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Pittore e scultore
Breve
autobiografia
Le altre opere:
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Un ciociaro che intraprende la
carriera forense, divenendo poi giudice di Tribunale non è cosa di tutti i
giorni. Ciò, quanto è successo al nostro illustre concittadino Mario
Palladini, il quale si è talmente distinto per professionalità e serietà
nell’esercizio delle sue funzioni, tanto da essere prescelto come
rappresentante del Sistema Giudiziario con un nuovo e prestigioso incarico
presso il Tribunale di Frosinone. È stato un passo importante della sua
brillante carriera, che lo vede anche avvocato penalista del distretto
della Corte d’Appello di Roma. Pertanto, la sua vita professionale scorre
su due binari: lo studio legale di Roma e l’attività di Giudice
Onorario del Tribunale di Frosinone nella sede distaccata di Alatri,
sita nella centralissima Piazza Regina Margherita. Il lavoro in Ciociaria
lo porta a vivere nella quiete della campagna santostefanese, dove nel
tempo libero continua a coltivare la passione per l’arte, affinando la
tecnica scultorea e pittorica con nuove idee. Qui, la sua mente, libera da
pensieri e stress della quotidianità, trova l’habitat naturale per
soggiogare la materia sublimandola nella concezione artistica. "In
campagna -dice Mario- basta un breve riposo ristoratore per ritemprarsi
dalle fatiche del lavoro. Mi piace curare il giardino e l’orticello.
Faccio tutto in assoluto relax, senza assilli e frenesie. Quando ho
finito, mi dedico alla passione artistica".
Siamo stati invitati a casa di
Mario per ammirare e mettere in rete le sue nuove opere. All’ingresso di
casa, in bella mostra, una splendida riproduzione di un celebre quadro: la
Madonna, del noto pittore Antonello da Messina. Mario ha avuto
l’ispirazione di creare una versione del dipinto, passando davanti il
Santuario della Madonna dello Spirito Santo, situato vicino alla casa di
campagna. L’arte di Antonello, una sintesi ineguagliabile di
arte-verità-vita, parla la lingua dei sapienti, domina l’istinto di verità
che giace in ciascuno di noi e lo fissa nella materia in caratteri
palpitanti. Ecco spiegato il motivo per cui Mario è particolarmente
attratto dalle composizioni artistiche di Antonello da Messina, che studia
attentamente per realizzarne, poi, versioni personali.
Nel giardino ammiriamo le nuove
sculture. Tra le quali, spicca una figura mitologica: la ninfa Dafne con
il cigno. Ninfa della mitologia greca figlia di un dio fluviale (Ladone in
Arcadia o Peneo in Tessaglia) e della Terra. Il nome Dafne, in greco,
significa alloro, l’albero sacro ad Apollo e ad Artemide, divinità che
dominano il mito della ninfa. Il mito di Dafne e Apollo è uno dei temi più
ricorrenti nella pittura e nella scultura di diverse epoche. Dal termine
alloro nasce un nome di donna: Laura. Mario, intende rappresentare la
grazia e la sensibilità femminile in epoca passata come nel presente.
Più avanti troviamo una scultura
imponente, alta tre metri. Gli Amanti nell’era mitologica: interpretazione
di amore e psiche. Mario in quest’opera ha voluto rappresentare l’amore,
in era imperiale romana, nell’interiorità dell’introspezione psicologica,
finalizzata a cogliere gli aspetti morali e spirituali dell’amore pagano.
In un angolo del giardino, la
statua della Regina di Saba, che si presenta in tutto il suo splendore.
Gli arabi la conoscevano come la regina Bilquis, gli etiopi la
chiamavano Macheda, per gli ebrei e i cristiani è la regina di Saba.
La storia della regina di Saba probabilmente ha origini giudee, ma esiste
anche una versione persiana, la troviamo anche nel Corano difatti gli
arabi affermano che credesse nella grandezza di Halla. In nessuna parte
del Mondo la leggenda della regina di Saba è più viva che in Etiopia. Per
questo popolo rappresenta il mito fondamentale della loro civiltà. Mario,
in quest’opera intende magnificare la saggezza di una donna di potere,
finalizzata al bene comune.
Sempre all’esterno troviamo la
statua di un serva romana: l’Ancella. Essa rappresenta la classe plebea in
epoca romana; ovvero, il mondo degli schiavi sfruttati e sottomessi al
potere. Dentro casa si trovano i busti di due grandissimi maestri
dell’antica filosofia: il busto di Socrate e quello di Platone. I due
busti sono stati collocati volutamente uno a fianco all’altro. Platone è
stato discepolo di Socrate, a vent’anni ha iniziato a frequentarlo e ad
assimilarne gli insegnamenti. Con lui ha condiviso l’idea della filosofia
come ricerca continua. Con tale accostamento, Mario rappresenta
l’evoluzione del pensiero che migliora il genere umano: attraverso la
riflessione l’uomo diventa virtuoso, discernendo il bene dal male. Con
ciò, Mario intende dimostrare che gli studi filosofici, nel corso dei
secoli, hanno di molto influenzato la vita sociale del genere umano.
Qual è il rapporto con il paese
per l’artista Mario Palladini. "Il desiderio di tornare un giorno a vivere
a Villa è sempre stato presente nei miei pensieri. La nostalgia mi
assaliva spesso e la mente viaggiava in cerca del traguardo: il ritorno
alle origini. Ora, che sono tornato, mi sento sereno e felice. Amo Villa,
la cordialità della nostra gente, il calore umano che ti circonda. Qui, ho
ritrovato gli amici d’infanzia rinsaldando vecchi rapporti e creandone di
nuovi, come il caso dell’amico fedele Peppe Olivieri. La riscoperta delle
proprie radici è qualcosa di assai importante per l’homo sapiens.
Sbagliano coloro che lasciano il proprio luogo d’origine per poi
dimenticarsene e non tornarvi mai più; ho conosciuto, infatti, gente poi
pentita di aver abbandonato tutto. Villa rappresenta la mia vera musa
ispiratrice: le idee e i progetti artistici qui nascono e si sviluppano
spontaneamente. Voglio sottolineare che oltre a realizzare opere per mio
conto, creo anche busti su richiesta. Pertanto, chi fosse interessato, può
contattarmi telefonicamente o spedire una e-mail al sito, in attesa di
attivare l’indirizzo personale di posta elettronica. Spero di aver dato un
piccolo contributo per l’arricchimento culturale del sito. Grazie per la
vostra ospitalità". Dall’arte nasce l’anelito di pace contro gli orrori
della guerra. Anche nel passato mitologico si celebrava la pace nell’arte.
La filosofia artistica di Palladini, intende, appunto, celebrare l’arte,
con la sua funzione catartica, quale messaggera di pace terrena e di
armonia spirituale tra i popoli. Mario Palladini, artista e magistrato,
rappresenta un valore aggiunto per la cultura di Villa Santo Stefano. Una
risorsa intellettuale da mantenere e valorizzare.
1 dicembre 2004
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