Villa Violenta, cronache giudiziarie santostefanesi tra '800 ed inizio '900 - Rubrica a cura di Ernesto Petrilli
 

GIUSEPPE LEO - ENRICA PRIMOTICI

18 luglio 1912

L’anno 1912, il giorno 12 del mese di dicembre, in Frosinone il Tribunale Penale composto dai signori Marsiglia Michele, presidente, Ferone Francesco Saverio e Frezza Carlo, giudici, e con l’assistenza del Vice Cancelliere, Testa Vincenzo, ha pronunciato la seguente sentenza a carico di Leo Giuseppe fu Stefano e fu Lucarini Lucia, di anni 39, e di Primotici Enrica fu Pietro e fu Leo Maria di anni 37 da Villa S. Stefano, imputati del reato di cui all’art. 391 per avere il 18 luglio 1912 e precedentemente, in Villa S. Stefano, usato maltrattamenti verso la rispettiva figliastra e figlia Sacchetti Maria, di anni 14, producendole lesioni guarite in giorni 10.

Nel corso del dibattimento sono emerse delle parziali ammissioni del Leo e le deposizioni dei testimoni che hanno confermato che il 18 luglio 1912 costui ebbe a percuotere con un bastone la figliastra, perché costei, lasciando incustodite le pecore, erasi andata ad addormentare sotto un albero. Risultò altresì che altre volte essendosi dalla figliastra commesso delle mancanze, egli ebbe usare vie di fatto contro la stessa afine di ricompensa (punizione).

Circa poi i maltrattamenti addebitati alla madre nessun fatto si disse dai testimoni che fosso valso a provarli. Solamente la figlia dichiarò che era molestata anche dalla madre.

CHE, stando ai risultati del dibattimento, è da assolversi per non provata reità la Primotici non potendosi emettere una sentenza a carico della stessa solamente per le dichiarazioni della parte lesa.

CHE è invece da affermarsi la responsabilità del Leo non però pel reato di maltrattamenti, ma bensì per quello di abuso dei mezzi di correzione, poiché le vie di fatto da lui usate contro la figliastra non ebbero causa da malvagità danno, ma dal proposito di emendare (correggere) la ragazza

La Corte pertanto, condanna esso Leo ad un mese di detenzione e alle spese processuali.

Visto poi l’art. 595 dichiara non provata la reità di Primotici Enrica e la assolve.

via Bolognese

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16.11.2013

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