L’anno 1910, il giorno 10 del mese di gennaio, in
Frosinone il Tribunale Penale composto da Noce cav. Carlo, presidente,
Perini Alessandro e Federici Leopoldo giudici ha pronunciato la seguente
sentenza nella causa a carico di Iorio Adolfo Giuseppe di Ludovico, di
anni 23, da Villa S. Stefano
IMPUTATO
Del delitto previsto dagli art. 402 e 404 nr.4del C.P.
per avere nella notte dal 3 al4 gennaio 1909, in Villa S. Stefano, rubato
9 galline in un pollaio del quale scassinò la porta in danno di Giuseppe
Iorio fu Nicola.
FATTO
In danno di Iorio Giuseppe, in Villa S. Stefano, da un
pollaio mediante scassinamento vennero immolate (rubate) adopera di ignoti
9 galline, nella notte dal 3 al 4 gennaio 1909. Se non chè in seguito ad
ulteriori indagini dei R.R. Carabinieri e del derubato furono assodati
seguenti indizi a carico di Iorio Giuseppe fu Ludovico quale sospetto
autore di tale furto. Verso la sera del 4 gennaio tale De Filippi Ernesto,
detto Parigi, diciassettenne contadino, ebbe in carico dal suddetto Iorio
in casa sua di vendergli una gallina di penne nere, dicendogli essere sua
ed aver d’uopo (bisogno) di denaro. Il De Filippi inutilmente l’esibì in
vendita all’arciprete (Don Amasio Bonomo) di cui era garzone, perché non
aveva necessità di acquistarla e quindi e sempre poco dopo nella sera
stessa la vendette al sacerdote Perlini Don Baldassarre, che l’acquistò in
buona fede per soldi 35 e se la mangiò. Venutone a notizia il derubato
nella sera stessa ritenne essere una di quelle rubategli per essere di
penne nere sebbene non gli fosse dato di vederla. Alcuni giorni dopo
denunciati gli indizi suddetti il sospetto autore fu a trovare a casa
(andò a trovare) il derubato, gli raccomandò di non rovinarlo perché era
innocente e gli dimostrò ciò non ostante, disposto a pagargli qualsiasi
somma a titolo di indennizzo e poi emigrò per l’America.
Esaurite le sommarie indagini per citazione direttasi è
proposta la causa innanzi a questo collegio contro il suddetto Iorio in
contumacia per rispondere del delitto di furto qualificato ascrittogli.
Poiché nel corso del dibattimento non emersi altri
indizi o prove di colpevolezza e poiché neppure il derubato ha potuto
assicurarsi che la gallina fatta vendere a Don Baldassarre fosse una di
quelle immolategli (rubate), tenuto conto che l’imputato, come colono,
poteva ben possedere una gallina di penne nere e che era di buona
condizione economica e di ottimi precedenti, non essendo provata perciò la
sua reità
ASSOLVE
Iorio Adolfo Giuseppe di Ludovico dall’accusa di cui.