NUOVE SCOPERTE STORICHE DI CAVALIERI MEDIEVALI Sull'onda dell'interesse suscitato dalle ricerche sui Templari ed altri Ordini Cavallereschi ad Amaseno ed in tutta la vallata, altri appassionati si sono messi alla ricerca di ulteriori testimonianze di questo lontano ed affascinante passato. Non si tratta semplicemente di una moda, come potrebbe far pensare l'esplosione di pubblicazioni e riviste che affollano gli scaffali di librerie e delle edicole. Ma di serio interesse per la storia del proprio territorio. Impegno che ha portato, alcuni ricercatori santostefanesi, ad effettuare una incredibile ed interessante ri-scoperta. E’ stata individuata quella che sembra proprio una Croce Potenziata incisa su un blocco di pietra presso la Parrocchiale di Santa Maria Assunta. "Stavamo girando per le viuzze del centro storico di Villa Santo Stefano, impegnati in ricerche iconografiche per il sito www.villasantostefano.com " ci spiega Marco Felici, "e mentre fotografavamo alcuni pregevoli elementi architettonici delle vecchie case del paese, come portali e chiavi di volta, Ernesto Petrilli mi ha ricordato di una croce incisa nella pietra, ad una certa altezza, su uno spigolo di mura, nei pressi di via San Pietro. Questa croce me la fece notare anni fa anche mio zio Antonio, purtroppo scomparso e anche lui ricercatore e appassionato della cultura locale."
Non ci sono dubbi nel riconoscere la croce come "Potenziata". Collegare questa incisione agli Ordini Monastico-cavallereschi è stato un attimo. Anche perché recentemente sono state scoperte tracce di Cavalieri Giovanniti presso i ruderi della chiesa di San Giovanni in Silvamatrice nelle campagne di Villa S. Stefano. L’Araldica distingue varie tipologie di croci. Risulta che, almeno all’inizio, i Cavalieri in partenza per le "Crociate" usassero la c.d. "croce semplice" o "piana". Quella i cui bracci toccano il bordo dello scudo. Esisteva poi la "Croce Ancorata", i cui bracci nella parte terminale assumono la forma di un ancora. Comunque, le più diffuse furono la "Croce Patente", quella i cui bracci si allargano all’estremità verso i bordi dello scudo, e la "Croce Potenziata", chiamata anche "Ramponata"; ovvero una croce alle cui estremità era presente un segmento perpendicolare che la trasformava in una croce a otto punte. Queste due ultime furono utilizzate soprattutto dai Cavalieri Templari.
Tutti gli Ordini Monastico-militari adoperavano come elementi caratteristici e simbolici croci di foggia e colore diversi. I Cavalieri di San Giovanni (o Giovanniti) adottarono una croce con i bracci a coda di rondine, chiamata "amalfitana", in quanto mutuata dallo stemma della Repubblica Marinara di Amalfi, di cui era originario il fondatore dell'Ordine, il Beato Gerardo da Sasso. Le croci scoperte sulla Chiesa di S Giovanni di Silvamatrice sono appunto di questa forma. Tornando alla croce di via S. Pietro, ci si chiede chi può averla incisa e perché. "Per voce di popolo" ci racconta sempre Marco Felici "si tramandava che il piccolo locale vicino al muro con la croce, fosse un possedimento della chiesa, essendo esattamente sotto la sacrestia. Forse in passato collegato a questa in qualche modo. La croce quindi era nota ma si riteneva fosse un segno convenzionale di proprietà." Ora in paese già si parla della presenza di Templari. Qualcuno si è ricordato che, proprio nel centro storico, esiste una casa chiamata dei "Frati Bianchi". Ed i Templari indossavano appunto vesti e mantelli bianchi. Almeno in questo caso è meglio spegnere gli entusiasmi. Il suddetto edificio si chiama così perché nel XVII secolo fu sede di della Confraternita dei Sacconi, che indossava vesti di quel coloro e che non aveva nulla a che far con i Cavalieri Templari, scomparsi ormai da oltre 300 anni. E' ancora troppo presto per trarre delle conclusioni sulla croce. Sarà necessario analizzarla attentamente, soprattutto il modo in cui è stata scolpita, per poter risalire, anche in maniera approssimativa, all'epoca. Poi, confrontarla con altre croci incise per cercare di fare dei collegamenti per attribuirla ad un Ordine.
A quanto pare si stanno già interessando alcuni medievalisti e non è detto che a breve non li si veda girare per il centro storico di Villa S Stefano, scrutando attentamente ogni pietra degli antichi edifici. 11 sett. 2006
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