Villa Santo
Stefano, 11 febbraio 2013 |
Ad
accogliere Piero Terracina, in una giornata particolarmente fredda,
nella sala consiliare del Municipio di Villa Santo Stefano, erano in
tanti, fra cui amministratori, dipendenti comunali, il comandante
della stazione dei Carabinieri Maresciallo Iannucci, le associazioni
del territorio, la Dirigente del’Istituto comprensivo, il Sindaco di
Giuliano di Roma Aldo Antonetti, il Sindaco ed il Vice Sindaco di
Villa Santo Stefano Giovanni Iorio e Franca Colonia.
Dopo l’accoglienza, con un piccolo
ristoro offerto dai dipendenti comunali, tutti nella splendida ex
Chiesa di San Pietro, recentemente aperta ai cittadini. Ad attendere
c’erano i ragazzi della V elementare e della scuola media locale.
Gli alunni delle medie di Giuliano di Roma causa neve non erano
presenti, ma avevano inviato i loro pannelli sulla Shoah.
Sotto
la guida del Prof. Mastromanno i ragazzi hanno cantato il Te Deum e
letto una poesia di Primo Levi, compagno di prigionia di Piero
Terracina. Sullo sfondo, intanto, veniva proiettato un video,
preparato dal Prof. Iuliano. Il Vice Sindaco Franca Colonia ha
presentato la "Giornata della Memoria" dando il benvenuto a Piero
Terracina e tracciando una sua breve biografia. Franca Colonia ha,
inoltre, motivato la scelta della ex Chiesa di San Pietro per il
grande spazio a disposizione e, soprattutto, in quanto già negli
anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso, era un luogo scelto, dall’allora
Parroco Don Amasio Bonomi, proprio per educare i giovani in attività
sportive e culturali.
Piero
Terracina, dopo avere iniziato la sua struggente testimonianza, ha
voluto ricordare l’ultimo incontro drammatico con la mamma: "Ricordo
ancora il suo viso bagnato di lacrime contro il mio. -Non vi rivedrò
più- le sue ultime parole…"
Gli otto componenti della sua famiglia
furono venduti per 40 mila lire, 5 mila lire era la taglia messa su
ogni ebreo che veniva denunciato, a quel tempo era una fortuna. Il
ricordo sulle "leggi razziali" che dal 1938 avevano limitavano i
diritti degli ebrei. La sua espulsione dalla scuola: "La mia
maestra un giorno mi disse -Piero tu non puoi più stare qui perché
sei ebreo-"; con la disperazione nel dover perdere tutti i suoi
amici.
E poi la deportazione, le sofferenze,
le umiliazioni con la privazione della dignità. La liberazione del
27 gennaio 1945. Il ritorno da solo, l’aiuto degli amici e del suo
lavoro, ma per vivere un’esistenza piena di ricordi atroci e
pesanti.
Infine la decisione di raccontare, di
ricordare l’orrore e l’inferno, soprattutto, ai giovani perché siano
loro, poi, a ricordarlo e raccontarlo, affinché queste atrocità non
si ripetano mai e poi mai più.
Al
termine dell’intervento, Don Pavel, ex parroco di Villa Santo
Stefano, ha ricordato il ghetto di Varsavia in Polonia ed ha
invitato i ragazzi a non dimenticare il "memoriale" al quale avevano
assistito perché: "Loro sono stati i martiri del secolo".
Intervento molto sentito anche della
Dirigente scolastica che ha raccontato la sua visita ad Auschwitz
con l’invito a ricordare quanto avevano ascoltato. Al termine i
saluti e i ringraziamenti dei Sindaci dei paesi dell’istituto
comprensivo .
A chiudere l’intervento due canti
preparati dai ragazzi di Villa: "Ad Auschwitz c’era la neve" e "La
vita è bella". E poi tutti intorno a Piero
per un autografo.
Due grandi indimenticabili emozioni
gli incontri con Piero Terracina e Samuel Modiano con un
ringraziamento ai docenti che, insieme alle famiglie, e che con l’aiuto
delle istituzioni possono aiutare ed educare i ragazzi per
"incamminarli sulla via del giusto". |