, risulta che il Leo all’epoca del delitto non aveva più che 19 anni e mesi 10;

IL TRIBUNALE DICHIARA

di constare (trattarsi) di omicidio in persona di Angelamaria Leo e constarne (risultarne) in specie responsabile il di lei figlio Giuseppe Leo, maggiore di anni 18 e minore di anni 20, per colpa grave.

Visti gli articoli 291 e 27 paragrafo 3

CONDANNA

Giuseppe Leo alla detenzione per anni 2 ed ai danni e spese liquidabili

Vicolo Bellavista

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16.12.2011

www.villasantostefano.com

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