Se tutti conoscono "La Panarda" di Villa Santo Stefano come elemento inscindibile della Festa Patronale di San Rocco, meno note sono le sue incredibili connessioni con altre "Panarde" ed altre celebrazioni legate a "riti alimentari". Aspetti che non solo non sminuiscono la festività santostefanese ma anzi, la rendono ancora più importante, soprattutto la sua conservazione e perpetuazione, alla luce di questi radici nobili ed antichissime. Probabilmente ancora più antiche di quello che appare dai documenti coevi sopravvissuti. Per questo motivo, l'Amministrazione Comunale ha voluto organizzare un importante appuntamento culturale proprio in prossimità delle Festa del 15 e 16 agosto. Dal titolo "La Panarda, tra storia e devozione".
Mercoledì 13 agosto 2008, alle ore 18.30, presso la Sala Consiliare, si è parlato appunto di "Panarda" e "Panarde", e, oltre ad alcuni interessanti excursus su manifestazioni lontane geograficamente da noi ma vicine sotto altri punti di vista. Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco Enrica Iorio ed al consigliere con delega alla cultura dott.ssa Alessandra Leo, era presente il prof. Gioacchino Giammaria, il dott. Vincenzo Tranelli ed il giornalista di "Ciociaria Oggi" e scrittore Giancarlo Pavat.
Tranelli ha mostrato un atto notarile datato 16 agosto 1601, storico documento che riporta un verbale su come venisse all’epoca organizzata la Panarda. In quei tempi il 16 agosto si organizzava una sorta di asta per poter scegliere il signore del paese per l’anno successivo, colui che donava più legumi e grano veniva prescelto e poi sotto un portico realizzato con canne secche tutto il popolo si riuniva per mangiare.
A seguire, l’intervento del nostro collaboratore Giancarlo Pavat: Cibi e riti, tra Santi e mostri, dei e morti. 29 agosto 2008
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