RICHIESTO IL CONFERIMENTO DI UNA MEDAGLIA AL MERITO CIVILE
VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE

Il consiglio comunale in udienza pubblica, in data 23 settembre 2011 presso la sala consiliare del Municipio, ha deliberato, con votazione unanime, la << Richiesta di conferimento "Medaglia al merito civile" per la Comunità di Villa Santo Stefano>>, dando il via alle procedure necessarie per l’iter burocratico.

il consiglio comunale del 23 settembre 2011

Si tratta di una richiesta molto importante per tutti i cittadini santostefanesi, che vuole far ricordare le grandi sofferenze subite dalla popolazione civile durante l’ultimo conflitto mondiale: danni di guerra, vittime di guerra e le violenze contro le donne.

Alcuni dei presenti durante il consiglio

   

Comune di Villa Santo Stefano

Richiesta riconoscimento della "Decorazione al merito civile"

Relazione

 

Le motivazioni per il riconoscimento della Decorazione al merito civile prevista dalla legge 658/1956 e s.m.i., vanno ricercate nei tragici eventi verificatisi nel corso della seconda Guerra mondiale, ed in particolare nel maggio 1944, quando le truppe alleate, sfondato il fronte di Cassino, giunsero nella Valle dell’Amaseno. Da una relazione dell’Ufficio provinciale per l’assistenza sociale di Frosinone del 31 maggio 1944 (all. a), si evince che il paese contava una popolazione di 1800 abitanti, di cui 120 senza alloggio e 300 sfollati giunti da Roma e da altri Centri, accolti benevolmente dalla popolazione locale.

Il contatto tra i Santostefanesi e gli sfollati non avvenne con gli americani e gli Inglesi, ma con i "Goumier", truppe di colore algerine, tunisine e marocchine che facevano parte dell’esercito francese ed avevano ricevuto "carta bianca".

Tali pseudo-soldati infatti si abbandonarono a violenze di ogni genere sia su uomini che su donne anche molto giovani. Solo a Villa Santo Stefano, furono 150 le donne che ebbero il coraggio di denunciare le violenze subite.

Il piccolo Centro lepino trovandosi in una situazione strategicamente importante subì ogni sorta di violenza sia dalle truppe tedesche che da quelle marocchine; inoltre i continui devastanti bombardamenti da parte alleata causarono la morte di numerosi cittadini e la distruzione di gran parte dell’abitato.

Dall’ottobre 1943 al maggio del 1944, il paese fu occupato dalle truppe tedesche che sottoposero la popolazione a rastrellamenti di uomini, costretti a collaborare, alla requisizione di animali e di alimenti; gli stessi requisirono altresì 5 edifici di case popolari (cd. Case Nuove ricostruite per i cittadini che le avevano perdute nel 1932 a seguito di una frana) per farne un ospedale, su cui sono visibili ancora oggi le scritte in lingua tedesca che indicavano i vari reparti come l’astanteria, la chirurgia ecc..

Il paese al termine del conflitto ne uscì stremato, riportando danni di guerra, vittime di guerra e violenza contro le donne ampiamente riconosciuti dalla documentazione dell’epoca .

 

Danni di guerra

Il paese subì un pesante cannoneggiamento da parte dell’artiglieria del Corpo di Spedizione francese durante il pomeriggio e la notte del 24 maggio 1944. I danni furono evidenti e coinvolsero la maggior parte delle abitazioni private. Una prima stima dei danni da parte dell’Esercito Americano ne indicò una percentuale del 10%, successivamente rivista nel 1947 dal Genio Civile di Frosinone e corrispondente al 40% comprendendovi i danni alle strutture private e al settore viario( Fonte relazione del genio civile n. 28023 del 10 ottobre 1947 – Archivio Centrale di Stato di Roma, governo Alleato). Oltre alle abitazioni si rileva che anche il 30% delle strade ed il 100% dei ponti rimasero altresì danneggiati . Al termine del conflitto le richieste di risarcimento per le abitazioni distrutte o danneggiate furono 175 (doc.e).

Le perizie e gli interventi di ripristino agli edifici pubblici da parte del Genio civile furono:

19.2.1946 Perizia n. 1832- Ponte " LE MOLE"

13.5.1946 Perizia n. 1951- Ricostruzione di 16 ponticelli e 2 muri di sostegno strada intercomunale Villa Santo Stefano – Giuliano di Roma

12.11. 1945 Perizia n. 1712 – Ponte "GRANDE"

27.1.1948 perizia n. 3106 – Tratto di strada interna al centro abitato

Perizia ricostruzione Strada Intercomunale loc. Perasacco

1.6.1953 Perizia – Riparazione Impianto Fogliario

3.11.1953 Perizia riparazione "Casa Comunale"

26.7.1961 Perizia n. 9706 riparazione "Chiesa Santa Maria Assunta in cielo"

27.8.1954 Perizia n. 4978 "Chiesa di San Sebastiano"

29.11.1952 Perizia n. 4795 - Cimitero Comunale

30.1.1952 Perizia n. 3572 – Arredi Scuola elementare

8.6.1955 perizia n. 5284 – Scuola Materna – Asilo infantile "Cardinale Domenico Iorio" (v.anche doc. c)

(fonte: Archivio di Stato di Frosinone , Genio Civile di Frosinone, Danni di guerra)

 

Vittime di guerra

Le vittime di guerra i cui nominati sono stati riportati sulla lapide del Monumento ai Caduti, furono numero 17, di seguito viene riportato il nome e nella maggio parte dei casi la causa del decesso.

