100 ANNI DI ZIO ERNESTINO
ERNESTO LUCARINI HA FESTEGGIATO IL SECOLO DI VITA

I figli Severino, Memmo ed Elena insieme ai congiunti, nipoti, pronipoti, parenti ed amici hanno festeggiato martedì 22 luglio 2014 il "secolo" di Ernesto Lucarini per tutti "zio Ernestino"!

La grande festa con ricco buffet, offerta dai familiari, si è svolta in piazza Umberto I con la collaborazione del "Centro Anni d’Argento".

Ernesto Lucarini

La vita di Ernesto Lucarini è racchiusa tra due date 22/07/1914 e 22/07/2014, cento anni, un tempo lungo e ricco di esperienze, conoscenze ed affetti. Certamente se si vuole ricordare il suo percorso non si può dimenticare che era l’ultimo di dodici figli ed è iniziato, in Via San Pietro n.20, un luogo importante per la comunità antica.

I suoi genitori erano Lucarini Severino e Lucarini Virginia. Tra i numerosi fratelli Lucarini Loreto e Lucarini Francesco e una sorella di latte Giuseppina Iorio (Mancinella). Molto vicini furono anche i parenti della Portella, zia Massimina e Pietro Lucarini, che l’accolsero sempre con affetto nella loro casa.

La sua abitazione era vicina a quella dei Bonomi e dei Panfili coi quali strinse rapporti amichevoli ed a quella di "za Nunzia", donna molto generosa e disponibile, che ebbe per lui sempre una particolare considerazione tanto da offrirgli il rinfresco per la sua prima comunione. Come tutti i ragazzi del tempo partecipò alle attività religiose e ricreative di Don Amasio Bonomi; suoi amici furono i fratelli Cesare e Gildo Perlini, l’indimenticabile Antonio Felici (Filotea) e il caro Fracesco Petrilli del 1914, come lui. L’infanzia e l’adolescenza le passò in paese, frequentando poco le scuole, ma Ernestino che amava molto leggere e scrivere, da solo si creò le basi di una certa cultura che approfondirà negli anni della maturità e della tarda età.

A ventuno anni, il 5/09/1935, si sposò con Palmira Savo, una giovane di Giuliano, originaria di Villa da parte della madre ed ebbe due figli Severino nel 1937 e Domenico (Memmo) nel 1939.

Il 24/09/1935 venne arruolato presso il 49° reggimento fanteria "Parma" in Mantova per poi essere congedato il 1/07/1936. IL 12/09/1939 fu richiamato presso il 51° Reggimento fanteria "Alpi" in Perugia e dal 12 giugno al 31giugno 1940 fu impegnato sul Fronte Alpino Occidentale in Francia nelle vicinanze di Nizza. Successivamente fu sul Fronte Greco Albanese dal 19 febbraio 1941 al 31 dicembre 1942, in questa data fu ferito in un combattimento sui Balcani. Dopo la convalescenza il 2 Agosto 1943 tornò al fronte in Jugoslavia e il 9 settembre 1943 fu preso come prigioniero dai Tedeschi presso Lubiana ed internato in Germania fino all’ 8 maggio 1945.

Ernestino con grande lucidità ricorda quel periodo e lo racconta agli amici, agli studiosi ed ai parenti con dovizia di particolari. Un uomo ridotto a una larva umana che lottò per sopravvivere e si cimentò in imprese pericolose per procurarsi del cibo, come quella volta che eludendo la sorveglianza delle sentinelle si procurò sette filoni di pane e li mangiò tutti, stando male per alcuni giorni. Ritornato dalla prigionia nel dicembre del 1945, finalmente riabbracciò la moglie ed i figli e si dedicò ai lavori della campagna, in località Adrenta, per assicurare il necessario alla sua famiglia.

Intanto una legge favorì i reduci di guerra per trovare un posto di lavoro, Ernestino s’impiegò nel saponificio scala di Ceccano fino al 1985. La sua vita sembrò andare finalmente per il verso giusto, anche perché nel 1949 nacque un’altra figlia Elena. L’uomo, però, potette vivere in pace e godere le gioie della famiglia per poco, infatti il 3/12/1952 morì per problemi cardiaci la moglie Palmira lasciandolo con tre figli da tirare su da solo. In questo periodo così difficile venne aiutato dalla nipote Panfilina specialmente per crescere la bambina che la donna aveva battezzato. Sono anni tristi in cui esisteva solo il lavoro al saponificio, in campagna e in famiglia fino a quando riprovò a rifarsi una vita il 2/02/ 1961, sposando in seconde nozze Lucarini Virginia, detta Gilla, che purtroppo lo lascerà vedovo e di nuovo solo nel 1992.