  • Anticoli Mario - cannoneggiamento 27 maggio 1944;

  • Anticoli Zenobio - cannoneggiamento 27 maggio ;

  • Bonomo Angelo deceduto a seguito delle percosse subite dal contingente francese;

  • Fiocco Manni – bombardamento del 24 maggio;

  • Fiocco Rocco - bombardamento del 24 maggio;

  • Floris Beniamino marito di Lina Panfili assassinato durante il trasporto di derrate alimentari fornite dal governomilitare alleato da sconosciuti;

  • Lucarini Giovanni - bombardamento del 24 maggio;

  • Lucidi Ada deceduta a causa dell’esplosione di un’ordigno ;

  • Marini Enrico,Marini Roberto e Marini Silvio nei bombardamenti di Castelgandolfo;

  • Massaroni Augusto causa imprecisata;

  • Olivieri Antonina assassinata brutalmente da militare tedesco;

  • Olivieri Luigi – causa imprecisata;

  • Orlandini Silvio - bombardamento di San Lorenzo in Roma

  • Panfili Maria – bombardamento di Castelgandolfo;

  • Ruggeri Giuseppe – cannoneggiamento del 27 maggio

 

Violenza contro le donne

Le violenze che subirono le donne di Villa Santo Stefano, come quelle di molti paesi vicini, sono ancora oggi motivo di grande sofferenza e di difficile analisi . Le violenze, ripetute e brutali, si protrassero per ben cinque giorni dal 27 al 31 maggio 1944 colpendo sia le giovinette che le donne anziane. Il loro patimento non terminò con l’orrore subito, ma si protrasse anche successivamente lungo tutto lo scandaloso iter processuale finalizzato ad un risarcimento del danno subito a seguito dell’accordo fra le autorità italiane e quelle francesi. La maggior parte delle richieste rimasero inevase e si trascinarono fino agli anni 70, senza considerare che molte donne non ebbero il coraggio di presentare alcuna domanda. Dovendo parlare di cifre, una relazione dell’esercito americano nel maggio del 1944 riportava il numero di 150 donne violentate dagli appartenenti al Corpo di Spedizione francese (doc. a) con allegata traduzione). La conferma delle violenze viene confermata nella relazione dell’Assistente Sociale dott.ssa Maria Teresa Viotti dell’ottobre 1944, (doc. b) Archivio di Stato Centrale Roma) e in quella del dottor Carlo Calvanese dell’Uffico provinciale di Sanità del 21 maggio 1947 ( doc. d) Archivio di Stato di Frosinone – Assistenza alle popolazioni nel dopoguerra).

Molte di queste donne oggi non sono più in vita, alcune sono nonne ed anche bisnonne , molte di loro patirono oltre che l’infamia anche la vergogna e la diffamazione.

In virtù di quanto esposto, la concessione di una Decorazione alla Comunità di Villa Santo Stefano sarebbe un grande riconoscimento per tutte le donne e gli uomini che in quegli anni resistettero con fierissimo contegno alle più dure sofferenze offrendo un ammirevole esempio di coraggio e di amor patrio.

 

Villa Santo Stefano 13 settembre 2011

L’Assessore alle Politiche Culturali                        Franca Colonia

Oltre alla distruzione del 40% delle case, causa i bombardamenti alleati, ci fu la drammatica sofferenza per le razzie e, soprattutto, per le violenze commesse dai "goumier" (soldati marocchini, algerini e tunisini arruolati nelle truppe francesi alleate) contro le donne di tutte le età. La relazione è stata presentata dall’Assessore Franca Colonia basandosi sugli approfonditi studi di Marco Felici autore del libro "Quando passò la battaglia" (2010) che tratta delle vicende umane e storiche di quel terribile periodo.

In alto la relazione dell'Assessore Colonia, in basso il voto unanime di tutto il consiglio comunale.

Da rimarcare, inoltre, che molti cittadini santostefanesi ospitarono centinaia di sfollati provenienti da Roma e da altre parti dell'Italia occupata dai tedeschi durante la guerra.

24 settembre 2011 - Enzo Iorio

 
 

www.villasantostefano.com

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