Ernestino si ricostruì una sua vita autonoma e discreta senza gravare su nessuno e dedita ai suoi interessi come l’orto, la conversazione e la lettura. Non gli mancarono le gioie come il matrimonio dei figli, la nascita di nipoti e pronipoti e si profilò netta e sentita la sua fede che è stata in lui una fonte alla quale attingere per superare le tante prove che nel tempo ha dovuto affrontare.

Un uomo mite, sicuramente ammirevole, signorile nei modi, generoso ed accorto in ogni situazione, sempre pronto al saluto e al rispetto con tutti. Senza retorica un grande vanto per la nostra comunità che con affetto gli rende il giusto tributo e lo festeggia, auguri Ernesto che il giorno del tuo centenario sia per te indimenticabile e felice.

Maria Teresa Planera

Zio Ernestino era accompagnato nella "sala di ricevimento", del Palazzo Cardinale Domenico Iorio, dai "giovani novantenni": Giuseppe Toppetta, Biagio Iorio, Italina Marafiota ed altri.

Sono state lette dagli autori, Maria Teresa Planera e Aleandro Amadio, due splendide poesie in ricordo della festa, mentre Marco Felici ha raccontato il periodo bellico "Ernesto Lucarini, classe 1914, Cacciatore delle Alpi".

I cent’anni di Ernestino

di Maria Teresa Planera

Dedicata a Ernesto Lucarini per il suo centenario.

 

L’uomo dal passo lento, ma deciso

ci testimonia un lungo cammino,

iniziato in un giorno lontano

che oggi conta cent’anni.

Il suo nome è Ernesto,

il luogo prescelto del suo vivere,

fu San Pietro, cuore del borgo antico,

lì si consumò il suo destino,

ricco di gioie e di dolori,

di speranze e di cadute.

Un uomo semplice e comune,

i cui occhi brillano oltre l’età,

il cui cuore batte con invariata passione,

per gli affetti più cari.

Nella sua mente i ricordi si rincorrono

come le scene di un film:

l’infanzia, la giovinezza, la maturità

le persone amate scomparse,

gli eventi drammatici della guerra e della prigionia.

Gli anni della vita sfilano ad uno ad uno,

tutto è chiaro, la lucidità è una fedele compagna,

lo ripaga dell’età avanzata.

Conosciamo la riservatezza del carattere,

l’onestà e la signorilità del suo essere,

sempre un saluto, una parola buona,

un pensiero gentile per tutti.

Ernesto è un uomo d’altri tempi,

prestato alla nostra società

che lo apprezza e lo festeggia

in questa giornata straordinaria,

in cui ricorre il centenario,

auguri Ernestino

il popolo di Villa ti è vicino.

 

A zio Ernesto Lucarini

di Aleandro Amadio

…. questi versi sciolti li ho dedicati ad Ernesto Lucarini per il suo

centesimo compleanno.

     Arzi la mano

chi de’ noi, da bambino,

non abbia mai giocato

‘na vorta a nascondino!

     Certo, pure zio Ernestino,

puro lui da ragazzetto,

co’ la fronte appiccicata

ar muro de’quarche vicoletto

avrà contato a voce forte

sverto, sverto in un momento,

tutti li nummeri da uno,

a dieci, e da dieci fino a cento.

     Ecco la vita sua,

come ‘n gioco spensierato...

e già ‘n secolo è passato

tra gioie, guerre, paure,

felicità, acciacchi e affanni.

Porca miseria!

So’ passati già cent’anni!

   ‘Na vorta che j’ho fatto ‘n’intervista,

m’ha raccontato la sua biografia,

come in un film , da pratico regista,

cor còre ‘n mano e tanta nostalgia.

   Lui m’ha parlato tanto,

s’è anche ‘n po’ confuso…

comunque quello

che ho visto in fronte ar viso

stampati, ne’ le rughe

li contorni puliti der sorriso!

     Se tu ce parli,

co’ zio Ernesto,

doppo tutti st’anni,

e nun je poi da’ torto

lo sai che te risponne?

"Nun me ne so nemmanco accorto !"

     Queste so’poche rime

che io me so’permesso,

pe’immortalà fatidico l’evento.

L’ho scritte ieri

e te le canto adesso

a uno, a dieci, a venti, fino a cento!

     L’amore de li fiji, in questa ricorrenza,

portalo sempre appresso,in ogni circostanza!

     E a me, che t’ho da dì, ortre a questo!

Te saluto Erne’

Se rivedemo tra cent’anni… a presto!

Il Sindaco Giovanni Iorio, in rappresentanza di tutta la cittadinanza ha donato una targa ricordo e la fascia di sindaco. Zio Ernestino ha salutato tutti i presenti ed assenti ringraziando per la bella festa di compleanno. Dopo i saluti dei familiari il brindisi con le foto di rito e il taglio della torta con la degustazione finale.

 

22 agosto 2014 - Enzo Iorio


 

www.villasantostefano.com

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